- Islam
In Egitto massacrati tre fratelli cristiani
- Cristiani Perseguitati
- 03-05-2022
Dicono che sia stata una faida a muovere i sei musulmani assassini, ma le modalità dell’esecuzione fanno pensare piuttosto a un delitto motivato da odio religioso
Dicono che sia stata una faida a muovere i sei musulmani assassini, ma le modalità dell’esecuzione fanno pensare piuttosto a un delitto motivato da odio religioso
Desecretando un rapporto della Cia a più di due anni di distanza, il nuovo presidente degli Usa riapre il caso Khashoggi. Il giornalista, assassinato a Istanbul nel 2018, nel consolato saudita, era legato alla Fratellanza Musulmana. Ne promuoveva l'agenda sul Washington Post.
Dopo che i media mainstream hanno annunciato la (presunta) vittoria di Joe Biden, i Fratelli Musulmani hanno esultato. L’organizzazione terroristica internazionale e gli organi di stampa ad essa legati vedono in un’eventuale presidenza Biden una nuova era Obama-Clinton, la stessa durante la quale furono fomentate le cosiddette “Primavere arabe”.
Dopo la visita del Papa ad Abu Dhabi ecco immediatamente i tentativi di approfittarne: l'Associazione Nazionale Musulmani italiani (ANMI) ha presentato a Nardò una proposta di concordato Stato-islam che presenta punti critici su poligamia e moschee clandestine. Inconciliabile con il nostro diritto.
Si è appena conclusa a New York la seconda conferenza internazionale “Riconciliazione culturale tra Usa e mondo islamico”. Presenti anche l'Ucoii e la Confederazione Islamica Italiana. New York finanzia lautamente progetti di organizzazioni musulmane, soprattutto Cair, Icna e Mas. Tutte e tre hanno legami con organizzazioni estremiste.
Il presidente francese erge il secolarismo ad avversario, così da presentare l'islam come resistenza ad esso. Il primo alleato nella sua battaglia è la Chiesa cattolica, mentre ha spianato la strada ai Fratelli Musulmani affidando loro la «politica urbana» e investendo miliardi per la formazione dei musulmani e per i pellegrinaggi alla Mecca.
La presenza al Meeting di Rimini del segretario della Lega musulmana è il punto più alto di una "infiltrazione" della Fratellanza musulmana che cresce da anni secondo uno schema ben noto per chi abbia una minima conoscenza dell'islam. E chi si occupa di dialogo dovrebbe conoscere.
768 arresti in una settimana in Turchia, sempre con l'accusa di terrorismo. E poi 104 ergastoli per altrettante persone che Ankara vuole vicine a coloro che organizzarono il golpe del luglio 2016. Erdogan sta trasformando la Turchia in un carcere a cielo aperto.
Si è parlato molto e con ampio anticipo dell’intervista rilasciata dal principe saudita Mohammed bin Salman al The Atlantic, nel corso della sua visita negli Usa. Una volta pubblicata il 2 aprile, possiamo vedere che una cosa è certa: è un’intervista che va presa con beneficio di inventario. Ma quel che esprime è già importante.
Emerge sempre più chiaramente la rete di relazioni pericolose del Qatar con le organizzazioni jihadiste. Questo tema sarà al centro della prossima Conferenza di Monaco per la sicurezza. Mentre a Marrakesh, Marocco, si prepara una conferenza di organizzazioni femminili contro l'estremismo dei Fratelli Musulmani.
Non c'era bisogno di questo arresto, delle accuse di stupro e dei titoloni dei giornali, per indicare con cognizione di causa Tariq Ramadan come uno dei personaggi più pericolosi in circolazione. Non per le sue presunte molestie, ma per il suo radicalismo islamico.
La censura buonista fa sì che venga altamente sottovalutato in Europa il fenomeno del ritorno dei foreign fighters, i cittadini europei che sono andati a combattere per l'Isis in Siria e Iraq. Eppure le centrali del fondamentalismo islamico sono ben salde in Occidente e i combattenti tornano per continuare il lavoro.