Meta, i rischi del mondo virtuale di Zuckerberg
Una vita parallela in un universo parallelo. Non è un film di fantascienza, ma il progetto di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook ed ora di Meta, compagnia che costruirà un nuovo "metaverso". Si potrà vivere in una realtà virtuale, con un avatar che agisce in nome e per conto nostro? I rischi (mentali), che corriamo oggi con i social network, verrebbero amplificati.


Mali post vaccino, le storie di Emiliano e Alessandra
Studente di Scienze infermieristiche, Emiliano è costretto alla vaccinazione anti-Covid per non essere sospeso dal tirocinio. Venti minuti dopo l’inoculo iniziano per lui i problemi e, a distanza di quasi due mesi, soffre ancora di cefalea e dolore al petto. Un forte mal di testa, fin da maggio, anche per Alessandra, insieme a un continuo affanno che le impedisce di fare anche solo una passeggiata e altri gravi disagi dopo la seconda dose. La Bussola racconta le loro storie.
Mapuches, quante simpatie per un falso indipendentismo
Un incendio di un club sportivo nella provincia di Rio Negro in Argentina è solo l'ultimo episodio, ma nel carnet dei mapuches si trovano anche attacchi alle chiese. Il tutto nel nome di un indipendentismo che non ha ragioni storiche e che ha nella Resistencia Ancestral Mapuche il suo braccio armato. Viaggio alla scoperta di un fenomeno che parte da lontano e che si nutre di simpatie ad alti livelli, Governo nazionale e qualche vescovo compresi.

La "svista" del Cts: e ora chi risarcisce Camilla?
L’inchiesta di Report conferma: il CTS autorizzò gli Open day dei giovani quando da mesi si sapeva che, a fronte di un rischio zero di morte per Covid, AstraZeneca provocava decessi. Un errore clamoroso e fatale. Il nodo degli indennizzi e il precedente della Corte Costituzionale sui vaccini "fortemente raccomandati".
Ddl Zan affossato, una bella vittoria (ma solo a metà)
Il Ddl Zan è rimasto vittima della “tagliola” e di quei parlamentari che nel segreto dell’urna hanno votato (nel verso giusto) con la coscienza libera dai diktat di partito. Ma la quasi totalità dei contrari al Ddl Zan non coglie il male in sé delle proposte di legge contro la cosiddetta omofobia, che elevano a bene giuridico un disordine, ed è favorevole a un testo con modifiche. E gli attivisti Lgbt hanno altre armi giuridiche per zittire il dissenso. Ci sarà quindi ancora da combattere, ma fa ben sperare il risveglio dell’associazionismo cattolico.
- UNA SCONFITTA POLITICA PER PD E 5 STELLE, di Nico Spuntoni
Bye bye Ddl Zan, una sconfitta politica per Pd e 5 Stelle
Si è concluso con il sì alla “tagliola” richiesta da Lega e Fratelli d’Italia (154 favorevoli, 131 contrari, 2 astenuti) il cammino in aula al Senato del Ddl Zan. Stop ora di almeno sei mesi prima di un eventuale nuovo testo in commissione, ma il pericolo dovrebbe essere scampato per l’intera legislatura. Decisivo lo scrutinio segreto, che ha ribaltato le dichiarazioni di voto e consentito ai senatori di esprimersi secondo coscienza.
Ddl Zan, tra il riciclo dello Scalfarotto e l’affossamento
Oggi torna in aula, a Palazzo Madama, il Ddl Zan, su cui pende la “tagliola” richiesta da FdI e Lega che potrebbe affossare il testo liberticida. Dopo la resa di Letta, i renziani rilanciano il Ddl Scalfarotto approvato alla Camera nel 2013, che però non piaceva né ai Cinque stelle e ai Dem più liberal né tantomeno, per opposti motivi, al centrodestra.
Próspera, la città dove il servizio precederà il diritto
In Honduras, nelle Islas de la Bahía, sta per sorgere Próspera, una città che sarà governata di fatto da investitori privati, con leggi e forze di polizia proprie. Un’entità extra-statale, per ricchi, figlia di un progressismo sincretico, “aperta” a chiunque rivendichi sostenibilità ambientale, digitalizzazione e (finto) egualitarismo.
Solo il positivo non vaccinato è un untore irresponsabile
Positivi al covid come Ed Sheeran e Martina Colombari vengono intervistati con tutti gli onori perché vaccinati, invece Mietta viene massacrata perché non ancora vaccinata. Eppure contagio, sintomi e condizioni di salute sono gli stessi.
Camilla, “morta di vaccino”. Dirlo non è più tabù
«Trombosi e diffusa emorragia, da riferirsi a effetti avversi da vaccino anti Covid». La perizia dei tecnici della Procura di Genova che indagano sulla morte della 18enne Camilla Canepa. La notizia "sparisce" dai siti dei principali quotidiani, i quali, quando la giovane morì si affrettarono a escludere qualunque correlazione. I giovani come Camilla sono stati ingannati, con la promessa di una falsa libertà. E alcuni di loro ci hanno rimesso la vita o la salute.
I numeri non mentono: quei morti Covid non erano Covid
Il rapporto ufficiale dell’ISS non fa che confermare che il Covid è una malattia pericolosa per la popolazione anziana e per le persone con gravi patologie concomitanti. Dei 130.468 decessi registrati dalle statistiche ufficiali al momento della preparazione del nuovo rapporto, solo 3.783 sarebbero dovuti al virus in sé. Una cifra che non giustifica il pandemonio scatenato tra lockdown e green pass. Le 126.000 persone morte nel corso degli ultimi 18 mesi sono morte perché il Covid ha destabilizzato equilibri di salute fragili, forse troppo fragili. Queste erano le persone che avrebbero potuto e dovuto essere messe in sicurezza.
- CAMILLA, MORTA DI VACCINO. IL TABÙ INFRANTO di Andrea Zambrano
La ruota gira: il PAT è assolto e Arcuri è indagato
Nel 2020, lo scandalo era costituito dalle Rsa lombarde, accusate di strage, soprattutto il Pio Albergo Trivulzio (PAT). Mentre il commissario straordinario Arcuri era "salvatore della patria". Oggi le parti si sono invertite. L'indagine sul PAT è archiviata. Arcuri è invece indagato per peculato e abuso d'ufficio sull'acquisto delle mascherine cinesi.