San Giuseppe Moscati, luce per i medici contro il Covid
Medico e docente universitario, la sua vita fu colma di azioni straordinarie. «Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo», diceva il santo, che insegnava a trattare il dolore «come il grido di un’anima». L’esempio eroico di Moscati, a 140 anni dalla nascita, è ancora di grande attualità, specialmente per i medici impegnati nella lotta quotidiana contro il Coronavirus.
La Pasqua di Pell, l’uomo di Dio che ha a cuore l’Italia
Dopo 404 giorni di ingiusta detenzione, il cardinale Pell ha potuto celebrare la Santa Messa. Dalle foto inviate da suoi amici alla Nuova BQ, appare sereno. Il suo primo pensiero pubblico, da libero, è stato per l’Italia, sia per i morti da Covid che per i vivi: «Appoggiatevi a Dio». E ora si spera che il suo caso aiuti a fare luce sulle falle della giustizia australiana.
- «È IL RISORTO LA RISPOSTA ALLA SOFFERENZA», di George Pell
Castigo e conversione, il discernimento per giudicare
L'emergenza da Coronavirus ha messo in rete il tema del castigo di Dio su cui si sono ricollegate profezie e esempi di santi vescovi. Come giudicare? Con un vero discernimento per la conversione grazie a due fattori: l'esercizio del ministero episcopale depositario di «un carisma certo di verità» e il riconoscimento da parte del popolo della santità dei suoi vescovi. Oggi non sarebbe possibile qualcosa di analogo riguardo al Covid-19 perché un vescovo di una diocesi che parlasse come Gregorio Magno o Carlo Borromeo finirebbe nel tritacarne mediatico. Se ci sono dei castighi, allora, li portiamo a Cristo per chiedere che le sue piaghe ci guariscano non solo dai peccati ma anche dal Covid-19.
San Marco in Lamis, cos'è giusto? Obbedire a Dio o agli uomini
Nel Nuovo Corso della Chiesa la salute del corpo è più importante di quella dell’anima, perciò il parroco incriminato per la processione a San Marco in Lamis ha dovuto scusarsi, ben sapendo che né il suo vescovo né gli altri presuli lo avrebbero difeso. Ai quali verrebbe da chiedere: perché non cambiate "mestiere"?
Se i sacerdoti tornassero a educare alla fede
Poche volte, pochissime, sento che viene tirato fuori il centro principale della nostra fede. Perché bisogna rendersi così piacevoli agli occhi del mondo, invece che cercare di educare il popolo cristiano alla fede e alla ricchezza di questa nostra fede?
«È il Risorto la risposta alla sofferenza e alla vita»
«Ogni persona soffre, ma Gesù ci ha redenti e noi possiamo redimere la nostra sofferenza unendola alla sua e offrendola a Dio». «Troppo spesso l’irreligioso vuole eliminare la causa della sofferenza, attraverso l’aborto, l’eutanasia, o escluderla dalla vista… I cristiani vedono Cristo in tutti coloro che soffrono - vittime, malati, anziani - e sono obbligati ad aiutare. Questo fa parte del messaggio pasquale di Cristo risorto». Dalla lettera del cardinale Pell pubblicata sul The Australian.
Messaggio di Pasqua con strigliata all'Unione Europea
Messa della domenica di Pasqua senza omelia, solo un minuto di silenzio; e senza neanche il rito del Resurrexit, rispristinato da san Giovanni Paolo II nel Duemila. Poi nel messaggio prima della benedizione "Urbi et Orbi", un monito severo alla UE: sulla solidarietà si gioca il processo d'integrazione e il futuro del mondo.
«Sì, Cristo è veramente risorto e noi ne siamo testimoni»
«Ci siamo anche noi con le tre donne che si recano al sepolcro, prima dell'alba, per ungere il corpo senza vita di Gesù. La loro premura è la nostra premura. Con loro scopriamo che la grossa pietra tombale è stata rotolata via e il corpo non vi è più. "Non è qui", annuncia l'angelo, mostrando il sepolcro vuoto e le bende funerarie per terra. La morte non ha più potere su di Lui». Ecco l'omelia di san Giovanni Paolo II durante la Veglia Pasquale del 22 aprile 2000.
- I NOSTRI AUGURI DI BUONA PASQUA
L’ateneo cattolico: il Covid-19 mette a rischio Ramadan e migranti
Com’è possibile che - con la Santa Pasqua alle porte, e milioni di cristiani impossibilitati a recarsi in chiesa – il problema di un ateneo cattolico possano essere il venturo Ramadan e i migranti? Eppure è così. La Georgetown University, l’ateneo cattolico più antico del Paese, si preoccupa di capire come aiutare in emergenza Covid-19 queste due categorie.
Non solo INRI. Cosa c’era scritto sulla Croce
Sulla croce su cui venne crocifisso il Signore non era visibile solo la sigla INRI, che sta per «Gesù nazareno, re dei Giudei». Oltre che in latino, l’iscrizione era in ebraico e greco, come informa san Giovanni Evangelista. E la scritta ebraica svela il motivo per cui i Giudei cercarono, invano, di convincere Pilato a cambiarla…
La Pasqua di oggi come quella di 2000 anni fa
L’analogia fra la Pasqua di duemila anni fa e quella odierna è strettissima. Visitando le chiese vuote il cuore si riempie di dolore nel sapere Gesù lasciato solo. Ma anche abbandonato nei sofferenti e moribondi, con i vescovi inglesi che hanno vietato ai cappellani di assisterli. Come allora c'è Pilato, Giuda, i discepoli, i Giovanni e le pie donne che sfidano la polizia. La lontananza da Dio non è rimpiazzata dalle funzioni online, ma è proprio nell'offerta che viene anticipata la Resurrezione, come spiega Maria Valtorta.
Santo Padre, consacri il mondo alla Divina Misericordia
In tempo di coronavirus, è quantomai necessario consacrare il mondo alla Divina Misericordia così da realizzare il piano di salvezza delle anime rivelato da Gesù a santa Faustina Kowalska e chiedere la liberazione dalla pandemia. Appello a Papa Francesco.