Impariamo dagli Usa e vietiamo l’aborto
Sempre più Stati negli USA stanno promuovendo iniziative contro l’aborto. Da ultimo ricordiamo il Texas e l’Idaho. Più in generale la difesa della vita nascente è sempre stato tema presente nell’agenda politica dei repubblicani. Oggi moltissime donne che vogliono abortire si recano dal Texas in Oklahoma, ma...
Omogenitorialità, bene lo stop. Ma rimane un problema
Dopo i giudizi di I e II grado, il prefetto intima al sindaco di Torino di bloccare le registrazioni di doppie omogenitorialità. La palla passa alla Cassazione. Ma c’è un problema nel nostro ordinamento, che da un lato giustamente esclude che un bambino possa avere “due papà” o “due mamme” e dall’altro apre (Cirinnà e non solo) a questa eventualità.
L’inganno sui malati terminali e la burocrazia della morte
I fautori di eutanasia e suicidio assistito hanno sempre presentato casi in condizioni disperate, ma l’obiettivo - com’è evidente nel Ddl Bazoli - è quello di includere tantissime persone ben lontane dalla malattia terminale. La maggior parte degli anziani si trova nella condizione richiesta dal Ddl. E i protocolli e le procedure non danno alcuna garanzia.
Samantha D’Incà poteva vivere. Cronaca di una morte ingiusta
Samantha D’Incà, la donna trentenne rimasta in coma dopo un intervento chirurgico, è stata "lasciata andare" per volontà della famiglia. Il padre, nominato amministratore di sostegno, ha deciso di interrompere le cure e l'alimentazione, poi di somministrare la sedazione profonda. In meno di una settimana Samantha è morta. Ma non era moribonda, poteva vivere.
- TAFIDA, DAL DOLORE UNA SPERANZA PER ALTRI BAMBINI, di Ermes Dovico
Tafida, dal dolore una speranza per altri bambini
Presentata a Londra la Fondazione Tafida Raqeeb, intitolata alla piccola inglese di 7 anni in cura al Gaslini. Il progetto è quello di un centro riabilitativo neurologico d’eccellenza, in cui dare una possibilità a bambini spesso vittime di un sistema ostile, come spiega Shelina Begum. Tra i presenti anche il senatore Pillon, oggetto in Italia di sterili polemiche, ma capace di lanciare un bel messaggio.
“Scegliamo la Vita”, i pro-life tornano in piazza a Roma
Illustrate ieri le finalità di Scegliamo la Vita, in programma sabato 21 maggio nella capitale. La manifestazione servirà, da un lato, a evidenziare i danni che la cultura dello scarto fa nella società e, dall’altro, la bellezza di aprirsi alla vita e alla famiglia fondata sul matrimonio.
Incontro Onu, se non sei pro aborto non puoi parlare
Quattrocento gruppi pro vita di tutto il mondo denunciano l’esclusione dalla Commissione sullo status delle donne, incentrata su aborto e temi Lgbt fin dalla bozza preparatoria. Dove c’è ampio spazio per il connubio tra abortismo e ideologia ambientalista.
L'illusione del Covid 0 contro il ritorno alla normalità
Le restrizioni contro il Covid stanno sparendo ovunque. Ma non in Italia, dove rimarranno obbligo di Green Pass, di mascherina al chiuso e di vaccinazione ancora per mesi. Solo dal 15 giugno, se il governo non cambia idea ancora, saremo liberi. Il motivo di tanta prudenza potrebbe essere ancora l'illusione del Covid 0.
Aborti e ricerca, 88 milioni da Biden. E sui nati vivi…
Un progetto dell’Università di Pittsburgh interroga i medici sulla possibilità che ai bambini vengano estratti organi da vivi. E l’Amministrazione Biden stanzia 88 milioni di dollari per ricerche su tessuti umani fetali - come i trapianti da bambini a topi. Maggiore finanziatore il NIAID diretto da Fauci.
I “paletti” fragili del Ddl Bazoli
L’art. 3 del testo unificato Bazoli-Provenza da un lato riprende la già discutibile sentenza 242/2019 della Consulta (caso Dj Fabo), ma dall’altro la peggiora ampliando a dismisura la platea di possibili suicidi per legge. Molto labile è anche il “paletto” dei trattamenti di sostegno vitale, inteso in senso sempre più largo dai tribunali.
Il suicidio semplificato dallo Stato ragioniere
Approvato ieri a Montecitorio il Ddl Bazoli, che ora passa al Senato. Un emendamento fa saltare la necessità del doppio certificato medico: ne basterà uno solo, diversamente che per l’invalidità civile... La morte, da materia giuridica penale-civile, è sempre più degradata a pratica amministrativa. Così anche l’iter suicidario viene snellito, alla faccia perfino della “libertà” informata.
- LA STANZA DELLA MORTE, di G. Rocchi
La stanza della morte, che pena per gli ospedali
Il testo Bazoli-Provenza prevede dei “requisiti” per le strutture che aiuteranno le persone a suicidarsi. Le attrezzature, i veleni, ecc., saranno pagati con le tasse di tutti. Entrerà a regime un sistema dove per lo Stato conterà solo che l’aspirante suicida sia “consapevole”, senza lasciare spazio ad affetti e alla speranza.