L'intesa impossibile che si farà: ce lo ha detto il dottore
Ogni trattativa tra Pd e Cinque Stelle naufraga. Eppure il totoministri prosegue. Perché? Perchè conviene ai poteri economici europei. Stavolta ce l’ha ordinato il dottore: questo governo si deve fare.
-QUANDO L'ITALIA FU SUICIDATA di Alessandra Nucci
Da quando sono cominciate le trattative ufficiali tra M5S e PD per formare il governo, ormai una settimana, gli italiani assistono sconcertati a una situazione inedita. Nessuno riesce mai a capire (neanche gli osservatori professionali) se l’intesa stia procedendo o no. I media, le Tv in particolare, seguono le novità minuto per minuto, ed è proprio questa attenzione ‘minuto per minuto’ che mette in evidenza la novità della attuale crisi di governo rispetto a tutte le precedenti.
Appena emerge una dichiarazione, la notizia di un incontro, un’ipotesi di accordo che sembra preludere a un’intesa, o almeno a un passo avanti, subito, nel giro di pochi minuti, si deve prendere atto di una dichiarazione o di un fatto che va in senso opposto.
Già nei giorni scorsi notavamo che non solo i due partiti sono lontanissimi su molte questioni cruciali, ma sono anche profondamente divisi al loro interno, divisi su posizioni politiche e su ambizioni personali.
Nei 5Stelle il buon Di Maio, che rimane il leader, alza sempre più l’asticella del possibile accordo, prima dichiarando irrinunciabile la posizione di Conte premier, poi pretendendo per sè, senza discussioni, il Ministero dell’Interno. Due condizioni che fanno saltar per aria ogni idea di discontinuità rivendicata dal PD (non senza una qualche ragione). Bene, subito dal PD si alzano voci che dichiarano irricevibili le due condizioni, e tutto sembra finito, ma dopo un paio d’ore altre voci si mostrano disposte a trattare.
I blog ufficiali del M5S sono in ebollizione, perchè la stragrande maggioranza del popolo grillino non sopporta la prospettiva dell’accordo. E la stessa maggioranza dei parlamentari M5S è in grandissima sofferenza, vede con enorme preoccupazione l’accordo col PD.
Ma anche tutto questo, che in altri tempi avrebbe destato grande dibattito, viene attutito e smorzato. Perchè? La mitica piattaforma Rousseau, in altri tempi venerata come la Sacra Pizia, questa volta verrà utilizzata, se lo verrà, solo dopo che l’opinione dei militanti sarà stata opportunamente addomesticata.
Anche nel PD le voci contrarie all’accordo sembrano prevalenti, ma ogni volta che i vertici sono sul punto di rompere, presto innestano la marcia indietro. Perchè?
Nel frattempo la stampa che conta, che pur è costretta a registrare le difficoltà e i malumori, già da due giorni pubblica il toto-ministri, l’elenco dei nomi e delle faccine dei candidati alle diverse postazioni ministeriali. Un segnale chiarissimo, questo, dato ai lettori, che le trattative sono al punto finale, perchè in tutte le crisi precedenti, da 70 anni a questa parte, quando si arriva al toto-ministri si è a un passo dalla chiusura. E invece non è così, come abbiamo visto. Perchè?
Cari lettori, nelle ultime 10 righe vi ho domandato tre volte “perchè?” Ma il compito dell’articolista non è domandare perchè, ma rispondere. E allora cerco di rispondere: perchè questo governo va fatto, punto. Va fatto ad ogni costo, anche sfidando le leggi della logica e della politica. Ho parlato sopra della stampa che conta: è tutta pro governo. Sembra di essere tornati ai tempi di Mani pulite nel 92/93 quando Corriere, Repubblica, Stampa, Messaggero e Unità formarono il famoso pool e i direttori si consultavano ogni sera per decidere la scaletta di priorità dei loro giornali. Io non so se capita anche oggi, ma il risultato è identico. Il governo va fatto, punto. Va fatto perchè lo hanno deciso là dove si puote ciò che si vuole, dove ci sono i poteri forti (o ciò che ne rimane) d’Europa e d’Italia.
Va fatto perchè conviene alle potenze e ai poteri economici europei, e quelli italiani seguono a ruota. Amici, non vi siete accorti che, nonostante le notizie negative dell’economia e a crisi politica aperta, lo spread è crollato (!) a 180? Non vi siete accorti che da Bruxelles circola voce che potrebbe essere accettato per l’Italia un rapporto deficit/pil del 2,5/2,6%.?
Una volta si diceva, di fronte alle difficoltà: e perchè dobbiamo farlo, non ce l’ha mica ordinato il dottore! Sì invece, questa volta l’ha ordinato il dottore, il governo si deve fare.