Il rogo del Verbo
Il silenzio che regna in tutta la Chiesa nel giorno del Sabato Santo è un silenzio grave, pieno del presentimento dell’ora in cui l’uomo, di nuovo, ha voluto mettere le mani sull’albero della vita, provocando massacri e abomini da Oriente a Occidente. Ma questo silenzio annuncia già una novità, il deserto presto fiorirà...
Il lungo incubo della Turchia
La Turchia ha subito una raffica di colpi improvvisi e stordenti in appena due giorni ed è tuttora destabilizzata. Un blackout, il rapimento e l'omicidio di un magistrato, un azione simbolica contro l'Akp e un fallito attentato suicida. Oltre a misteriosi allarmi-bomba. Tutto è collegato?
Passione in Kenya, massacro islamista di cristiani
Dopo una lunga giornata di terrore, si è concluso con 147 studenti morti e 79 feriti l’attacco terroristico di ieri all’università di Garissa, una cittadina del Kenya. Le forze dell’ordine hanno ucciso quattro terroristi liberando circa 500 ostaggi. L'attacco è opera degli Al Shabaab, islamici legati ad Al Qaeda.
Via il santo dal nome. La Francia sbattezza 5mila comuni
La laicissima Francia, quella della libertà e del Je suis Charlie, vuole mettere mette al bando santi e beati, ameno dai paradisi della toponomastica. L’obiettivo è l'eliminazione di tutti i riferimenti alla cristianità dai Comuni francesi, sono quasi 5000, che nel loro nome hanno il termine “saint”, santo, o “sainte”.
«Perché il mondo sia cristianizzato» Parla Müller
«La via verso il futuro non è la secolarizzazione della Chiesa, ma la cristianizzazione del mondo! Questo è il nucleo del messaggio della Passione, l’essenza della Buona Novella e la via della Chiesa. Lo dice il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede.
Il popolo e la folla
Sulla scena del Calvario, dipinta da Duccio da Boninsegna, stanno due gruppi umani: quelli che ascoltano Gesù, sono fermi e sereni e guardano a Cristo; e quelli che invece si agitano, gridano e sono essi stessi divisi. Quelli che hanno le ragioni, quelli che hanno solo delle reazioni. Proprio come oggi.
Ai piedi dei detenuti: anch'io ho bisogno di essere lavato
Il Giovedì Santo papa Francesco va nel carcere di Rebibbia: al suo arrivo, molti detenuti lo abbracciano e lo baciano. Poi si china a lavare i piedi a dodici detenuti, sei uomini e sei donne. «Anch’io», dice, «ho bisogno di essere lavato dal Signore»
Francesco ai sacerdoti: «Sono stanco, ma il vero riposo è affidarsi a Dio»
«Sono stanco anch'io. Il vero riposo? Affidarsi a Dio»
Alla Messa crismale del Giovedì Santo in San Pietro, Papa Francesco ha pronunciato una lunga omelia dedicata ai i temi della stanchezza e del riposo. Il Pontefice ha esaminato tre diverse forme di stanchezza: la stanchezza del lavoro apostolico, quella che viene dal demonio e la pericolosa «stanchezza di se stessi».
Si farà la legge ora che hanno inguaiato D'Alema?
Qualcuno lo chiama “metodo Woodcock”, dal nome del pm ormai noto per le inchieste spesso tradottesi in semplici bolle di sapone. Ora nel mirino è finito Massimo D’Alema, il cui nome compare in alcune telefonate tra politici nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Ischia.
Giovanni Paolo II, contro la dittatura del possibile
Non abbiate paura: la sua frase più caratteristica, vissuta fino alla fine, rende l’uomo, Giovanni Paolo, il Grande. A dieci anni dalla sua morte (2 aprile 2005) possiamo ammirarne la statura. Fu il Papa che sfidò e batté la tirannia del possibile, quella placida rassegnazione pessimista allo stato del mondo. Karol Wojtyla rese il Concilio Vaticano II la rampa di lancio per la Nuova Evangelizzazione.
Legge anticorruzione, nuova istigazione a delinquere
Passa al Senato il nuovo disegno di legge anticorruzione. Si tratta solo apparentemente di una norma di buon senso, perché chi non è contrario alla corruzione? In realtà è solo una sovrapposizione inutile a leggi che esistono già, un contributo ad aggrovigliare ancor di più la giungla delle troppe leggi italiane. Ed è proprio questo contesto che istiga la corruzione.
Il giudice, la bimba, la pistola vera e quella che non c'è
Due fotografie, tra le mille che ogni giorno affollano le redazioni. La prima è quella del procuratore turco, ostaggio del terrorista che gli punta la pistola alla tempia. L’altra, una bambina in un campo profughi siriano: alza le mani perché scambia la fotocamera per un’arma. Due immagini e (forse) qualcosa che li tiene insieme.