Il 9 novembre di 30 anni fa il comunismo morì sotto le macerie del Muro
1989, il 7 ottobre la Repubblica Democratica Tedesca, la Germania Est comunista, festeggiava il suo 40mo anniversario della fondazione. Un mese e due giorni dopo, il 9 novembre di 30 anni fa, la popolazione di Berlino Est iniziava a scavalcare impunemente il Muro di Berlino. Era l'inizio della fine, rapidissima, dei regimi comunisti dell'Europa centrale e orientale. Contrariamente alle tragedie dei decenni precedenti in Ungheria e Cecoslovacchia, fu una rivoluzione pacifica. Una quiete e una rapidità che restano un grande mistero della storia. Ne parliamo con Stefan Bielanski, storico e politologo professore presso l'Istituto di Politologia dell'Università Pedagogica di Cracovia.
Macron, gaffe sui migranti. E la Le Pen lo raggiunge
Favorire l'immigrazione dall'Africa piuttosto che quella dall'Est Europa. La gaffe di Macron agita i governi bulgaro ed ucraino. Mai così in crisi l'Eliseo nel rapporto con la popolazione: pesa l'affaire immigrazione. Il 61% dei francesi teme l'Islam. E la destra di Marine Le Pen lo insidia: secondo i sondaggi sono ormai alla pari.
La Francia profanata nel silenzio dei media europei
È una Francia che non viene immortalata, quella delle ultime settimane. Ancora profanazioni, saccheggi e atti vandalici. Nel cimitero di Breuil a Cognac divelte croci e immagini religiose. La notte di Halloween un'ondata di violenza con incendi e veicoli dati a fuoco: oltre una dozzina gli episodi. E nelle banlieue parigine la rivolta contro le forze dell'ordine è all'ordine del giorno.
Iraq, la ribellione contro la corruzione (e contro l'Iran)
Gli iracheni si ribellano, soprattutto a Baghdad e nel Sud sciita. Affrontano la violenza delle milizie: già 260 i morti. La protesta è contro la corruzione del governo, ma di fatto è rivolta contro l'Iran e la sua pesante ingerenza. La Chiesa è al fianco dei manifestanti. Mons. Sako chiede al governo di "ascoltare il grido legittimo" della protesta.
Sconfitto in Siria, l'Isis passa al contrattacco in Africa
Schiacciato da forze nemiche preponderanti in Medio Oriente, lo Stato Islamico ha rafforzato e ampliato le sue capacità insurrezionali e terroristiche in Africa, soprattutto in Libia e nel Sahel ma anche nell’Africa Nera, dal Congo al Mozambico. Uno scenario ampiamente previsto fin da dopo la caduta di Raqqa e Mosul.
Impeachment: come i Democratici si giocano tutto
L'impeachment del presidente Usa Donald Trump è stato avviato anche formalmente con un voto alla Camera il 31 ottobre. Ma i Democratici hanno poco da festeggiare, perché la maggioranza non è bipartisan: tutti i Repubblicani hanno votato contro. E anche fra i Democratici si contano due diserzioni. Perché l'impianto accusatorio è scarno.
Al Quraishi, il distruttore: il misterioso nuovo Califfo
Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi, detto "il distruttore", per la sua condotta spietata a Mosul, è il nuovo "Califfo", leader dello Stato Islamico dopo la morte di al-Baghdadi. Di lui si sa pochissimo. Gli viene attribuita l'identità di un iracheno, ex militare di Saddam, poi passato all'insurrezione sunnita, che ha conosciuto al-Baghdadi in carcere.
Abiy Ahmed, il Nobel per la Pace che minaccia la guerra
Il primo ministro etiope Abiy Ahmed 11 giorni dopo aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace, minaccia di fare la guerra all'Egitto. Si tratta solo di propaganda, ma il segnale è molto negativo. E i Nobel per la Pace, almeno inizialmente, venivano assegnati per le capacità di mediazione. I risultati di stabilizzazione interna sono ancora peggiori
Libano, nuova sommossa contro un'antica corruzione
Dopo due settimane di proteste, il premier Hariri ha dato le dimissioni. Ma non è solo lui il problema. La gente è scesa in piazza per condannare la corruzione, una crisi economica e morale che ha radici molto vecchie, almeno dai tempi della Guerra Civile (1975-1990) quando si creò l'attuale sistema clientelare.
Gli Usa raccolgono diffidenza tra Kabul, Iraq e Siria
Il segretario alla Difesa Esper rincuora il governo afghano che gli Stati Uniti non intendono ritirarsi come hanno fatto dal nord-est della Siria dove hanno voltato le spalle alle milizie curde di fatto consentendo l'offensiva turca. Ma l'approccio da ritiro di Trump non sta rafforzando la fiducia negli USA da parte di alleati e partner mediorientali.
Il Regno Unito torna alle urne prima della Brexit
Il Regno Unito tona alle urne il prossimo 12 dicembre. E’ questo l’ultimo colpo di scena della telenovela Brexit. Boris Johnson ritiene di aver portato a casa un buon risultato. Falliti i tentativi della sinistra di far votare i 16enni e gli immigrati europei. E Corbyn, che ora appoggia il voto anticipato, dopo averlo bocciato tre volte, si prepara alla sua "rivoluzione" socialista.
Contraddizioni del Sud America al voto e in piazza
Le analisi evidenziavano due elementi comuni delle proteste nei paesi dell’America Latina: da un lato la possibile influenza esterna (Russia, Cuba, Venezuela). Dall’altro le politiche del FMI con le sue misure economiche draconiane. Il populismo è ancora forte, come dimostra il voto in Argentina. Viaggio in un continente dalle mille contraddizioni