L'Ue ferma l'immigrazione clandestina. Falso
La Mogherini, chiedendo il rinnovo dell'Operazione Sophia, targata Ue, dice che è servita a combattere la tratta del Mediterraneo. Ma senza la politica di limitazione delle attività delle Ong, gli accordi con la Libia, i porti chiusi, con Minniti e Salvini, non ci sarebbe stata alcuna riduzione degli sbarchi. L'Operazione Sophia non serve.
Il governo cerca un'uscita, ma c'è un piano B
Se il governo cadesse potrebbero esserci molti colpi di scena. Il primo effetto è la spaccatura dentro i 5 Stelle. La pattuglia di grillini, costituita da parlamentari alla seconda legislatura e quindi non più candidabili al prossimo giro, starebbe già cercando di riposizionarsi, magari costituendo un gruppo di “responsabili” in grado di appoggiare qualunque governo in questa legislatura.
Nord e Sud, un divario che il governo ormai ignora
La crisi finanziaria allarga ancora il divario fra Nord e Sud, che è sempre esistito. Lo constatano gli imprenditori di Assolombarda che chiedono, pragmaticamente, politiche differenziate per non affossare anche il Nord. Ma il governo procede nella direzione opposta. Considerando che anche la Lega ha mollato il Nord (anche nel nome).
Il governo del cambiamento è già del trasformismo
I rumors che vorrebbero FdI in marcia di avvicinamento verso l’esecutivo, anche per garantire al Senato, i voti necessari per assicurare al governo Conte una navigazione tranquilla. Il governo del cambiamento sta diventando il governo del trasformismo, con maggioranze variabili che finiscono per rafforzare Salvini.
Mattarella, presidenzialismo non dichiarato
Prima con le estenuanti trattative per trovare una maggioranza di governo, poi con gli interventi continui per rasserenare i mercati e l'Ue, la difesa della libertà di stampa dagli attacchi dei grillini, il contraltare alle promesse elettorali più irrealistiche... Mattarella sta diventando un presidente con potere decisionale, come mai in passato.
Sulla stampa M5S non può scagliare la prima pietra
Le contrapposizioni tra 5 Stelle e stampa si sono radicalizzate e ora si prepara una guerra senza esclusione di colpi. Ma anche i grillini hanno tratto vantaggio dall'informazione giustizialista, che ha finito per alimentare la spirale populista e l'affermazione delle forze anti sistema.
Il caso degli emendamenti del governo contro il governo
E’ alquanto anomalo che un governo si presenti sistematicamente diviso in Parlamento e che una delle due forze politiche sulle quali si regge la maggioranza presenti emendamenti per contrastare quanto propone l’altra. Fosse successo all’epoca della Prima Repubblica si sarebbe subito aperta una crisi di governo.
Contratto ambiguo, emergono crepe nel governo
Era realistico pensare che a ciascuno dei due partiti di governo importasse più che altro portare avanti le rispettive battaglie simbolo. Ma su tante materie “miste” o “neutre” Di Maio e Salvini avrebbero dovuto trovare la sintesi grazie al contratto di governo. Che però resta generico e ambiguo alimentando le frizioni.
Governo verso una crisi, la Lega ci fa un pensierino
L’ultimo fronte di lotta aperto tra le forze di governo è quello relativo alla prescrizione nei processi. Lo scontro Bongiorno-Bonafede cela una imminente crisi dell'esecutivo Conte. Salvini, invece, ha tutto l’interesse a forzare le cose e a esasperare gli animi ed è tra tutti il meno preoccupato dell’eventuale ricorso anticipato alle urne.
Ma quale rivoluzione? E' la solita Rai lottizzata
Non si può dire che la Rai gialloverde sia partita nel modo migliore.Le nomine dei direttori di Tg avrebbero dovuto segnare una discontinuità rispetto al passato. Invece, come nel passato, chi ha la maggioranza pretende di mettere le mani sulla tv pubblica. E’ stato applicato ancora una volta in modo distorto il concetto di pluralismo.
Grandi opere e Capitale, la Lega soffia sulla crisi 5 Stelle
Tav a Torino, Gasdotto Tap in Salento e scontro su Roma sono le micce sulle quali la Lega sta soffiando per incrinare il fronte Cinque Stelle e provocare uno strappo per andare all'incasso. Una manovra che con il voto sul decreto sicurezza, osteggiato dai dissidenti grillini a rischio espulsione, potrebbe avere anche uno sbocco parlamentare e prefigurare le elezioni anticipate.
Con la Manovra, il cappio si stringe attorno al governo
Prima Mattarella, poi Draghi dalla Bce, mentre dalla Commissione Ue arriva la bocciatura della manovra: tutti contro il governo Conte e la sua politica economica. Lo stanno avvertendo che così facendo diventa una minaccia all'eurozona. Ma è possibile che Salvini e Di Maio stessi mirino alla crisi per andare al voto anticipato.