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TERRORISMO

Il jihadista di Pensacola ha ucciso odiando Usa e Israele

Un lupo solitario, senza legami con i gruppi terroristici islamici organizzati. Queste le valutazioni rese note dall'intelligence sul giovane ufficiale saudita che venerdì ha ucciso 3 persone nella base aeronavale di Pensacola, in Florida, prima di venire ucciso. Il suo pensiero era esplicito. Odiava gli Usa, soprattutto per il loro appoggio a Israele

Esteri 10_12_2019
Al Shamrani, il terrorista di Pensacola

Un lupo solitario, forse radicalizzatosi solo di recente e che potrebbe aver agito da solo, senza legami con i gruppi terroristici islamici organizzati. Queste le valutazioni rese note a caldo dall'intelligence americana interpellata dal New York Times, sul giovane ufficiale saudita che venerdì ha ucciso con una pistola Glock 45 (di cui possedeva anche molti caricatori) 3 persone ferendone altre 8 nella base aeronavale di Pensacola in Florida, prima di venire ucciso dalla polizia.

Il sottotenente dell’Aeronautica Reale Saudita Mohammed Saeed al-Shamrani, che da due anni frequentava corsi nella base militare statunitense, era uno dei tanti militari stranieri di paesi amici e alleati di Washington inviati ad addestrarsi negli Usa (come fanno anche gli italiani). Al-Shamrani era rientrato in Arabia Saudita per poi tornare negli Usa lo scorso febbraio, scomparve dalla base militare per diversi mesi pur restando, a quanto pare, nella regione di Pensacola. Secondo il Site, che monitora l'attività online dei gruppi jihadisti, su un account Twitter intestato ad al-Shamrani era stato postato una sorta di testamento con una citazione di Osama bin Laden poco prima della sparatoria. “La sicurezza è un destino condiviso... Non sarai sicuro finché non la vivremo come realtà in Palestina e le truppe Usa non se ne saranno andate dalla nostra terra”. In un altro post si legge: “Sono contro il male e l'America nel suo insieme si è trasformata in una nazione malvagia". Frase a cui fanno seguito critiche agli Usa per il loro sostegno a Israele: "non sono contro di te semplicemente perché sei americano, non ti odio a causa delle tue libertà, ti odio perché ogni giorno supporti, finanzi e commetti crimini non solo contro i musulmani, ma anche contro l'umanità".

Per il militare saudita diventato terrorista la questione di Israele sembrava essere il punto saliente della sua decisione di colpire gli Stati Uniti. Aveva ritwittato il discorso di Trump del dicembre 2017 a Gerusalemme con cui gli Usa hanno riconosciuto la città come legittima capitale dello Stato ebraico. L'FBI, oltre alle verifiche sull’account Twitter, ha provveduto a fermare sei allievi sauditi presenti nella base di Pensacola, tre dei quali hanno filmato la sparatoria mentre altri avrebbero fatto perdere le loro tracce e sarebbero ricercati. Secondo un testimone citato dal New York Times al-Shamrani aveva mostrato un video di sparatorie di massa ad una cena con altri allievi piloti sauditi la sera prima di compiere la strage. Il governatore della Florida Rick Scott non ha avuto dubbi e ha subito bollato la strage come “un atto di terrorismo" chiedendo una "revisione completa" dei programmi di addestramento per stranieri e una più attenta selezione degli allievi e dei paesi di provenienza.

Il segretario alla Difesa dal capo del Pentagono Mark Esper ha annunciato di voler rivedere le procedure di selezione e controllo del personale straniero in addestramento negli Usa (attualmente 5.181 militari di 153 paesi tra i quali 852 sauditi) che in teoria viene accuratamente selezionato anche in base a criteri di sicurezza e affidabilità dall’intelligence statunitense e da quello dei paesi di origine. Difficile non ricordare che 15 dei 19 attentatori dell'11 settembre 2001 erano sauditi e che alcuni di loro presero lezioni di volo proprio negli Usa. Il caso al-Shamrani è comprensibilmente fonte d’imbarazzo per Riad e il principe Salman si è affrettato a telefonare alla Casa Bianca per esprimere le sue condoglianze contro un'azione "barbara" sottolineando che “il popolo saudita, ama il popolo americano". Del resto l’Amministrazione Trump sostiene apertamente la “rivoluzione” varata da bin Salman che mira a modernizzare il regno saudita la cui società è ancora pesantemente influenzata dall0’ideologia wahabita al punto che nel 2015 un sondaggio rivelò che oltre il 90% degli intervistati considerava corretta e legittima l’interpretazione dell’islam messa in atto dal Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi.

Non è la prima volta che personale islamico uccide militari americani nelle basi in territorio statunitense mentre sono decine i casi di reclute degli eserciti di Baghdad e Kabul che in Iraq e Afghanistan hanno rivolto le armi contro i loro istruttori americani o europei. Al momento diverse basi militari negli Usa che ospitano personale straniero sono state poste in allerta. Come riferisce Guido Olimpio sul Corriere della Sera, anche l’FBI ha ammesso in una conferenza stampa l’8 dicembre di ritenere la matrice terroristica all’origine del gesto attuato da al-Sharmrani di cui è stata approfondita la personalità e gli atteggiamenti rivelatori del suo radicalismo islamico.