Cannibalismo in Francia: tre righe in cronaca
A Parigi, in una delle 750 zone franche dominate dall'islamismo, nei giorni scorsi si è consumato un atto cannibalistico tra cittadini africani senza che dai giornali si levassero voci allarmate o scandalizzate. Immigrazione incontrollata vuol dire fare l'abitudine anche a queste storie.
Afghanistan, un gasdotto può portare la pace
Per la prima volta dall'inizio del lungo conflitto afgano, i Talebani propongono negoziati diretti con gli Stati Uniti. A contribuire a questa decisione, non solo c'è l'impossibilità di vincere sul campo e la rivalità interna con l'Isis, ma soprattutto la prospettiva di arricchirsi grazie al nuovo gasdotto TAPI. La cui costruzione richiede la fine della guerra.
Boko Haram "sconfitto" rapisce altre ragazze
È trascorsa una settimana e ancora non si hanno notizie delle 110 studentesse rapite il 19 febbraio in Nigeria a Dapchi, nello Yobe. Le difese della città erano state sguarnite un mese fa. D'altra parte, il governo considerava Boko Haram "tecnicamente sconfitto" già dal 2015. E invece...
La Turchia impunita, immune da ogni critica internazionale
La Turchia ferma e rimanda indietro una nave dell'Eni in acque cipriote. Minaccia la Grecia di invasione. E invade la Siria settentrionale per sradicare le milizie curde, con metodi anche molto brutali. Ma la reazione italiana e internazionale a questa escalation di aggressioni è prossima allo zero.
Dopo l'Oxfam, scoppia lo scandalo Uganda
Dopo lo scandalo degli abusi sessuali commessi all'ombra di alcune delle maggiori Ong del mondo, scoppia un altro bubbone nel mondo della solidarietà internazionale: in Uganda, milioni di dollari di cooperazione sono andati perduti, i profughi erano molti meno di quelli dichiarati e quelli reali erano lasciati sulle loro gambe.
Russiagate, la madre di tutte le "fake news"
Le incriminazioni a Gates e Manafort, collaboratori di Trump nella sua campagna elettorale, non riguardano una presunta cospirazione con la Russia. Si tratta di accuse di frode fiscale e bancaria, mentre cade l'ipotesi della cospirazione contro gli Usa. Perché allora si continua, in tutti i media, a parlare di "Russiagate"?
Francia, vittime dell'antisemitismo islamico
"L'antisemitismo oggi in Francia viene meno dall'estrema destra che dai musulmani" disse l'ex ministro Manuel Valls, incassando la solita accusa di razzismo. E' praticamente vietato parlarne, ma nel paese d'oltralpe dilaga un nuovo e violento antisemitismo importato dagli immigrati islamici.
Siria, nuovo ribaltone: Erdogan e Assad ai ferri corti
Non si può ancora parare di guerra aperta tra Turchia e Siria ma poco ci manca. Dopo la decisione del regime di Bashar Assad di negoziare con le Unità di protezione del popolo curdo (Ypg), legate al partito siriano dell'Unità democratica (Pyd), l’ingresso nell’énclave di Afrin delle forze di Damasco ha scatenato una dura reazione.
La Nato si prepara a una guerra. Con la Russia
Il vertice dei ministri della Difesa dell’Alleanza Atlantica, riunitisi il 14 e 15 febbraio a Bruxelles, ha dato il via libera alla già annunciata costituzione di due nuovi comandi di carattere logistico il cui unico scopo è rafforzare le capacità militari di contrastare la Russia in un conflitto aperto in Europa.
Russia: strage di cristiani, l'Isis sbarca nel Dagestan
Un giovane militante dell'Isis ha aperto il fuoco sui fedeli che uscivano dalla cattedrale di San Giorgio di Kizlyar, Dagestan, una repubblica autonoma della Federazione Russa a maggioranza musulmana, dove la minoranza cristiana si sta letteralmente estinguendo.
LA NATO CONTRO LA RUSSIA di Gianandrea Gaiani
Russiagate, Trump non è l'artefice ma la vittima
L'Fbi ha incriminato 13 cittadini e 3 aziende della Federazione Russa per interferenza nelle elezioni presidenziali americane. Ma proprio dall'atto di accusa si evince che Trump non è l'artefice del "Russiagate". E' stato strumentalizzato dai russi, assieme a Bernie Sanders, per creare scompiglio.
Tuoni e fulmini a Monaco: inizia lo scontro Israele-Iran
Conferenza di Monaco per la sicurezza. Con un pesante scontro verbale fra il premier israeliano Netanyahu e il ministro degli Esteri iraniano Zarif, inizia lo scontro fra Israele e Iran. A monte della crisi c'è l'accordo sul nucleare iraniano del 2015, voluto da Obama e dall'Ue. Alle spalle dell'Iran c'è la Russia di Putin con un ruolo sempre più aggressivo nel Medio Oriente.
PERCHE' LA JIHAD VUOLE LA CONQUISTA DI GERUSALEMME di Lorenza Formicola