Libia, il governo non diventi complice degli scafisti
Lo chiamano "soccorso in mare". In realtà, le missioni della nostra marina ricordano più da vicino un trasbordo concordato dai barconi alle navi italiane. Ogni tanto qualcosa va storto e allora gli scafisti minacciano i soccorritori a mano armata. E' tempo di cambiare politica, aiutando i disperati sulla terraferma, con la supervisione dell'Onu.
Solo i magistrati possono fermare Renzi
L'opposizione interna a Renzi (i dem del Pd) e le opposizioni di destra sono sempre più inconsistenti. Il governo sembra intoccabile. Ma... c'è la magistratura. Il premier ha messo le mani su due riforme, responsabilità civile e intercettazioni. E puntualmente le inchieste si moltiplicano.
Non in nostro nome. Solidarietà al popolo armeno, al Papa e al Catholicos
"Non in nostro nome. Solidarietà al popolo armeno, al Papa e al Catholicos". Questo il titolo dell'appello-manifesto sottoscritto da esponenti cattolici, ebrei e intellettuali italiani e indirizzato al governo.
Buttati in mare perché cristiani, l'Italia intervenga
Fermati 15 islamici che, stando alle testimonianze, avrebbero gettato in mare 12 cristiani. È il segno di una tensione religiosa che ha già raggiunto il livello di guardia. Ormai l'Italia non ha più scuse: impedire le partenze, organizzare lo screening in Libia.
- IL GOVERNO NON SIA COMPLICE DEGLI SCAFISTI, di Robi Ronza
«Cari ministri, se tacete sul genocidio degli armeni come potete aiutare i cristiani del Medioriente?»
«Se non riuscite a indignarvi per il tentativo in atto di cancellazione del ricordo del genocidio degli armeni cosa dobbiamo aspettarci per le minoranze cristiane ed ebraica nel Vicino Oriente?». La domanda, rivolta al governo italiano, è nell’appello “Non in nostro nome: solidarietà al popolo armeno, al Papa e al Catholicos”.
Senza l'assegno la convivenza diventa famiglia
Se l’ex coniuge divorziato, invece di risposarsi va a convivere, non potrà aver diritto di percepire ancora l’assegno divorzile. I giudici della Cassazione, nella sentenza di questo aprile come in altre precedenti, si affrettano a dire che ciò non significa equiparazione tra matrimonio civile e convivenza. Nei fatti, però, con la sentenza la famiglia non è quella disegnata dalla Costituzione.
Cyberbullismo, conoscerlo per difendere i nostri figli
Minaccia concreta, quello del cyberbullismo, è un fenomeno in costante crescita. Se ne parlerà al seminario organizzato da Fidae Lombardia che si intitola “Cyberbullismo: una sfida educativa”. Il convegno si terrà sabato 18 aprile dalle ore 9:00 alle 13:00, presso l’istituto Gonzaga di Milano.
Se Bruxelles fa pressioni per l'ambasciatore gay
Minacce dall'Europarlamento: il Vaticano viola i Diritti Fondamentali, accusa il gruppo dei Liberali e Democratici. Si intensificano le pressioni perché la Santa Sede ceda sulla nomina di Laurent Stefanini ad ambasciatore della Francia. È la prova che si tratta di una trappola politica. Con buona pace di Vatican Insider.
Spari ai soccorritori, Italia umiliata in mare
Non contenti di aver sparato (a febbraio) contro un'unità della Guardia Costiera italiana, gli scafisti libici, questa volta, usano una nave della loro guardia costiera per intimidire l'equipaggio di un nostro rimorchiatore. Hanno sparato colpi in aria per accelerare il trasbordo dei clandestini e riprendersi il barcone.
La globalizzazione aiuta i poveri. Per questo la odiano
È criticata e vituperata come il peggiore dei mali. Eppure la globalizzazione può costituire una grossa opportunità di riscatto. Le statistiche dimostrano come lo sviluppo umano, in tutti i sensi, tragga beneficio dallo scambio internazionale, soprattutto nelle realtà più povere del mondo.
Perché Renzi sta con la Turchia e non col Papa
Venti miliardi di dollari di scambi commerciali con la Turchia e il nuovo gasdotto che sostituirà le forniture russe e algerine: ecco perché Renzi e i ministri del suo governo si guardano bene dall’usare la parola genocidio quando parlano degli armeni massacrati un secolo fa dai turchi. Per non irritare il presidente Erdogan.
ECCO TUTTI I GENOCIDI DEI TURCHI di Marco Respinti
Due cardinali avvisano Kasper: la dottrina non si discute
«Un cambiamento della dottrina, è impensabile. Chi tuttavia lo fa consapevolmente è un eretico anche se indossa la porpora romana». Lo dice il cardinale Walter Brandmuller, in opposizione alle tesi di Kasper al Sinodo. Concetti ripetuti anche dal cardinale Muller, prefetto della Congregazione per la fede.