La riapertura del caso Orlandi è una tempesta mediatica
Da troppi commentatori la nuova indagine sulla ragazza scomparsa nel 1983 è accostata alla morte del Papa emerito. Giocando sull'ambiguità si ripetono le consuete insinuazioni circa l'omertà o peggio la complicità da parte della Santa Sede. Che invece non ha mai ostacolato la ricerca della verità. In realtà questa vicenda ha un unico collegamento con la morte del Papa emerito: la mediaticità. E la mediaticità è anche ciò che ha contribuito a rendere ancora così complicato il caso della figlia del dipendente vaticano.
La grandezza del prete da padre Brown a don Camillo
Oltre alle luminose figure di sacerdoti realmente esistiti ed esistenti, ve ne sono altri che nonostante la finzione letteraria hanno parlato al cuore dei lettori. Tra loro il prete-investigatore nato dalla penna di Chesterton e l'irruento parroco della Bassa protagonista (con l'amico-avversario Peppone) dei racconti di Guareschi.
Pena di morte e trapianto di organi - Il testo del video
Rimanendo al Quinto comandamento due questioni sono dibattute: sulla pena di morte, il recente cambiamento nel Catechismo, che la giudica sempre "inammissibile", è problematico perché in contraddizione con la versione precedente. E sui trapianti da morto a vivo la Chiesa non ha mai accettato come definitivo il concetto di morte cerebrale.
Pena di morte e trapianto di organi - IL VIDEO
Rimanendo al Quinto comandamento due questioni sono dibattute: sulla pena di morte, il recente cambiamento nel Catechismo, che la giudica sempre "inammissibile", è problematico perché in contraddizione con la versione precedente. E sui trapianti da morto a vivo la Chiesa non ha mai accettato come definitivo il concetto di morte cerebrale.
Newman: lo sviluppo del dogma richiede coerenza logica
Un'attenta analisi delle argomentazioni del santo inglese smentiscono un'interpretazione della sua concezione dello sviluppo del dogma che giustifica il "cambio di paradigma", ad esempio su divorziati risposati e contraccezione: questo è invece una perversione e una corruzione della fede.
Cade la roccaforte ucraina: i russi avanzano in Donbass
L’annuncio ufficiale della caduta di Soledar (che Kiev non ha ancora ammesso) rende ancora più precaria la situazione delle truppe ucraine nella regione di Donetsk. Gli angloamericani minimizzano, ma le perdite umane sono altissime. E Zelensky si trova a dover fronteggiare anche il fronte bielorusso.
La lobby nera di Fanpage era una fake. Ora chi pagherà?
Ci è voluto più di un anno, ma alla fine si è capito che la famigerata lobby nera della quale fantasticarono i giornalisti di Fanpage non esiste. Lo ha stabilito la Procura di Milano che ha chiesto l'archiviazione per il deputato di FdI Fidanza. Giustizia è fatta, ma resta il fango mediatico.
Nagorno Karabakh, gli armeni aggrappati alla loro terra
La prossima guerra potrebbe scoppiare nel Caucaso, fra Armenia e Azerbaigian. Si tratta di una profezia facile su una crisi di cui pochi ancora parlano. Da più di un mese, ormai, il Nagorno Karabakh, un pezzo di Armenia storica incastonato nell’Azerbaigian, è completamente assediato e la popolazione è priva di ogni mezzo di sostentamento. La scrittrice Antonia Arslan, autrice del celebre romanzo sul genocidio armeno La Masseria delle Allodole, è una delle poche voci in Italia che lanciano l’allarme sulla crisi del Caucaso. La Nuova Bussola Quotidiana l'ha intervistata sulla tragedia degli armeni del Karabakh e sullo strano silenzio della stampa occidentale.
Rupnik, il silenzio di Francesco fa male alla Chiesa
Continua il silenzio del Papa sul caso Rupnik, un atteggiamento che perfino il Sismografo definisce «inspiegabile» e capace di screditare gravemente la Chiesa. Intanto, la testimonianza di un’altra donna peggiora la situazione del gesuita sloveno. Lui e chi lo ha coperto non possono restare impuniti. E Bergoglio deve rispondere del proprio operato.
"Quella volta che Pell bloccò la lobby gay a St. Patrick..."
Era etichettato come “anti-gay”, ma in realtà promosse importanti azioni pastorali per i malati di AIDS. Non li giudicava, ma era compassionevole e voleva che fossero curati bene. Non aveva paura di nessuno. Voleva essere ricordato soltanto come un pastore che ha compiuto il suo dovere per Dio e in mezzo al popolo di Dio. Mons. Peter J. Elliott, il migliore amico del cardinal Pell e suo ausiliare a Melbourne, parla a La Nuova Bussola.
Inquietudini e sogni nelle mostre di Ernst e Bosch
Due esposizioni affiancate a Palazzo Reale. Una del pittore fiammingo Bosch, capace di dipingere un mondo fantastico, con frequenti allusioni al peccato e al disastro del mondo che si allontana da Dio. L’altra del tedesco Ernst, altrettanto surreale ma con un messaggio più difficile da decifrare, per la varietà di tecniche e ideologie che seguì.