Il governo non c'è ancora, ma è già scontro sui migranti
L'esempio di poche navi delle Ong, la Ocean Viking e le navi di Open Arms, ha spinto una nuova ondata di emigranti nel Mediterraneo. La Lega non pone l'immigrazione clandestina (in crescita durante il governo Conte 2) come pregiudiziale, ma il Pd cerca lo scontro su questo tema.
Avanti con Draghi, ma tutti hanno il mal di pancia
Tutte le forze politiche cercano di salire sul carro del futuro Presidente del Consiglio per evitare di lasciarlo nelle mani dei rivali e devono gestire parecchi mal di pancia: da Leu, che non vuole il Carroccio, ai 5 Stelle, che sono in ebollizione anche perché dovrebbero governare con l'odiato Cavaliere.
La sovranità del popolo è morta. E nessuno dice nulla
A prescindere da quello che vorrà e saprà fare, è un dato di fatto che per l'ennesima volta abbiamo con Mario Draghi un capo del governo non eletto dal popolo. Gli italiani vanno a votare ma poi si trovano governati da personaggi calati dall'alto. Ancora una volta si tratta di operazioni parlamentariste guidate dal presidente della Repubblica. L'articolo 1 della Costituzione viene fortemente indebolito. Ma il paradosso è che il tutto avviene nel rispetto formale della Costituzione.
- CHE VINCA O PERDA, IL PD GOVERNA di Stefano Magni
Psi: la sinistra che aveva ragione, ma perse
Turati aveva avvertito i primi comunisti, appena usciti dal Psi, che sarebbero stati delusi dall'Urss. Era vero, ma i fatti gli diedero ragione solo 70 anni dopo. Lo stesso avvenne con Bettino Craxi, ma fu lui lo sconfitto di Tangentopoli. Gennaro Acquaviva, già capo della segreteria di Craxi, ripercorre questo pezzo importante di storia italiana
- ADDIO MILANO BELLA di R. Cammilleri
Che vinca o perda, il Pd governa
Chi farà parte del prossimo esecutivo? Quale sarà il partito che se ne avvantaggerà? Finora, dal 2011 ad oggi, il Pd è sempre stato al governo, indipendentemente dai suoi risultati elettorali. E le poche volte che non lo è, si scatena l'inferno mediatico-giudiziario contro i suoi avversari.
Draghi parte in salita, i partiti non scoprono le carte
I primi segnali non sono tutti positivi per Draghi. Solo Renzi si dice entusiasta, i grillini rischiano di spaccarsi, mentre dal Pd ci sono sfumature anche se prevale la linea della collaborazione con il premier incaricato. La situazione più fluida è nel centrodestra, diviso tra favorevoli (Forza Italia) e contrari (Fratelli d'Italia) anche se non del tutto. La Lega alla prova di tenuta, che rischia una lacerazione profonda. Ma l'unica alternativa sarebbe il voto, quindi...
- UN DRAGHI IN VATICANO di Nico Spuntoni
- OCCASIONE PER FERMARE IL DDL ZAN, di Gianfranco Amato
Un Draghi in Vaticano, il sostegno di Oltretevere al banchiere laico
Benché successore laico del cattolico Fazio alla guida di Bankitalia, Mario Draghi è molto stimato in Vaticano. Nominato membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze sociali da Papa Francesco, già con Benedetto XVI il banchiere, allievo dei gesuiti, godeva di ottima fama nella Santa Sede.
Fico esplora maggioranze alternative, ma non le trova
Mattarella conferisce l'incarico esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico, per cercare una nuova maggioranza. Un incarico temporaneo a Fico perché è esponente dell'ala più intransigente del M5S che altrimenti potrebbe scindersi dal partito di maggioranza. Ma la strada per un nuovo governo è tutta in salita.
Palamara vuota il sacco: i magistrati dominano l'Italia
Nel bel mezzo della crisi di governo, l'ex magistrato Luca Palamara si toglie qualche sassolino dalla scarpa. E pubblica Il sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana, una storia in presa diretta di come la magistratura interviene direttamente nella politica, eliminando chiunque provi a contestarne il potere.
Finisce il Conte II, tre ipotesi e il miraggio delle urne
Oggi le consultazioni. Tre scenari: Conte ter appeso al fragile gruppo dei responsabili, governo giallorosso senza "l'avvocato del popolo" o esecutivo delle larghe intese con Forza Italia e Italia Viva. In fondo il miraggio delle urne che nessuno vuole (tranne Meloni), ma potrebbero essere inevitabili.
Lombardia capro espiatorio. La protesta dei governatori
L'amministrazione lombarda è esplicitamente boicottata dal governo nazionale. Il nuovo pretesto è il conteggio sbagliato dei casi di Covid che ha portato all'imposizione, immotivata, della zona rossa. Fontana porta le prove a sua discolpa. Governatori di centrodestra protestano contro il governo, per il clima di discordia che sta alimentando.