La Legione di Maria, un’eredità da riscoprire
Sono passati cent’anni da quando l’irlandese Frank Duff fondò la Legione di Maria, organizzazione laicale che oggi conta oltre dieci milioni di membri. Improntata a una forte spiritualità mariana, l’eredità di Duff è tuttora evidente nelle opere di misericordia verso prigionieri, prostitute, senzatetto, tossicodipendenti. La sua idea di missione dei laici nella Chiesa anticipò e fu presa a modello dal Vaticano II.
L’Irlanda del 1900 è sempre immaginata come una società e una chiesa molto clericale. In un certo modo lo era, in parte anche per l’incredibile numero di vocazioni al sacerdozio. Ma contro quell’immagine c’è l’evidenza della Legione di Maria e del suo fondatore, Frank Duff. Fondata a Dublino nel 1921, la più grande organizzazione cattolica-laica del mondo celebra quest’anno il suo centenario. Con oltre 10 milioni di membri nel mondo, è probabilmente anche la più grande organizzazione in generale a provenire dall’Irlanda. Nonostante ciò, questo è raramente considerato in Irlanda, e relegato al lato marginale della storia come una reliquia del passato cattolico.
Dagli umili inizi come una simil Società San Vincenzo de’ Paoli (SVP) per donne - l’SVP non accettava donne come membri all’epoca - l’apostolato laico crebbe rapidamente. Quando il Congresso Eucaristico arrivò in Irlanda nel 1932, la Legione aveva già un’immensa presenza in Irlanda. Duff si ritirò dal servizio civile nel 1934 in modo da dedicare il suo tempo all’organizzazione. Essa si diffuse presto fuori dall’Irlanda: oggi, infatti, la presenza di gran lunga maggiore di legionari è in Paesi come la Corea del Sud e il Brasile. Santi missionari della Legione come Edel Quinn (Venerabile) e Alfie Lambe (Servo di Dio) - entrambi sulla strada verso la canonizzazione - guadagnarono un grande seguito per l’apostolato in Sud America e Africa.
Comunque, la maggior parte del suo successo è da ascrivere al suo santo fondatore, Frank Duff, un rispettato funzionario pubblico, attivista sociale e servo della Chiesa. L’eredità di Duff è ancora evidente in Irlanda se sai dove cercare. Gli ostelli - da lui fondati - per i senzatetto offrono ancora riparo, mentre i legionari continuano a prestare assistenza a prostitute, tossicodipendenti, senzatetto e molte altre persone lasciate ai margini dall’Irlanda moderna.
Assistendo a una riunione di un gruppo locale della Legione prima della pandemia, sono rimasto colpito nel sentirli discutere della probabile conversione di un prigioniero che stavano visitando. Quello che era iniziato come un semplice atto di carità - un pilastro fondamentale dell’apostolato include la visita ai prigionieri - stava fiorendo in un nuovo membro della Chiesa.
Come riassume la stessa Legione: «L’oggetto della Legione di Maria è la gloria di Dio, attraverso la santità dei suoi membri, sviluppata mediante la preghiera e l’attiva collaborazione all’opera di Maria e della Chiesa… Ogni legionario è tenuto a compiere un lavoro apostolico settimanale in spirito di fede e in unione con Maria». La santità, in tutti i suoi tipi e per tutte le persone, rimane il loro fulcro.
Come si può intuire dal suo titolo, la Legione di Maria è devota a una spiritualità mariana, ispirata dagli insegnamenti di san Luigi Maria Grignion di Montfort. Il Trattato della vera devozione a Maria del Montfort ha avuto un grande effetto su Frank Duff. In questo, poi, seguiva un percorso tradizionale per la Chiesa dell’epoca, specialmente in Irlanda, dove la devozione mariana è così forte. Ma Duff è stato anche, come ha detto recentemente l’arcivescovo di Dublino Dermot Farrell, «un uomo che ha anticipato i tempi». Dato il gran parlare sul coinvolgimento dei laici nella Chiesa moderna, sarebbe un grande peccato se non fosse ripreso l’esempio innovativo, ortodosso, di Frank Duff.
Molto prima del Concilio Vaticano II, Duff ha posto l’accento sul Battesimo quale Sacramento che nella Chiesa chiama tutti alla santità. Nel suo opuscolo, Can We Be Saints? (Possiamo essere santi?), inizia con la semplice dichiarazione: «Nel cuore di ogni cattolico dal pensiero retto, Dio ha impiantato il desiderio di diventare santo». Le strutture e le regole della Legione sono state progettate con questa idea in mente - progettate, è doveroso sottolinearlo - dallo stesso Duff. Ha partecipato al Vaticano II in veste di osservatore. Poco dopo la fine del Concilio, e prima che i documenti fossero scritti, il Vaticano chiese copie in più lingue dei manuali della Legione in modo che potessero essere studiati a fondo. Lo stesso Duff credeva che ciò che il Concilio produceva fosse un’approvazione della missione della Legione.
Ha vissuto fino all’età di 90 anni, e il suo funerale nel 1980 ha attirato folle così grandi da bloccare le strade di Dublino. Ora, tuttavia, in Irlanda la sua eredità è stata in gran parte dimenticata. Anche all’interno dei circoli cattolici, non si guarda comunemente a lui per trarre ispirazione. In Irlanda siamo molto bravi a lamentarci dei fallimenti del passato; siamo molto scarsi nel promuovere i nostri successi. In un tempo in cui la Chiesa qui potrebbe usarlo come spinta, il centenario della fondazione della Legione dovrebbe essere un’occasione per riflettere sul passato con una nuova prospettiva, e per costruire sull’eredità di una delle grandi figure del cattolicesimo irlandese del XX secolo.
* Giornalista, The Irish Catholic