Le sardine sono la solita costola della Sinistra
Le sardine? Un’operazione camaleontica e bizzarra. E’ la stessa sinistra che, sotto mentite spoglie, scende in piazza per fare propaganda anti-Salvini e quindi pro-Bonaccini, il governatore uscente. La sinistra prova a nascondere ipocritamente i suoi fallimenti e lo fa giocando la carta del civismo.
La storia politica italiana è piena di movimenti apparentemente apolitici, che in realtà sono serviti a incanalare il consenso elettorale verso obiettivi predeterminati. Anche l’iniziativa socioculturale apparentemente più pura, se entra a gamba tesa nel dibattito politico, finisce per essere fagocitata e per diventare uno strumento nelle mani di qualcuno per finalità elettorali.
E’ quanto sta accadendo con Le Sardine, neonato movimento che in Emilia Romagna ha riempito alcune piazze e soprattutto sta cercando di stimolare gli elettori delusi e indecisi ad andare a votare alla prossime elezioni regionali di gennaio.
La posta in palio è notevole perché, se la sinistra perdesse la sua storica roccaforte, a cascata potrebbe perdere altri suoi feudi e, soprattutto, il governo nazionale, con il rischio di essere drasticamente ridimensionata in eventuali elezioni politiche anticipate.
Ecco perché i sospetti sulla faziosità delle Sardine sono tutt’altro che infondati. Sia a Modena che a Bologna esse volevano accreditarsi come movimento che nasce dal basso e che rifugge da bandiere e simboli di partito. Ma i legami con la sinistra locale e il Pd emiliano sono innegabili.
I due promotori si chiamano Jamal Hussein e Samar Zaoui. Lui, studente di Ingegneria, è marchigiano con genitori libanesi. Lei, iscritta a Filosofia, è arrivata a un anno dalla Tunisia. Entrambi di 21 anni, non sono due giovani a caso. Nessuno dei due, infatti, nasconde sui social la propria appartenenza politica. È noto il post di Samar con Salvini a testa in giù in cui invoca “un giustiziere sociale” contro il leader del Carroccio, di quelli che «dopo aver ucciso vengono marchiati come anarchici». Inoltre, un anno e mezzo fa Samar condivide su Facebook un post de La Sinistra Emilia-Romagna, con un’invocazione all’innalzamento dei salari e un attacco indiretto a Salvini che proprio in quei giorni si trovava a Modena in vista delle comunali.
Documentati sulle piattaforme social anche i legami tra la stessa Samar e l’Udu, un sindacato di sinistra degli studenti universitari. Anche in quel caso si parla di manifestazione anti-leghista e Samar solidarizza in pieno.
L’Udu unisce i due leader delle sardine modenesi. Come scrive Il Giornale, «basta scorrere la pagina Facebook dei Giovani Democratici di Modena e provincia per capire che il partito di Zingaretti si è mobilitato in massa per aumentare il numero di "pesci" in piazza Grande. Quasi tutti i componenti della segreteria provinciale della costola giovanile del Pd ieri sfoggiavano foto del profilo Fb corredate da sardine». A poco serve, quindi, il divieto di portare bandiere se poi, a parte il simbolo, tutto il corteo è politicizzato.
La verità è che si tratta di un’operazione camaleontica e bizzarra. E’ la stessa sinistra che, sotto mentite spoglie, scende in piazza per fare propaganda anti-Salvini e quindi pro-Bonaccini, il governatore uscente.
La sinistra prova a nascondere ipocritamente i suoi fallimenti e lo fa giocando la carta del civismo, un po’ come in Umbria, dove peraltro è andata a braccetto con i grillini ma ha comunque sonoramente perso le regionali del mese scorso.
Prova di ciò è l’incoraggiamento al Movimento delle Sardine che arriva dalle testate di sinistra. Esse enfatizzano la dimensione movimentista dell’iniziativa, occultandone il carattere partigiano. Sarà importante capire l’evoluzione del Movimento nelle prossime settimane e se, in campagna elettorale, si impegnerà con propri candidati oppure se darà qualche indicazione di voto per le liste di appoggio al presidente uscente Stefano Bonaccini.