Esenzioni, Nas in ambulatorio: «Noi medici intimiditi»
Nel perugino il Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri irrompe in ambulatorio e richiede al medico la documentazione di esenzione di una ventina di pazienti che non sono stati vaccinati. «Un'intimidazione, a che gioco giochiamo?», dice lei alla Bussola. «Conosco i miei pazienti e so a quali rischi alcuni di loro potrebbero esporsi, questo tono ingiuntivo mina la discrezionalità del professionista medico».
- CAMPAGNA VACCINALE O MILITARE? di Riccardo Cascioli
Si sono presentati in ambulatorio, sembravano pazienti, ma una volta davanti al medico si sono rivelati due agenti dei NAS. Il nucleo antisofisticazioni dei carabinieri ha fatto visita a un medico umbro la scorsa settimana. Il motivo? Hanno chiesto la documentazione relativa ad una ventina di esenzioni rilasciate ad altrettanti suoi pazienti che sono stati esonerati o dalla somministrazione obbligatoria del vaccino o dall’inoculo della seconda o della terza dose a fronte dell’insorgenza di alcune reazioni avverse.
Succede nel perugino, dove la professionista esercita la sua attività di medico di base. È lei stessa a raccontare alla Bussola come sono andati i fatti e che cosa sta accadendo a molti altri suoi colleghi. In questa intervista, però, non sono riportate le generalità della professionista perché, anche se su di lei non pende nessuna ipotesi di reato, ha chiesto di restare anonima per tutelare la sua immagine e la sua professione da eventuali spiacevoli ricadute.
Dottoressa, come sono andati i fatti?
Si sono presentati due agenti dei NAS in borghese e mi hanno chiesto di preparare la documentazione relativa a una lista di pazienti da me seguiti ed esentati dal vaccino.
C’è un mandato o una richiesta della Procura? C’è un’indagine in corso?
Mi hanno detto di preparare il materiale, poi mi hanno comunicato il giorno di consegna; per l’occasione mi faranno avere il mandato. L’unica cosa che so è che in Procura c’è un fascicolo aperto contro ignoti, quindi, anche sentito l’avvocato, non è possibile sapere molto più.
Di che pazienti si tratta?
Prevalentemente si tratta di sanitari e insegnanti.
Teme che ci sia il sospetto di concessioni facili di esenzioni?
Non saprei che cosa pensare, ma mi disturba questo atteggiamento ingiuntivo nei confronti di chi sta facendo il proprio lavoro.
Il tema delle esenzioni è strettamente connesso con le controindicazioni da vaccino. Teme che qualcuno possa accusarla di non aver rispettato le direttive?
L’unica cosa che so è che ho agito in scienza e coscienza da medico, il quale, stando alla legge, ha ancora la titolarità sulla decisione di rifiutarsi di sottoporre un paziente a un trattamento farmacologico.
Ma la lista dei criteri di rilascio delle esenzioni a che punto è?
È lettera morta dall’agosto scorso. Il direttore generale del Ministero Gianni Rezza ha diramato una circolare intitolata “Modalità di rilascio delle Certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2”. L’ho letta con avidità sperando di trovare la lista di patologie da esentare, ma è formulata in maniera opposta, cioè illustra le tipologie di chi non deve essere esentato: praticamente tutti. Le controindicazioni non sono previste praticamente per nessuno, neppure per le donne in gravidanza.
Ma lei che esenzioni ha rilasciato dunque?
Tutte documentate da fattori clinici inoppugnabili.
Ad esempio?
Pazienti reduci da choc anafilattici o da asma allergica grave per i quali ci sono linee guida che da tempo dicono che non devono essere sottoposti a vaccino oppure soggetti con malattie autoimmunitarie. Un collega in pensione, ad esempio, ha avuto uno choc anafilattico da ingestione di crostacei.
Che c’entra col covid? Potrebbe avere conseguenze?
Lo espone a un tipo di reattività allergica essendo un soggetto iperergico o iper-eattivo. Potrebbe essere predisposto a sviluppare una sensibilizzazione ad altri principi farmacologici, io non posso esimermi dal certificare che il vaccino per lui potrebbe costituire un pericolo aggiuntivo rispetto ad altri pazienti per i quali questo rischio, ad esempio, non c’è. Così l’ho esentato.
Una volta raccolta la documentazione, che cosa succederà?
Ci vorrà del tempo per analizzarla e poi bisognerà prendere una decisione, in pratica se confermare o revocare l’esenzione. Ma c’è un altro aspetto grave.
Quale?
Resta un atto di intimidazione nei confronti dell’esercizio della professione medica, conosco i miei pazienti e so in scienza e coscienza perché ho fatto quello che ho fatto. A che gioco giochiamo? La discrezionalità del medico sulla carta è ancora prevista.
Ha paura di ricadute sulla professione?
Non ho paura per me, non lo so che cosa rischio. Bisognerà vedere il perché la Procura della Repubblica mi ha mandato questi signori con ingiunzione di documenti e procedimenti verso ignoti. Quindi attualmente non sono neanche nelle condizioni di potermi difendere.
Che cosa succederebbe se questi documenti venissero ritenuti non validi?
Potrei rischiare l’accusa di falso, ma non voglio neanche pensarci.
L’Ordine dei Medici vi tutela?
No, l’Ordine ha assunto un atteggiamento prono nell’autorità e intimidatorio nei confronti degli iscritti.
Ma lei è vaccinata?
Sì. Una sola dose perché ho fatto il covid. Sono stata malissimo tre giorni e ho rischiato una ADE, una sindrome infiammatoria sistemica. E io non avevo nessun motivo apparente di controindicazione…