Il collasso di Schengen è la fine dell'Europa dei popoli
Che l’Europa non esista più è stato sancito anche dal fatto che i vari programmi di distribuzione dei clandestini, negoziati per settimane, non sono mai stati attuati né rispettati. La vera lezione da apprendere, chiara come il sole, è che l’Europa ha fallito perché non ha difeso le sue frontiere esterne.
È stato un voto di sfiducia a Renzi
E così Renzi è servito. "#Renziciricorderemo" è lo slogan che sintetizza l'evento di sabato mettendo nel mirino del popolo delle famiglie la sicumera del leader fiorentino. Tira oggi, tira domani, la gente comune si è resa conto che la leadership del paese è tutto tranne che moderata.
E ora vietato "vendere" questo popolo
Da Avvenire ai politici, dopo il Family Day è tutta una gara a coprire con le menzogne la portata dell'evento al Circo Massimo. Per arrivare tranquillamente arrivare al vero obiettivo: l'accordo tra potere ecclesiastico e potere politico per arrivare alle unioni civili evitando le adozioni. Lo capiscano gli organizzatori del Family Day.
- Voto di sfiducia a Renzi, di R. Puccetti
Ecco perché la Cirinnà non è emendabile
In vista della discussione del ddl Cirinnà nell’aula del Senato si è discusso molto intorno al Capo I che istituisce le unioni civili omosessuali. In effetti questa è la parte più clamorosamente impresentabile di tutta la legge: palesemente incostituzionale, con il suo rimando agli articoli del codice civile che regolano il matrimonio; eticamente urtante, con la legalizzazione della stepchild adoption.
Scoop a Sky: al Circo Massimo non c’è nessuno
Che importa se al Circo Massimo erano in 300mila o in due milioni? Tanto ai telespettatori di Sky che hanno seguito l’evento in Tv sono sembrati anche meno. Quanti? Appena appena il numero dei relatori che si sono alternati a parlare.
Genitori, bambini e due milioni di amici per un ideale comune.
A riempire di due milioni di persone la spianata romana del Circo Massimo c'erano mamme, papà, bambini, nonni, giovani provenienti da tutta Italia. Sono gli stessi, raddoppiati di numero, che il 20 giugno 2015 avevano invaso piazza San Giovanni lasciando esterrefatta sia la stampa sia i vertici della Chiesa.
- SCOOP DI SKY: AL CIRCO MASSIMO NON C'ERA NESSUNO di Andrea Zambrano
- CIRCO MINIMO, di Berlicche
Per l'Italia questa è l'unica speranza di un futuro
Al Circo Massimo non si sono date appuntamento le forze che frenano la modernizzazione dell'Italia, ma quelle che rappresentano la possibilità di un futuro. Perché questa è l'Italia che costruisce, che genera figli e li educa, che pensa alle proprie responsabilità prima che a presunti diritti. E proprio per questa responsabilità lotta per difendere i propri figli.
Un'imponente presenza umana che è essa stessa il messaggio
La testimonianza di una presenza, imponente non solo per numero ma per qualità ispirazione, che l’ordine costituito sia civile e politico che ecclesiastico del nostro Paese non può più ignorare: questo è l’esito del grande incontro avvenuto ieri a Roma al Circo Massimo. Il messaggio, più che dagli oratori è venuto dalla gente. O meglio: il messaggio era la gente
Due milioni in piazza. Un numero che dà fastidio
Le piazze si allargano o si restringono: grazie alle macchine dei fotografi, e, soprattutto, a chi ci sta dentro. Le piazzette semi-vuote organizzate da LGTB e CGIL e parte del Pd , sono diventate oceani. Mentre la massa veramente oceanica di due milioni di persone andate al Family Day viene subito messa in discussione, soprattutto dalla Tv della Cei.
Family Day 2016, in due milioni per dire: Sì alla famiglia, No al ddl Cirinnà
Il Family day ha davvero il sapore di qualcosa di storico. Perché due milioni di persone hanno deciso di affrontare la fatica di un lungo viaggio pur di metterci la faccia ed essere presenti qui per testimoniare a tutta l’Italia la bellezza della famiglia e soprattutto per dire un secco no al ddl Cirinnà e all’istituzione delle unioni civili, per dire che un figlio non è un diritto.
I NUMERI CHE DANNO FASTIDIO da Libertà e Persona
Scola dà lezioni di giornalismo: dialogo e realismo
Nella comunicazione trionfi il linguaggio del dialogo, dell’accoglienza e, nell’anno del Giubileo, anche della misericordia. L'invito viene da monsignor Angelo Scola, cardinale di Milano, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. A dialogare con lui, Gianni Riotta, editorialista de La Stampa.
Dall’alloro poetico all’ultimo soggiorno ad Arquà
Non ancora quarantenne, Petrarca è incoronato poeta in Campidoglio nel 1341 e viene riconosciuto come il maggior poeta vivente, ambito dalle corti e dai regnanti di mezza Europa. L’ultima dimora di Petrarca sarà Arquà, ribattezzata in seguito Arquà Petrarca, che gli offrirà un dolce soggiorno in mezzo ai Colli Euganei.