"La Humanae Vitae ci insegna a non profanare l'amore"
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L'enciclica di San Paolo VI segna uno spartiacque: ribadisce l'integrità dell'essere umano, anima e corpo, e delle sue relazioni, proprio a ridosso di quella rivoluzione sessuale di cui oggi cogliamo i frutti amari.
La chiave di tutto è l’unità di anima e corpo: se dimentichiamo questo principio, si aprono le porte alla distruzione dell’amore coniugale, della famiglia e a tutti i disastri antropologici annessi. È questo l’aspetto che più illumina un’enciclica come la Humanae vitae e la rende un documento spartiacque nella storia della Chiesa recente. Sul tema ha discettato alcune settimane fa, Paul Gondreau, teologo e docente al Providence College (Rhode Island, Usa), intervenendo al convegno internazionale A Response to Pontifical Academy of Life, tenuto a Roma e promosso dall’International Catholic Jurist Forum. A margine del convegno, il teologo statunitense ha illustrato il suo punto di vista alla Nuova Bussola Quotidiana.
Professor Gondreau, di cosa ha trattato il suo intervento durante il congresso A Response to Pontifical Academy of Life?
Ho parlato di come il magistero morale cattolico, in particolare riguardo alla sessualità umana, sia basato su una comprensione fondamentale della persona umana, di ciò che costituisce la persona umana, per l’esattezza dell’anima e del corpo che compongono un’unità. Siamo esseri umani composti di corpo e anima: questo è il fondamento dell’insegnamento morale della Chiesa, specie per quanto riguarda la sessualità umana, come troviamo argomentato nell’enciclica di San Paolo VI, Humanae vitae, dove il Papa fissò il concetto del significato unitivo e procreativo degli atti coniugali. Ciò su cui argomento è il fatto che tale senso dell’unione riflette il senso dell’unione tra corpo e anima, in ordine alla procreazione, specie nel modo in cui incarna la natura, e in ordine all’unità dell’amore, specie per ciò che riguarda la nostra natura razionale.
Perché è così importante sottolineare e ribadire l’unità del corpo e dell’anima?
L’unità di anima e corpo è tutto! Altrimenti scinderemmo l’essere umano e, facendo ciò, scinderemmo l’azione morale della persona, perderemmo l’identità dell’umano. Ciò svela un’attitudine nei confronti del corpo, specie alla luce di ciò che vediamo nella cultura odierna, in cui il corpo è trattato come un giocattolo, come un terreno di gioco, privato della sua dignità, persino trattato come un elemento scambio economico. Tutto questo denigra profondamente sia il corpo, sia la persona umana. La nostra attitudine nei confronti dell’azione morale dice tutto della nostra attitudine in quanto esseri umani. Se non arriviamo a capire ciò che è corretto per l’essere umano, non arriveremo a capire ciò che è corretto in quanto azione morale, specie per quanto riguarda la sessualità.
Qual è, a suo avviso, in sintesi, l’elemento di maggiore attualità dell’enciclica Humanae vitae? Qual è l’eredità più rilevante di questo importante documento in questo momento storico?
La Humanae vitae è un documento di enorme importanza e segna un momento spartiacque nella storia della Chiesa. È quasi una sorta di Mar Rosso, che delimita ciò che è seguire Cristo e il piano di Dio per la vita umana e per la felicità: è di questo che tratta. La natura umana non è determinata da noi. Viviamo in una cultura che ama incentivare l’autonomia dell’anima come principio supremo, mentre qualunque altra autorità, sia essa Dio, la Chiesa o la natura umana, è vista come una rivale. Humanae vitae riconosce che l’autorità sull’azione umana appartiene a Dio. [Nell’enciclica, ndr] è scritto sulla Sua autorità e sulla Sua volontà riguardo alla vita umana nel nostro progetto, nel modo in cui siamo strutturati, nella nostra natura. È un percorso porta alla felicità dell’uomo. Quando vediamo la cultura intorno a noi, quali sono i frutti della rivoluzione sessuale? Vite spezzate, relazioni spezzate, famiglie spezzate, una perdita del senso dell’essere umano. Tutto questo va a nostro beneficio? L’umanità non sta prosperando... La Humanae vitae è molto più di un’enciclica, è un simbolo del rispetto dell’intera visione dell’umana sessualità e illumina in molti modi quella visione. È stata pubblicata negli anni in cui iniziava la rivoluzione sessuale portando a un profondo scontro su cosa significhi essere umano, specie per quel che concerne la sessualità.