Non solo povertà e dittatura: il Gambia ora è Stato islamico
Il 12 dicembre il Gambia, uno dei più piccoli stati africani, con una popolazione per circa il 90% di fede musulmana, è diventato una Repubblica islamica, come l’Iran, l’Afghanistan, il Pakistan e la Mauritania. Lo ha stabilito il presidente Yahya Jammeh che, nel darne annuncio, ha spiegato di aver deciso il nuovo nome, Repubblica islamica del Gambia, nel rispetto «dell’identità e dei valori religiosi del Paese».
Venezuela, o il paese cambia rotta o collassa
Oggi la comunità venezuelana in Italia manifesta a Roma gioia e preoccupazione. Gioia per la vittoria dell'opposizione democratica, che pone fine al quasi-ventennio di chavismo. Ma anche preoccupazione, per il timore che il presidente Maduro possa licenziare il parlamento. E mandare il paese in bancarotta.
L’Isis avanza, ultima chance per salvare la Libia
Due scadenze consentiranno di chiarire se siamo ancora in tempo per “salvare” la Libia dal baratro. A Roma si apre oggi la Conferenza internazionale sulla Libia voluta dai governi italiano e statunitense. Poi c’è la presenza dell’Isis che la Coalizione ha lasciato crescere indisturbato tra Derna, Sirte e Sabratha.
Putin fa la voce grossa, ma è solo deterrenza
Vladimir Putin evoca le armi nucleari mentre i missili lanciati da lunga distanza da navi, sottomarini e bombardieri strategici russi colpiscono obiettivi in Siria che i miliziani jihadisti, dello Stato Islamico o di altri movimenti, non sono in grado di proteggere con sofisticate ed efficaci difese antiaeree. In realtà, Mosca però punta anche a mostrare i muscoli per esprimere una forte deterrenza nei confronti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia e Nato.
Laicismo e statalismo: nulla di nuovo sotto il Front
Preferendo ricorrere a vecchi luoghi comuni per risparmiarsi lo sforzo di capire che cosa sta effettivamente accadendo in Francia, la stampa italiana ha per lo più descritto come un tenebroso mistero il successo del Front National al primo turno. Le cose non stanno così: forse sono ancora poeggiori.
Clima, ennesimo processo ai paesi "ricchi"
Quando si accusano dei cambiamenti climatici e dei conseguenti danni i “paesi ricchi” e i “leader mondiali”, sia chiaro che tutti intendono l’Occidente. A questa parte di mondo viene addossato il "debito ecologico" contratto, in particolare, con l'Africa.
Parigi, prove quotidiane di sottomissione all'islam
Nonostante le roboanti espressioni belliche dei governanti, contro l’islam in Francia non c’è proprio storia. La partita è persa prima di cominciare perché i francesi sono stati abituati a tollerare ogni tipo di insulto alla Chiesa e alla fede cattolica. Le prove? Nei fatti di cronaca che hanno per protagonisti i musulmani.
La novità lepenista e i vecchi schemi politici
La vittoria del Fronte Nazionale nelle elezioni regionali francesi, benché sia solo al primo turno e benché sia in ambiti locali, non può essere sottovalutata da alcun punto di vista. Prima di tutto, segnala una tendenza a ribellarsi ai vecchi partiti, troppo arroccati nei loro cliché antifascisti e antirazzisti, pur nel mezzo dell'attacco terrorista.
Maduro sconfitto il Sud America vuole cambiare
Le elezioni parlamentari in Venezuela, a sorpresa, determinano la sconfitta del partito di Nicolas Maduro, il successore di Hugo Chavez, il padre del "socialismo del XXI Secolo". Nonostante le intimidazioni, un candidato ucciso e la censura dei media nazionali, l'opposizione democratica si aggiudica la maggioranza assoluta. Il Venezuela non è il solo. Prima c'è stata la vittoria di Macri in Argentina e ora si attende la Bolivia.
Ecco i piani segreti della Turchia in Siria e Iraq
La strategia militare della Turchia nella guerra all’Isis conferma la volontà di Ankara di restare protagonista in prima linea nel conflitto in Iraq e Siria perseguendo alucni. prioritari obiettivi nazionali. Primo fra tutti, impedire la nascita di uno Stato curdo alimentando i contrasti tra le componenti rivali.
Dal mondo islamico, nessuna vera condanna al jihad
Dopo la strage di San Bernardino (Usa), a Londra un altro terrorista fai-da-te accoltella tre persone in metropolitana. Un jihad che le maggiori organizzazioni islamiche europee continuano a condannare solo con mezzi termini, giustificandola almeno in parte.
Ecco cosa vuol dire vivere in Afghanistan
L'Afghanistan è per noi soltanto un lontano fronte di una guerra interminabile contro i Talebani. Ma cosa vuol dire veramente viverci? Lailuma Sadid, una giornalista afgana, ci racconta la sua esperienza in presa diretta: tre regimi, intolleranza religiosa, segregazione sotto i Talebani e un conflitto di cui non si vede la fine.