I 5 Stelle stracciano il contratto e aprono al Pd
Delrio ha aperto nei giorni scorsi a una convergenza con i Cinque Stelle, perché ritiene che molti elettori pentastellati potrebbero tornare a votare per Nicola Zingaretti e soci se questi ultimi dovessero far proprie alcune battaglie “sociali” che il Pd renziano sembra aver accantonato. Per il momento è un "no". Ma Di Maio ha inaugurato la politica dei due forni.
Sicilia, i 5 Stelle annaspano. La Lega non sfonda
Alla vigilia del voto in Sicilia, Salvini aveva dichiarato che vincere lì poteva significare prendersi l’Italia. I 5 Stelle arretrano, mentre il centrodestra vince dove si è alleato con la Lega, ma pure con pezzi di Pd e centrosinistra. Il Carroccio cresce ovunque, pur non sfondando, e ottiene un sindaco, in attesa dei ballottaggi.
Su Siri è uno scontro politico più che un caso giudiziario
Il sottosegretario Siri è nel mirino, al centro di un caso giudiziario che potrebbe anche portare alla caduta del governo Conte. La Lega vuole evitare a tutti i costi ogni sospetto di legame con la mafia. Mentre i 5 Stelle vorrebbero ripristinare la loro nomea giustizialista per riconquistare gli elettori, in vista delle prossime europee.
Governo a rischio caduta sul “Salva Roma”
La norma detta “Salva Roma”, contenuta nel decreto sulla crescita, sta creando forti contrasti tra Lega e 5 Stelle. Dopo le parole di Matteo Salvini è intervenuto adirato il premier Giuseppe Conte chiedendo al ministro leghista rispetto per il Cdm. Si tratta di capire se questi scontri degenereranno già prima del voto europeo o se, al contrario, rientreranno dopo le elezioni.
Quei giornali che fanno campagna elettorale
Mentre si avvicinano le elezioni europee e si inasprisce lo scontro tra Lega e Cinque Stelle, divisi sul caso Siri e sul “Salva Roma”, alcuni dei principali mezzi di informazione giocano a chi la spara più grossa, parteggiando per l’uno o per l’altro o schierandosi per un nuovo governo. Così si finisce per fare propaganda, venendo meno al diritto-dovere di informare.
Alitalia, un pozzo senza fondo per i contribuenti
In oltre vent’anni è costata agli italiani quasi 10 miliardi di euro. Il governo Conte, con un "prestito ponte" di 900 milioni di euro, senza date di scadenza e quasi senza interessi, ha scritto una nuova pagina nera. Alitalia è fallita, non ha un piano per rinascere e viene tenuta in piedi con i soldi del contribuente italiano.
Tratta e migranti, le meditazioni delle polemiche
Affidate a suor Eugenia Bonetti, le meditazioni per la Via Crucis al Colosseo hanno da una parte fatto conoscere meglio la realtà della tratta degli esseri umani, ma dall'altra hanno creato polemiche per i giudizi eminentemente politici che vi erano contenuti.
Polveriera Centrodestra:è tutti contro tutti
Il clima nello schieramento uscito vincitore da tutte le ultime elezioni regionali è esplosivo. La situazione di maggior tensione è quella di Forza Italia, lacerata al suo interno da guerre intestine che crescono di intensità giorno dopo giorno, anche a causa dell’indebolimento della leadership di Silvio Berlusconi.
Prima grana per Zingaretti: la questione morale Pd
Con l'inequivocabile inchiesta sanità in Umbria e gli arresti eccellenti targati Pd, Zingaretti affronta la prima grana: la falsa superiorità morale Dem. Siamo di fronte a un’operazione verità che è per certi aspetti di portata storica, e che consente anche di rileggere pagine di storia giudiziaria del nostro Paese che qualcuno ha voluto archiviare troppo in fretta.
Candidature europee, Forza Italia lacerata da addii e veleni
Fra tutti i partiti che presentano le candidature alle elezioni europee, Forza Italia è quella che parte peggio. Si inizia con l'addio di Elisabetta Gardini, per finire con la candidatura di Irene Pivetti che provoca non pochi malumori. Così come quelle degli ex Udc Cesa e Romano. Intanto la Lega punta tutto su candidati giovani. Il Pd su testimonial di cause sociali. E il M5S farà decidere alla piattaforma Rousseau.
Mozione sul genocidio armeno e le amnesie turche
Tra martedì e oggi alla Camera si vota la mozione unitaria per impegnare il governo "a riconoscere ufficialmente il genocidio armeno e a darne risonanza internazionale". Non si è fatta attendere la reazione del ministero degli Esteri di Ankara. La Turchia continua a negare il genocidio. Che pure ha fatto 1 milione e mezzo di morti.
Maledetti giornali, viva i giornali
I giornali sono tornati a essere il palcoscenico principale di chi sta al governo del Paese, compresi i Cinque Stelle, nonostante i ripetuti strali lanciati da Crimi e compagni. Intanto, l’ultimo rapporto dell’Agcom rileva una crescita della disinformazione online, specie per cronaca e politica. Ci vuole però discernimento: ci sono buoni e cattivi esempi di informazione sia in rete che sulla carta.