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RELAZIONI PERICOLOSE

L'Ue finanzia i Fratelli Musulmani. E quindi anche Hamas

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L'Ue ha indirettamente dato soldi pubblici a Hamas. Non solo attraverso programmi di assistenza che sono stati usati dal partito islamico per operazioni terroristiche, ma anche finanziando Ong legate alla galassia dei Fratelli Musulmani. 

Esteri 23_10_2023
Università Islamica di Gaza

C’è un flusso di denaro che finisce nelle casse di Hamas e che finanzia ogni sorta di operazione terroristica, come l’attacco di sabato 7 ottobre contro Israele. Passa principalmente per tre canali: le donazioni dirette in Bitcoin, le somme destinate alla Zakat - la carità che tutti i musulmani benestanti devono fare, come previsto da uno dei cinque pilastri fondamentali dell’islam - e i finanziamenti che i governi europei concedono a svariate Ong che hanno rapporti diretti, ed indiretti, con Hamas. 

Sono risorse che arrivano da tutto il mondo, Italia inclusa, e che l’antiterrorismo non riesce a distinguere dagli aiuti umanitari utili a sostenere il popolo palestinese. Secondo il Wall Street Journal, prima dell’attacco del 7 ottobre a Israele, Hamas ha raccolto milioni di dollari in criptovalute, e non solo. Stando alle informazioni di Ngo Monitor, la banca dati che mappa i finanziamenti alle organizzazioni non governative che gravitano intorno alla striscia di Gaza, esiste una pista che lega le organizzazioni coinvolte nella demonizzazione dei funzionari israeliani, nella campagna Bds (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele), nella promozione della propaganda antisemita con svariati Stati dell’Unione. Alcuni di questi hanno anche legami con il  Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), un’organizzazione ufficialmente designata come terroristica da Stati UnitiUeCanada e Israele

La mappa aggiornata, e ampliata, contiene i dettagli di 1.063 sovvenzioni, provenienti da diciannove paesi, a quaranta Ong palestinesi dal 2008. Tra il 2017 e il 2019, per esempio, cinque organizzazioni palestinesi, con legami con il Fplp, hanno ricevuto 700mila euro. Sarebbero 23 i milioni che tra il 2015 e il 2021 sono partiti da Roma e sono finiti ad diverse associazioni tra Cisgiordania e Striscia di Gaza legate al Fronte popolare per la liberazione della Palestina.

C’è, anche, l’Università Islamica di Gaza (Iug). Fondata dai Fratelli Musulmani, è roccaforte di Hamas sin dalla sua fondazione: tra quelle mura svolge attività politiche e militari. Figure di alto livello di Hamas vi hanno insegnato, i suoi studenti sono stati reclutati nell’ala militare di Hamas e parte dell’edificio, a lungo, è stata sfruttata come deposito di armi. L’Iug gode del sostegno europeo da molti anni grazie all’integrazione dell’università in progetti finanziati dall’Unione europea. Ha partecipato a programmi internazionali con più di 130 università e centri di ricerca in diversi paesi europei. La maggior parte dei fondi - per importi di diversi milioni di euro - sarebbe stata distribuita tramite Erasmus+ e il progetto Horizon 2020 (programma di finanziamento della ricerca e dell’innovazione dell’Ue per il periodo 2014-2020). Il denaro europeo, quindi, ha alimentato direttamente l’ideologia islamista e jihadista di Hamas.

A luglio del 2022, il senatore francese Pierre Charon, con un’interrogazione indirizzata al Ministro per l’Europa e gli Affari Esteri, poneva all’attenzione del presidente Macron il legame tra i sussidi dell’Unione Europea e le Ong legate all’islam radicale. Ma non ha mai ricevuto risposta. Secondo informazioni rivelate dal quotidiano tedesco Die Welt, la Commissione europea ha finanziato Ong legate ai Fratelli musulmani per un importo pari a 1.869.141 euro nel 2019. Di questi circa 500mila euro sarebbero andati all’‘Islamic Relief Germany’ che ha legami diretti con Hamas, Hezbollah e i Fratelli Musulmani.

Nella primavera del 2020, il Ministero degli Esteri tedesco è stato costretto a sospendere la sua collaborazione con Islamic Relief Germany, dopo un’indagine durata tre anni condotta dalla Corte dei conti federale. Allo stesso tempo, però, la Commissione Europea ha certificato questa organizzazione come “partner umanitario per il periodo dal 2021 al 2027”. Nel 2019, sono stati stanziati 14.398 euro al “Forum delle organizzazioni studentesche e giovanili musulmane europee” (Femyso), organizzazione attiva in tantissimi atenei  d’Europa e che ha legami diretti con la Fratellanza. Alla rete europea contro il razzismo (Enar), di cui Femyso fa parte, sono stati versati, invece, 1.156.162 euro. Alla guida dell’Enar figura Intisar Kherigi, figlia di Rached Ghannouchi, fondatore del partito tunisino della Fratellanza, Ennahda. All’Unione Musulmana Europea, che gli specialisti considerano parte della rete della Fratellanza, sono stati inviati circa 90mila euro. E sono stati versati 58.213 euro al Forum della gioventù islamica della Macedonia del Nord, anch’essa emanazione dei Fratelli Musulmani.

Sotto la copertura dell’antirazzismo, la nebulosa islamista è, ormai, penetrata negli ambienti delle istituzioni europee. Ma qual è il filo rosso che tiene insieme Hamas, le Ong e i Fratelli Musulmani?

Hamas è un’organizzazione militante islamica, e uno dei due principali partiti politici dei territori palestinesi, fondata da Sheikh Ahmed Yassin che la stabilì come braccio armato della Fratellanza musulmana a Gaza, nel 1987. Hamas, l’acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiya - “Movimento di resistenza islamica” -, nel 1988 pubblicò la sua Carta, in cui chiedeva la distruzione di Israele e l’instaurazione di una società islamica nella Palestina storica. In quanto entità terroristica designata, Hamas è, apparentemente, tagliata fuori dall’assistenza ufficiale che gli Stati Uniti e l’Unione Europea forniscono in Palestina. Ma abbiamo visto come tante Ong islamiche in Occidente sanno incanalare denaro verso gruppi di “servizi sociali” legati alla Fratellanza islamica per sostenere direttamente Hamas.