Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Nostra Signora di Guadalupe a cura di Ermes Dovico
COSA È ACCADUTO

Assad in fuga, la festa dei jihadisti, transizione pacifica

Nelle prime ore dell'8 dicembre è stata annunciata la «liberazione» di Damasco. Il presidente Bashir al Assad era fuggito poco prima, mentre il suo primo ministro è stato subito pronto a collaborare con il nuovo regime.

Esteri 09_12_2024

Nelle prime ore di domenica mattina i ribelli guidati dagli islamisti radicali di Hayat Tahrir al Sham e fiancheggiati dall'Esercito Nazionale Siriano, milizia sostenuta dalla Turchia, hanno annunciato alla tv pubblica siriana la caduta del presidente "tiranno" Bashar al Assad e la "liberazione" della Capitale Damasco.

In dieci giorni l'offensiva folgorante di tale coalizione ha messo fine a più di un cinquantennio di regno della famiglia Assad, al potere dal 1971. Nel comunicato i ribelli hanno dichiarato di aver liberato dalle carceri tutti i prigionieri «ingiustamente detenuti» e hanno invitato a salvaguardare i beni dello «Stato siriano libero». Alcune dozzine di persone hanno sfilato nel centro di Damasco per festeggiare la caduta del regime. Nella storica piazza degli Ommayadi, cuore della città vecchia, si sono registrati spari e grida di Allahou Akbar. Subito dopo è stata presa d'assalto l'ambasciata iraniana a Damasco, già deserta almeno da sabato, riporta Al Arabiya.

La coalizione di gruppi ribelli guidata da Abu Mohammad al Jolani, ex qaedista e fondatore di Hayat Tahrir al Sham, ha annunciato con un messaggio su Telegram che «Il tiranno Bashar al Assad ha preso la fuga» proclamando «Damasco città libera». «Dopo cinquant'anni di oppressione del partito Ba'ath e tredici anni di crimini, di tirannide e di esilio forzato», prosegue ll messaggio, «noi annunciamo oggi la fine di questo periodo buio e la nascita di una nuova era per la Siria».

I ribelli hanno altresì invitato i siriani della diaspora a rientrare nella "Siria Libera". Anche la ONG Osservatorio Siriano per i diritti umani ha subito confermato la notizia della fuga di al Assad (solo in serata si è saputo che ha trovato riparo in Russia, dove gli è stato concesso l'asilo politico). «Il presidente siriano ha lasciato il Paese nelle prime ore della mattina via l'aeroporto internazionale di Damasco», ha dichiarato il direttore Rami Abdel Rahman all'agenzia AFP,  «prima che le forze armate siriane abbandonassero il sito». 

Il Primo Ministro siriano Mohamed al Jalali si è detto pronto alla «collaborazione» con «la nuova leadership scelta dal popolo» in un video pubblicato sul suo account Facebook, precisando che si sarebbe recato già ieri nei suoi uffici presso la sede del Governo per il «passaggio del potere». Il comandante di Hayat Tahrir al Sham Jolani ha chiesto ai suoi combattenti di non avvicinarsi alle sedi delle istituzioni governative a Damasco, che restano sotto il controllo dell'ex Primo Ministro fino ad un «passaggio di consegne ufficiale».