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Esteri


La terza "corsa all'Africa" fra le nuove potenze
CONTINENTE NERO

La terza "corsa all'Africa" fra le nuove potenze

Esteri 26_01_2023 Anna Bono

Usa, Cina, Ue, India, Turchia, Russia... sono tante le potenze che investono in Africa. Tanto che si parla di terza "corsa all'Africa" dopo quella dell'Ottocento fra potenze coloniali europee e quella della Guerra Fredda fra Usa e Urss. Ma le condizioni sono cambiate e i leader africani si fanno corteggiare a suon di finanziamenti miliardari.


La colletta Nato per i tank all'Ucraina, una decisione politica più che militare
LEOPARD2

La colletta Nato per i tank all'Ucraina, una decisione politica più che militare

Dopo un lungo dibattito fra i Paesi della Nato, la Germania ha autorizzato l'invio di carri Leopard2. Che si uniranno agli Abrams americani e ai Challenger2 britannici già promessi a Kiev. Si tratta in tutto di 120 carri. Gli equipaggi ucraini dovranno essere addestrati in pochi mesi. E le scorte di armamenti in Europa si assottigliano, a fronte di un risultato dubbio: così pochi carri saranno in grado di ribaltare le sorti del conflitto? Si tratta di una mossa più politica, interna all'Occidente, che militare. 
- VIDEO: MONSIGNOR PEZZI, "NESSUNO VUOLE LA PACE"


Venezuela senza paura in piazza per la libertà
Già 500 PROTESTE NEL 2023

Venezuela senza paura in piazza per la libertà

In occasione dell'anniversario dell'insurrezione contro il dittatore Pérez Jiménez, i venezuelani stanno scendendo in piazza in massa per chiedere salari e migliore qualità della vita. Già 500 le proteste dall'inizio dell'anno. Maduro non scatena la repressione per paura di congelare i negoziati con gli Usa per il rilascio di 3 miliardi di dollari. 


USA, le speranze pro vita nella prima Marcia post-Roe
LA MANIFESTAZIONE

USA, le speranze pro vita nella prima Marcia post-Roe

Il 20 gennaio si è tenuta a Washington la prima Marcia per la Vita dopo lo storico annullamento della sentenza abortista Roe vs Wade (1973). Circa 100 mila i partecipanti, tra leader cristiani, politici e attivisti pro life. Rinnovato l’impegno a combattere, in primis legislativamente, per proteggere i nascituri. Biden e i Dem proseguono invece l’alleanza con l’industria dell’aborto.


Talebani sempre uguali. Niente diritti per le donne
AFGHANISTAN

Talebani sempre uguali. Niente diritti per le donne

In teoria, le ultime notizie che giungono dall’Afghanistan sono buone. Infatti, sta avendo successo la mediazione Onu per riportare le Ong nel Paese, dopo che il lavoro nelle organizzazioni era stato vietato alle donne. Ma è un'eccezione. Dal 2021 ad oggi le donne sono progressivamente escluse dai Talebani da ogni lavoro e dallo studio.


La Ardern si dimette, fine di un'icona della sinistra
POST COVID

La Ardern si dimette, fine di un'icona della sinistra

Con una conferenza stampa che ha colto tutti di sorpresa, la premier laburista neozelandese, Jacinda Ardern, paladina della sinistra, ha dato le dimissioni dopo cinque anni complessivi alla guida del governo. Ha gestito il Covid con un lockdown durissimo che è all'origine della sua ascesa, ma anche la causa della sua ultima caduta. 


L'Europa "avara" di carri armati per l'Ucraina
il dibattito

L'Europa "avara" di carri armati per l'Ucraina

Solo gli USA dispongono di molte centinaia di carri Abrams in riserva, ma non intendono fornirli all’Ucraina. Al tempo stesso premono sugli europei affinché si privino delle loro già limitate scorte di carri armati. E le nazioni europee non vogliono esporsi a una ulteriore escalation del confronto con Mosca fornendo armi pesanti e “offensive”.


Rimpasto ai vertici russi, una mossa di politica interna
GUERRA IN UCRAINA

Rimpasto ai vertici russi, una mossa di politica interna

Il rimpasto dei vertici militari russi, con l'assegnazione al generale Gerasimov delle operazioni in Ucraina, è motivata da questioni di politica interna. Non si placa la rivalità fra la Wagner, di Prigozhin e l'esercito regolare. Surovikin ridimensionato perché ormai idolo dei nazionalisti. Putin media fra le parti e appare come il più moderato. 


Cade la roccaforte ucraina: i russi avanzano in Donbass
PRESA SOLEDAR

Cade la roccaforte ucraina: i russi avanzano in Donbass

L’annuncio ufficiale della caduta di Soledar (che Kiev non ha ancora ammesso) rende ancora più precaria la situazione delle truppe ucraine nella regione di Donetsk. Gli angloamericani minimizzano, ma le perdite umane sono altissime. E Zelensky si trova a dover fronteggiare anche il fronte bielorusso.


Nagorno Karabakh, gli armeni aggrappati alla loro terra
L'INTERVISTA/ ANTONIA ARSLAN

Nagorno Karabakh, gli armeni aggrappati alla loro terra

La prossima guerra potrebbe scoppiare nel Caucaso, fra Armenia e Azerbaigian. Si tratta di una profezia facile su una crisi di cui pochi ancora parlano. Da più di un mese, ormai, il Nagorno Karabakh, un pezzo di Armenia storica incastonato nell’Azerbaigian, è completamente assediato e la popolazione è priva di ogni mezzo di sostentamento. La scrittrice Antonia Arslan, autrice del celebre romanzo sul genocidio armeno La Masseria delle Allodole, è una delle poche voci in Italia che lanciano l’allarme sulla crisi del Caucaso. La Nuova Bussola Quotidiana l'ha intervistata sulla tragedia degli armeni del Karabakh e sullo strano silenzio della stampa occidentale. 


Biden e i documenti segreti parcheggiati a casa sua
USA

Biden e i documenti segreti parcheggiati a casa sua

Il presidente Biden può avere un problema con la giustizia e già da ora ha oggettivamente un problema con la legge. Alla fine del suo mandato da vicepresidente non ha consegnato, agli Archivi Nazionali, decine di documenti segreti. Ha la stessa colpa di Trump. Anche se il mondo mediatico ritiene che i due casi non siano paragonabili. 


Brasile, l'assalto alle istituzioni serve a Lula per rafforzare il suo potere
BRASILE

Brasile, l'assalto alle istituzioni serve a Lula per rafforzare il suo potere

La manifestazione contro il nuovo presidente Lula è sfociata all'improvviso nell'assalto alle sedi istituzionali. Bolsonaro, all'estero, smentisce ogni accusa di aver organizzato il colpo di mano. E non ci sono prove che sia coinvolto. Ma ormai, chi si avvantaggerà di questa disordinata ribellione è Lula che ha tutto l'interesse a tracciare il parallelo con i fatti del Campidoglio e chiedere un definitivo ostracismo per Bolsonaro e i suoi sostenitori.