La guerra globale che il jihadismo ci ha dichiarato
Bruxelles è purtroppo solo l'ultimo di una serie di attentati e attacchi portati a termine dai gruppi jihadisti in tutto il mondo. Se ne contano 2 a settimana, solo dall'inizio di quest'anno. Ma dalle organizzazioni politiche islamiche non arriva alcuna condanna chiara, ma tanti troppi distinguo sulla legittimità della lotta armata jihadista.
Bruxelles e non solo: due attentati alla settimana
Dall'inizio del 2016, i gruppi armati jihadisti hanno compiuto, in media 2 attentati alla settimana. I riflettori dei media si accendono soltanto quando sono coinvolti cittadini occidentali, come nel caso degli attentati in Costa d'Avorio e Burkina Faso. Ma sarebbe un errore trascurare il fenomeno, perché il terrorismo in Africa è strettamente collegato a quello in Europa.
Troppo ambigue quelle condanne islamiche al jihad
Dopo gli attentati di Bruxelles, ennesima tragedia sul suolo europeo, arrivano immancabili anche le condanne della galassia di organizzazioni che fanno capo ai Fratelli Musulmani. Sono condanne limitate e opportunistiche, però. Le stesse organizzazioni si sono infatti espresse anche a favore della lotta armata in altre circostanze. Manca una condanna al jihad in sé.
Maternità surrogata, solo i medici non vengono ascoltati
Sembra che per parlare di utero in affitto, in questo Paese, i più accreditati siano Luxuria e Cirinnà. La voce però che manca è quella dei medici. Scarseggia, e abbiamo capito il perché: molti di loro hanno paura di finire come Barilla, come Dolce & Gabbana, come il presidente dei pediatri italiani.
Media, servi sciocchi del terrore
Oggi i media sono sempre meno dei testimoni privilegiati e sempre più degli attori di processi informativi. I conduttori dei telegiornali non fanno altro che diffondere paura e confusione. Così facciamo vincere il terrorismo sui media in una battaglia che invece sul terreno perde inevitabilmente.
La Consulta “salva” gli embrioni. Per il momento
Con la decisione adottata ieri è stata dichiarata inammissibile dalla Corte costituzionale la questione sollevata dal Tribunale di Firenze che mirava ad ottenere il via libera all'utilizzo degli embrioni prodotti con la fecondazione in vitro, non trasferiti nel corpo della madre e congelati, per le ricerche scientifiche.
Così la Pasqua porta felicità nella nostra vita
«La Pasqua dà un senso e indica una meta per la nostra vita: se Gesù è risorto dalla morte, anch’io risorgerò con Lui. Questa è la vera novità del cristianesimo. La risurrezione dalla morte per vivere la vita eterna con Dio è una verità che nessuna religione, ma solo Cristo ha rivelato e promesso anche a noi»
La Passione, vertice della misericordia
Papa Francesco ha proseguito il suo ciclo di udienze sulla misericordia, mettendo in relazione misericordia e Triduo Pasquale. «Tutto, in questi tre giorni - ha detto il Papa - parla di misericordia, perché rende visibile fino a dove può giungere l’amore di Dio». Il Papa invita alla lettura della beata Giuliana di Norwich.
I fattori scatenanti del jihad in Belgio
Che cosa spinge un giovane nato e cresciuto in Belgio a diventare un jihadista? La domanda diventa urgente dopo gli attentati all'aeroporto e alla metropolitana nella capitale d'Europa. I fattori scatenanti sono un'overdose religiosa, ma anche disagio, disoccupazione, ghettizzazione e schizofrenia identitaria.
Pillitteri: "Chi doveva prevenire ha scelto di non vedere"
Martino Pillitteri, corrispondente del sito Vita International da Bruxelles, spiega a La Nuova Bussola Quotidiana come la città ha vissuto il suo giorno nero degli attentati. E come la minaccia islamista si sia formata nel corso dei decenni, ignorata dalle autorità nel nome di un fallimentare progetto di integrazione a Molenbeek.
Obama e l'assist ai dissidenti in casa di Castro
Nell'ultimo giorno della sua visita a L'Avana il presidente Usa ha espresso parole chiare a favore degli oppositori: «Tutti devono avere lo stesso peso di fronte alla legge e il diritto di dire quello che pensano senza paura, di criticare i loro governi, organizzarsi senza essere arrestati, praticare la loro fede pubblicamente, oltre a scegliere il loro governo con elezioni democratiche».
La domanda che ci costringe a deciderci
Leggendo i racconti delle tredici universitarie, di cui sette italiane, morte in Spagna, si può intuire cosa passi per il cuore di una ventenne che parte per l'Erasmus. E ci si interroga perché si può vivere e decidere di morire da padroni o concepirsi figli. Sono due visioni dell'esistenza opposte. Perché «non sapete né il giorno né l'ora».