Media e Obama con la sindrome del "compagni che sbagliano"
Terrorismo islamico e guerra ai cristiani, parole proibite. Ne sanno qualcosa i media italiani che per la strage di Pasqua in Pakistan hanno glissato sui talebani che hanno rivendicato l'attacco rivolto ai cristiani. Negli Stati Uniti invece, lo staff di Obama "taglia" il presidente francese Hollande che parla di terrorismo islamico. Per le nostre classi dirigenti, dunque, il vero nemico della civiltà occidentale è il linguaggio politicamente scorretto?
Il terrorismo sta diventando sempre più una parola tabù, che l'occidente non utilizza per paura o per comodità. E non è una regola seguita solo dai giornalisti, ma anche una politica ufficiale che ha provocato, di recente, un imbarazzante malinteso diplomatico tra Usa e Francia.
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I media italiani si rifiutano di dire quello che gli stessi talebani di Jamaat-ul-Ahrar proclamano: l'obiettivo della strage di Pasqua a Lahore erano i cristiani. Ma i nostri giornali "giocano" sul fatto che alcune vittime erano islamiche. Dimostrando di non conoscere che per per l'Islam ci sono due jihad: uno interno e uno esterno.
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Negli Stati Uniti invece, durante il vertice nucleare l'amministrazione Obama censura il presidente francese Francois Hollande che parla di ''terrorismo islamico''. Espressione che è stata tagliata nel video ufficiale della Casa Bianca. Obama è troppo politically correct per tollerare che terrorismo e islam vengano abbinati?