La buona morte, il pio esercizio da riscoprire
Il Coronavirus ha costretto molte persone ad affrontare in condizioni estreme, spesso senza sacramenti, il momento della morte. Erano pronte? È necessario rilanciare una vera pastorale sui sacramenti e preparare esplicitamente all’Estrema Unzione. Riproponendo a tutte le generazioni le pratiche classiche come l’Esercizio della buona morte, affinché l’anima sia pronta all’incontro con il suo Redentore.
Cei, un primo maggio che fa a pugni con la realtà
Reso noto il tradizionale documento dei vescovi italiani per la festa del lavoro del primo maggio, si leggono tutte le tesi che vanno di moda nella Chiesa odierna, come la sostenibilità, il riscaldamento globale, l'immigrazione e la redistribuzione di ricchezza. Proprio quando il coronavirus ha dimostrato la loro inconsistenza.
Messe, adesso sì: il clericalismo di Avvenire
Sentita l'omelia del Papa, anche il quotidiano dei vescovi italiani vira e spiega che la Messa è ben più di una "manifestazione pubblica", dopo settimane di «si può pregare anche a casa». Ma se si vuole davvero, non c'è bisogno di aspettare il 4 maggio ed eventuali concessioni del governo.
No all’Amazon Sacramentale, sì all’unione con lo Sposo
C’è il rischio di dirigersi verso una forma subdola di “Amazon Sacramentale” dove ognuno, con un clic, fa il suo dovere cristiano. Se molti fedeli faticano ad avere un rapporto personale con Gesù, anche noi pastori dobbiamo fare un mea culpa. Abbiamo dato un messaggio chiaro della fede? L’unica via è rieducare alla Verità, ripartendo da Cristo risorto.
Ballin, il missionario che conobbe l'islam e spronò i "moderati" a farsi sentire
Proprio la domenica di Pasqua, in un ospedale di Roma, è morto il vescovo comboniano Camillo Ballin. Missionario in terra islamica, per sette anni nel Sudan, ha avuto modo di conoscere e studiare l'islam in tutti i suoi aspetti. Nel 2016, in un'intervista, sollecitò gli islamici moderati a uscire allo scoperto per condannare il radicalismo
A Messa subito, senza trattative. Ma come troveremo i fedeli?
Come troveremo le nostre comunità dopo che si è ripetuto che pregare in casa va bene lo stesso, anzi può essere pure più gradito a Dio? Due mesi di quarantena agli arresti domiciliari, essere stati obbligati a lasciare morire i nostri cari senza il nostro ultimo abbraccio, essersi abituati ai riti e alle celebrazioni in streaming, aver considerato la fede non essenziale ma un optional cui rinunciare facilmente, hanno alimentato un senso di smarrimento, producendo la cultura della paura che non sarà facile riabilitare.
Il papa ci ripensa e spinge per le Messe con popolo
Mentre la Cei abbozza timidamente delle proposte da portare al governo per «un percorso meno condizionato all'accesso e alle celebrazioni liturgiche» dopo il 3 maggio, dall'omelia del papa a Santa Marta arriva una riflessione chiaramente tesa a superare questo momento di Messe senza popolo.
Lucrezia Borgia e la verità
Il 18 aprile di 540 anni fa nasceva Lucrezia Borgia, figlia del futuro papa Alessandro VI. Che razzolò male, ma insegnò bene. L’esempio dei Borgia ricorda che non bisogna fare l’errore di rendere le creature oggetto della fede. Che è fatta di verità eterne.
Distanziamento, parola chiave per tornare a Messa
La Cei lavora a un "pacchetto" da sottoporre al Governo per il ritorno dei fedeli a Messa: dovrebbe prevedere l'igienizzazione dei locali, la fornitura e l'utilizzo dei dispositivi di sicurezza e il rispetto del distanziamento sociale tra fedeli grazie all'aiuto di volontari delle parrocchie. Gli appelli ai vescovi si sprecano.
D'Ercole, appello alla Cei: «I fedeli vogliono la Messa»
Il vescovo di Ascoli Piceno, D'Ercole, rompe il silenzio della Chiesa: «I fedeli ci chiedono di tornare a Messa. Cei e governo trovino un accordo sui modi, ma sono i vescovi a decidere. La gente sta soffrendo senza celebrazioni». E sui blitz della polizia in chiesa: «Mi fanno soffrire, sono un attacco alla fede che non capisco».
Pell, la persecuzione potrebbe non essere finita
Intervistato da Sky, Pell ha detto di essersi sentito vittima di una “guerra culturale” contro il Cristianesimo. Riguardo al suo passato ruolo in Vaticano, il cardinale avalla le voci che quanto gli è successo possa essere legato alle sue riforme finanziarie. In Australia, intanto, minacce di morte contro di lui. E l’Herald Sun scrive di nuove accuse: la persecuzione continua?
Scrutare i segni dei tempi e scoprire che non c'è il Covid
Secondo il linguaggio della teologia postconciliare il Coronavirus non può appartenere alla categoria dei segni dei tempi che si fondano invece sul dialogo positivo col mondo. La Chiesa riusciva meglio a leggere i segni dei tempi quando non conosceva ancora la moderna dottrina dei segni dei tempi perché valutava gli eventi storici, compresi gli eventi naturali dell’epidemia, alla luce della teologia della redenzione. Nella versione contemporanea dei segni dei tempi, invece, la Chiesa chiede solidarietà, coraggio, impegno: tutte cose molto buone, per le quali però è sufficiente la presidenza della Repubblica.