Messico, la Via Crucis ideologica contro i confini
Oltre 200 emigranti dall'America Latina bussano alle porte degli Usa. Storia che ispira una narrazione manichea: da una parte i bisognosi che chiedono ponti, dall'altragli egoisti che oppongono muri. Ma a ben vedere, più che di immigrazione si tratta di una manifestazione politica. I cui intenti sono tutt'altro che caritatevoli.
Offensiva della Turchia: «Europa punisca l'islamofobia»
il ministro degli esteri turco, Mevlut Çavuşoğlu invita l'Europa a criminalizzare le critiche all'islam, che deve essere presentata solo come religione di pace. Si tratta di una palese distorsione della storia passata e presente. Ma è anche un campanello d'allarme.
Incontro fra i leader coreani. Prevale la voglia di vivere
Storico incontro fra Kim Jong-un, (Corea del Nord) e Moon Jae-in (Corea del Sud). Promettono un trattato di pace e denuclearizzazione. Come si è passati dai missili alle strette di mano? Merito di Trump, nel ruolo di "poliziotto cattivo". E di Moon, il "poliziotto buono". E della voglia di vivere: l'alternativa era la guerra nucleare.
I russi venderanno missili ad Assad? Sì, per rappresaglia
La fornitura a Damasco di missili da difesa aerea a lungo raggio S-300 potrebbe costituire la più importante “rappresaglia” di Mosca ai raid missilistici anglo-franco-americani del 14 aprile scorso. Le trattative sono in corso. Complicherebbero la vita non solo alla Coalizione, ma anche e soprattutto a Israele.
Cina-Vaticano, un silenzio tutto da decifrare
Un mese fa l'annuncio di uno storico accordo tra Cina e Santa Sede sembrava imminente. Poi all'improvviso il silenzio. Tutto da capire il motivo ma gli insoddisfatti da ambo le parti erano molti.
Erdogan fa sul serio: addestra le sue milizie civili
Erdogan sta anticipando le elezioni a giugno e pare stia anche iniziando a formare una milizia civile. Una deriva apertamente dittatoriale, insomma, che fa il paio con le continue purghe iniziate dopo il fallito golpe del 2016. E non solo: appoggia i Fratelli Musulmani sia in Nord Africa che nel Medio Oriente. L'Europa acconsente?
Trump convince Macron a rivedere l'accordo sull'Iran
Macron è andato negli Usa con lo specifico obiettivo di indurre Trump a cambiare idea sull’accordo sul programma nucleare iraniano. Non solo non ci è riuscito, ma ha cambiato leggermente la sua linea di condotta, ammettendo la possibilità di rivedere i contenuti del trattato.
Siria, il ritiro degli Usa: la vera posta in gioco
La vera posta in gioco è il prossimo ritiro delle truppe americane dalla Siria orientale. Trump lo ha promesso, parte dell'amministrazione non è d'accordo perché questa mossa regalerebbe più spazio a Turchia, Russia e Iran, a scapito dei curdi. Le crisi in Siria di queste settimane ruotano tutte attorno a questa singola vicenda.
Armenia, una rivoluzione di velluto nel Caucaso
Alla vigilia del 24 aprile, giorno del ricordo del genocidio del 1915, gli armeni portano a compimento una rivoluzione pacifica. Spinto dalla protesta di piazza, il premier ed ex presidente Serzh Sargsyan rassegna le dimissioni, dopo che aveva provato a prolungare il suo potere con una riforma costituzionale.
Fine dei test nordcoreani. Kim e Trump verso il vertice
Altra sorpresa in Corea del Nord. Dopo l’annuncio di Donald Trump di voler dialogare direttamente con Kim Jong-un, prima trattativa diretta fra Usa e Nord Corea, stavolta è stato il dittatore di Pyongyang ad annunciare la sospensione dei test dei missili balistici intercontinentali e la chiusura del poligono dei test nucleari. Perché?
Da Castro a Diaz Canel, tutto cambi perché nulla cambi
A Cuba non c’è più un Castro al comando, per la prima volta dalla rivoluzione del 1959. Fidel è già morto, ma anche il fratello Raul, che lo aveva sostituito da dieci anni al vertice del regime comunista caraibico ha ceduto il potere al suo vicepresidente, Miguel Diaz Canel. Ma gli esuli sono scettici su qualsiasi ipotesi di cambiamento reale.
Erdogan anticipa il voto, per prendersi tutto il potere
Elezioni anticipate in Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdogan si rimette in gioco con la nuova Costituzione. Sarà un unico “election day”: si voterà sia per il Parlamento che per la Presidenza. Oggi ha buona probabilità di prendere tutto il potere, perché, se dovesse attendere, già ci sono sintomi di logoramento politico ed economico.