Aggressione a Pro Vita: torna il clima degli anni Settanta
L'attacco rivendicato dal collettivo transfemminista non è un esito incidentale, ma l'esito di una campagna politica che con la difesa delle donne dalla violenza ha ben poco a che vedere, ma è invece un chiaro tentativo di assalto ideologico.
Assalto alla sede di Pro Vita, la violenza di “Non una di meno”
Nella Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, una parte del corteo romano di “Non una di meno” attacca la sede di Pro Vita: bottiglie, pietre, vetri rotti, tentativi di incendiare i locali. La polizia evita il peggio. Ritrovato poi un ordigno inesploso. Leader di sinistra e media mainstream glissano.
Vietato opporsi all’aborto, nel Regno Unito si estende il baratro
Entrata in vigore in Irlanda del Nord una legge che vieta attività pro vita vicino alle cliniche per aborti: già due arresti. Proposta una legge simile in Scozia. E in Inghilterra e Galles la libertà dei pro life è già ai minimi termini.
«Io, veterano di guerra britannico, sfido il "dovere" di aborto»
Ha combattuto per la libertà in Afghanistan, e ora è sotto processo in Inghilterra per aver pregato in silenzio per il suo figlio abortito vicino a una clinica per aborti. Adam Smith-Connor spiega alla Bussola la sua battaglia per difendere la vita e la libertà di pensiero. Che nasce dalla sua conversione.
Inghilterra, a processo il padre che pregava per il figlio abortito
Andrà a processo Adam Smith-Connor, il veterano “colpevole” di pregare in silenzio fuori da una clinica per aborti. È il terzo caso in pochi mesi nella sola Inghilterra, dove presto l’entrata in vigore di una legge aggraverà la situazione.
Referendum in Ohio, i pro vita perdono. Serve una nuova strategia
Sconfitta per i pro life al referendum dell’Ohio con cui si sarebbe voluta alzare la soglia per modifiche plebiscitarie della Costituzione. Un voto su cui le lobby pro aborto hanno investito tanto, in vista del referendum di novembre.
Un cuore che batte, la raccolta firme può fare la differenza
In corso la raccolta firme, ne servono 50.000 entro il 7 novembre, per la proposta di legge di iniziativa popolare che mira a ridurre gli aborti. Si firma nel proprio comune di residenza. Un’iniziativa per una svolta pro vita.
USA, a un anno dalla Dobbs continua la guerra sull’aborto
Il 24 giugno di un anno fa la Corte Suprema, con la sentenza Dobbs vs Jackson, restituiva ai singoli Stati il diritto di vietare l’aborto. Da allora Stati Repubblicani e Democratici camminano in direzioni opposte.
Roma Pride, l’utero in affitto è la punta dell’iceberg
La Regione Lazio revoca, a seguito dell’attivismo di Pro Vita, il patrocinio concesso al gay pride di Roma. Il nodo: l’utero in affitto. Ma i temi controversi del pride sono tanti altri. E se li si accettano, la maternità surrogata legale sarà la prossima tappa.
«Chi vuole l'aborto ascolti prima il battito del cuore»
Depositata in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per emendare la legge 194, introducendo l'obbligo del medico di far vedere il nascituro e fare sentire il battito alla donna intenzionata ad abortire. La legge è firmata da molte associazioni pro-life ma non dalle due più legate alla Cei: Movimento per la Vita e Difendiamo i nostri figli. Un'iniziativa importante, anche se non sfonderà in Parlamento, perché segna un nuovo approccio non più solo difensivo.
- VIDEO: L'Espresso, diritto all'aborto a suon di blasfemie, di Riccardo Cascioli
Persecuzioni ai pro vita, le imbarazzanti risposte di Garland
Audito al Senato il procuratore generale degli USA, Merrick Garland, secondo cui la mancanza di arresti per le devastazioni e gli incendi a danni di chiese e centri pro vita è dovuta al fatto che gli orari notturni hanno ostacolato l’identificazione dei colpevoli. Intanto, Fbi e Doj perseguitano cristiani e pro life che agiscono pacificamente in pieno giorno...
Pro-vita vs pillole abortive, si allarga il fronte anti-Fda
USA: dopo l’ulteriore liberalizzazione del mifepristone, 67 membri del Congresso e 22 Stati firmano memorie a sostegno della causa contro l'agenzia statunitense per i farmaci. Evidente la politicizzazione della Fda, che ignora sia i bambini nel grembo sia i maggiori rischi per le donne.