Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Lunedì dell’Angelo a cura di Ermes Dovico

Vita e bioetica


Caso RS, entrano in campo anche i vescovi
REGNO UNITO

Caso RS, entrano in campo anche i vescovi

Corsa contro il tempo per salvare la vita a RS, il cittadino polacco a cui da 7 giorni i sanitari inglesi hanno tolto l’alimentazione. Su richiesta del presidente dei vescovi polacchi, Gadecki, i vescovi inglesi chiedono l’intervento del ministro della Sanità. Intanto il governo polacco offre a RS lo status diplomatico per poterlo riportare in patria.

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Ontario: spinta all'eutanasia che cresce del 33%
IL DOVERE DI MORIRE

Ontario: spinta all'eutanasia che cresce del 33%

In un anno i decessi on demand sono cresciuti da 1.789 a 2.378 (33%), nel periodo 2017-2020 la crescita è addirittura del 183%; altri tre anni così e i decessi saranno oltre 4.000 annui (più di 10 al giorno). Dai dati emerge che più che situazioni di accanimento terapeutico ce ne fossero di abbandono, mentre il «periodo di riflessione» fino a 10 giorni non viene rispettato.


«Il mondo deve sapere che mio fratello vuole vivere»
IL CASO RS

«Il mondo deve sapere che mio fratello vuole vivere»

«A Natale quando ci ha visti si è messo a piangere e seguiva i nostri movimenti con gli occhi. Ma da quando siamo ricorsi ai tribunali per salvargli la vita ci proibiscono di visitarlo». In questa intervista esclusiva alla Bussola parla la sorella di RS, l’uomo polacco disabile che il sistema sanitario e giuridico britannico sta facendo morire di fame e sete.

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RS muore di fame, condannato da un giudice di Soros
EUTANASIA

RS muore di fame, condannato da un giudice di Soros

Sono ormai le ultime ore di agonia per RS, a cui l'ospedale di Plymouth, in Inghilterra, ha tolto nutrizione e idratazione. Ma un estremo appello urgente alla Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) rivela che il giudizio definitivo della CEDU che condanna alla morte il cittadino polacco, è stato emesso da un giudice, Yonko Grozev, attivista pro-eutanasia che ha militato nelle organizzazioni di George Soros. E torna fuori il dossier che denunciava come negli ultimi dieci anni ben 22 giudici della CEDU siano stati "figli di Soros".
- REGNA LA CULTURA DELLA MORTE, MA SIAMO ANESTETIZZATI, di Riccardo Cascioli
- CANADA, SFRATTO PER L'HOSPICE CHE RIFIUTA L'EUTANASIA, di Ermes Dovico

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Regna la cultura della morte, ma siamo anestetizzati
DIETRO IL CASO RS

Regna la cultura della morte, ma siamo anestetizzati

Ormai casi come quello di RS non fanno più notizia e non interessano l'opinione pubblica. Eppure avremmo motivo di preoccuparci molto seriamente: se malati, rischiamo di essere ostaggi di paesi che ci possono mettere a morte. E la Corte Europea dei Diritti Umani è una "filiale" di Soros.


Vaccini non etici, nel 2005 la PAV chiamava alla battaglia
DOCUMENTO DA RILEGGERE

Vaccini non etici, nel 2005 la PAV chiamava alla battaglia

Dall’opposizione esplicita alla produzione di vaccini legati a cellule di feti abortiti la Chiesa è pressoché arrivata, con le note dal 2017 in poi, al “liberi tutti”. Ma il documento del 2005 della Pontificia Accademia per la Vita ha ben altra vis combattiva. Esso sottolinea che la cooperazione al male va valutata sia in relazione all’aborto che agli atti successivi. L’uso è ammesso solo per condizioni gravi e circoscritte. Ma i fedeli sono chiamati all’obiezione di coscienza e a chiedere l’uso di vaccini etici, senza dimenticare le cure alternative.
- RICORDARE IL 2020, di Augusto Pessina


Aborto, la Corte Suprema vieta la “kill pill” via posta
VITTORIA DI TRUMP

Aborto, la Corte Suprema vieta la “kill pill” via posta

Con un voto di 6-3, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha fermato la distribuzione via posta delle pillole abortive e senza visita in presenza, ristabilendo la normativa della Food and Drug Administration. Ribaltata dunque la decisione di un giudice distrettuale, grazie alla tenacia dell’Amministrazione Trump, che aveva presentato ricorso.
LE RAGIONI MORALI, di T. Scandroglio


Stop all’aborto telematico, le ragioni morali sono chiare
L’ANALISI

Stop all’aborto telematico, le ragioni morali sono chiare

La decisione, per 6-3, della Corte Suprema che ristabilisce il criterio della visita medica in presenza per ottenere il mifepristone porrebbe “un onere inutile e indebito” secondo i giudici Kagan e Sotomayor. Che però vaneggiano. Il rischio di contrarre il Covid o il Covid stesso non possono legittimare l’aborto e, se vuoi compiere il male, non puoi chiedere di compierlo in sicurezza.


Ancora un no della CEDU per salvare RS
REGNO UNITO

Ancora un no della CEDU per salvare RS

La Corte Europea dei diritti umani ha respinto per la seconda volta in pochi giorni un appello per evitare la morte nel Regno Unito del cittadino polacco RS, in stato vegetativo. I familiari e alcuni medici avevano presentato le prove di un miglioramento delle condizioni.

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«RS deve morire»: la Corte europea sta con Londra
EUTANASIA

«RS deve morire»: la Corte europea sta con Londra

Neanche l'intervento del governo polacco salva la vita a un suo cittadino in stato vegetativo, ostaggio di un ospedale britannico. La Corte Europea dei Diritti Umani dà ragione a Londra, supporto vitale già sospeso. Ricorso d'urgenza all'ONU, ma le speranze sono pochissime.

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L’ecatombe dei bimbi Down: -54% con i test prenatali
LO STUDIO

L’ecatombe dei bimbi Down: -54% con i test prenatali

Uno studio pubblicato a dicembre sullo European Journal of Human Genetics ha esaminato il periodo 2011-2015 per determinare il numero di bambini nati con la sindrome di Down nei vari Paesi europei. Con la crescita degli screening prenatali e dei conseguenti aborti, il numero di bambini nati ogni anno con la trisomia 21 si è ridotto di una media del 54%. Un dato che conferma i timori che i Nips vengano usati a fini eugenetici, contribuendo a spazzare via vite preziose.


Le sette maternità surrogate di Ria. Barbarie normalizzata
REGNO UNITO

Le sette maternità surrogate di Ria. Barbarie normalizzata

Negli ultimi otto anni l’inglese Ria Pawlow è stata impegnata a mettere al mondo figli per altri: per marzo attende la nascita del settimo “lodger” (inquilino), come lei chiama i bambini partoriti attraverso l’utero in affitto. La sua storia viene usata per normalizzare tale pratica, ma in realtà contiene molti aspetti che ne ricordano la portata malvagia.