Siria, tutti i rischi di un attacco occidentale
Le motivazioni per scatenare attacchi americani e forse anche anglo-francesi contro Damasco appaiono deboli. Infatti non ci sono le prove che sia avvenuto realmente un attacco con armi chimiche a Douma. Inoltre, la massiccia presenza di batterie anti-aeree russe scoraggia un attacco su larga scala. Resta possibile un raid limitato.
La vittoria di Orban, leader di un'Europa diversa
Come era prevedibile, nelle elezioni per il rinnovo del Parlamento ungherese, la coalizione di centrodestra guidata da Viktor Orban, ha vinto con un'ampia maggioranza. Come era prevedibile i mass media dell'Europa occidentale suonano le campane a lutto per la democrazia ungherese. Perché non ne capiscono le ragioni.
Siria, tanti i dubbi sull'attacco chimico a Douma
Nel conflitto siriano tornano protagoniste le “armi chimiche” dopo l’accusa al governo di Assad di aver ucciso a Douma, ultima sacca di resistenza dei ribelli jihadisti intorno Damasco, "ben oltre 100" persone. Le prove non ci sono, i dubbi sono molti.
Lula, samba triste per il falso messia dei poveri
L'arresto "orwelliano" dell'ex presidente brasiliano: era corrotto come gli altri. Ma tra i manifestanti che lo hanno definito perseguitato politico, c'era anche la Chiesa, che gli ha celebrato una messa-comizio. Ecco i frutti della Teologia della liberazione, che ha utilizzato Vangelo e lotta di classe per servirsi dei tanti poveri del Paese.
La Russia, espulsa dall'Europa, guarda a Oriente
La Conferenza internazionale sulla Sicurezza di Mosca è la prova che la politica estera russa si stia riorientando verso l'Asia. Estromessa dall'Europa, dai tempi della crisi in Ucraina fino al caso Skripal, la Russia consolida i legami con la Cina e punta a rafforzarli con India e Brasile. E l'Europa cosa ci guadagna da tutto questo?
Ritratto di un terrorista e dell'ignoranza occidentale
Ahmed Hassan era considerato uno studente modello, finché non è diventato il mancato attentatore della metropolitana di Londra, lo scorso settembre. Era entrato clandestinamente nel paese ed è rimasto impunito. Ora è in carcere e il giudice lo esorta a studiare meglio l'islam, "religione di pace".
Così parlò bin Salman, amico dell'Occidente
Si è parlato molto e con ampio anticipo dell’intervista rilasciata dal principe saudita Mohammed bin Salman al The Atlantic, nel corso della sua visita negli Usa. Una volta pubblicata il 2 aprile, possiamo vedere che una cosa è certa: è un’intervista che va presa con beneficio di inventario. Ma quel che esprime è già importante.
Jihad africana: soldi del Qatar e armi di Boko Haram
La strage di Pasqua in Nigeria (20 morti e 100 feriti) è opera del redivivo movimento jihadista Boko Haram. Tutt'altro che morto, si sta riorganizzando e i video dimostra che è anche ben equipaggiato, come un vero esercito. I soldi da dove arrivano? Il Qatar è ancora una volta il principale indiziato.
Skripal, la solita Italietta nella nuova guerra fredda
Le ritorsioni angloamericane dopo il caso Skripal mostrano il tentativo di riaprire la guerra fredda con Mosca. L'Italia ancora una volta si mostra ambigua e ondivaga facendosi dettare la linea da altri. Non come i tanti paesi, Austria e Portogallo in testa che hanno risposto picche alla pretesa Nato e Ue.
Catalogna, Madrid è decisa a stroncare l'indipendentismo
L’arresto di Carles Puigdemont, ex governatore della Catalogna, riapre la questione catalana. Dopo un periodo di “armistizio”, l’attivismo giudiziario spagnolo nei confronti degli indipendentisti è ripreso nella seconda metà del mese di marzo e coincide con la linea del governo Rajoy, deciso a impedire la secessione.
Stop all'educazione all'odio? Ministri palestinesi contrari
Il Ministro dell'Istruzione dell'Autorità Palestinese Sabri Saidam, è preoccupato perché nelle scuole di Gerusalemme cambiano i libri destinati ai bambini arabi. Finora i testi palestinesi loro prescritti erano pieni di inviti alla violenza contro gli ebrei.
Marcia contro le armi. La rivolta contro l'America
Dopo la strage nella scuola superiore di Parkland, Florida, cresce il movimento per il controllo delle armi, con due grandi manifestazioni del 14 e 24 marzo. Si tratta di un movimento molto politicizzato che mira a danneggiare Trump. E a rivedere il Secondo Emendamento (libertà di portare armi), la carta di identità degli Stati Uniti.