Lo spread, stavolta, rafforza la tenuta del governo
L'aumento dello spread (differenziale fra i buoni del tesoro italiani e quelli tedeschi) travolse il governo Berlusconi nel 2011. Oggi, al contrario, sembra rafforzare la tenuta del governo Gentiloni. Perché? Perché tornare alle urne con elezioni anticipate darebbe l'idea di una maggiore instabilità. Renzi, in questo caso, è accantonato
Islam italiano, il nulla oltre le buone intenzioni
L'intesa fra lo Stato e le comunità islamiche è una costante, ormai, di tutti i governi italiani negli anni 2000. Il ministro Minniti pensa di aver raggiunto un accordo per la costruzione di nuove moschee, la trasparenza dei sermoni e dei fondi. Principale firmatario sarebbe l'Ucoii. Questo in teoria. In pratica è ancora tutto da vedere.
Il ritorno della Prima Repubblica
Il ritorno alla Prima Repubblica verrà formalizzato con le prossime elezioni politiche che, rebus sic stantibus, a giugno, in autunno o a scadenza naturale, ci consegneranno un Paese ancora più frammentato e ingovernabile di quello attuale, con una classe dirigente autoreferenziale.
Italia e Libia, un accordo che resterà sulla carta
L'accordo fra Italia e Libia per regolare l'immigrazione nel Mediterraneo è un vero libro dei sogni, cioè un progetto privo di ogni credibilità. “Visioni” a scadenza trimestrale hanno poco senso ma se non si comincerà già da oggi stesso i respingimenti allora vedremo nelle prossime settimane salpare migliaia di clandestini dalle coste libiche.
Lo strano caso dei trafficanti convertiti all'islam
La vicenda dei coniugi Di Leva arrestati a Napoli e incriminati per traffico internazionale di armi con l'Iran e la Libia suscita qualche perplessità. Convertiti all'islam, avrebbero venduto armi e pezzi di ricambio a Libia e Iran. Ma le attività di cui sono accusati parrebbero troppo grandi per poter essere gestite dai soli indagati.
Un problema inassimilabile chiamato Islam
Accogliere immigrati cristiani facilita l’integrazione ed evita problemi. Perché? Perché i musulmani sono inassimilabili, a meno che non facciano i “moderati”. Ebbene, la si giri come si vuole, ma il musulmano «moderato» è uno che ha deciso di vivere da non musulmano.
Il partito trasversale del voto anticipato
E’ trasversale il partito delle elezioni anticipate. Ne fanno parte l’ex premier Matteo Renzi, con, almeno a parole, la maggioranza del Pd; Salvini, Meloni e Toti, quindi gran parte del centrodestra; il Movimento Cinque Stelle. Avrebbe la maggioranza assoluta, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
La Consulta resuscita il proporzionale. E l'ingovernabilità
Il tanto atteso verdetto della Consulta sull’Italicum consegna l’Italia all'ingovernabilità, ripristinando di fatto alla Camera un sistema elettorale proporzionale, che si affianca a quello già in vigore al Senato. Sparisce il ballottaggio. Il premio di maggioranza scatta per quel partito che raggiunge un (improbabile) 40% dei voti.
Se Gentiloni arriva fino alla fine della legislatura
Subito dopo il referendum costituzionale del dicembre scorso nessuno avrebbe scommesso su un nuovo governo in grado di durare fino alla fine della legislatura; oggi il quadro è profondamente cambiato. Sono successe tante cose. E tutte portano a un unico esito: tutti, tranne Renzi, hanno interesse a tornare al voto nel 2018.
Rifugiati, i "corridoi umanitari" non sono una risposta
Il 12 gennaio la Cei, la Comunità di Sant’Egidio e il governo italiano hanno firmato un Protocollo di intesa per l’apertura di corridoi umanitari che permettano di portare in Italia centinaia di profughi eritrei, somali e sud sudanesi attualmente ospitati in alcuni campi profughi in Etiopia. Non è una soluzione razionale. Vediamo il perché.
Verso un nuovo patto del Nazareno
Silvio Berlusconi e Matteo Renzi recitano ancora il ruolo dei duellanti. Ma la loro debolezza politica li costringerà, prima o poi, a trovare un nuovo accordo. Si va quasi inevitabilmente verso un nuovo "Nazareno" in cui Berlusconi otterrà ancora influenza indiretta e Renzi potrà andare al voto in fretta.
Libia, l'Occidente può essere tagliato fuori
Come è avvenuto in Siria nei mesi scorsi, il rapporto di forze nella guerra civile in Libia si sta spostando dalla parte del generale laico Haftar. Il quale cerca, assieme alla Russia, una soluzione negoziata. L'Italia appoggia il governo Sarraj, che sta perdendo pezzi (oltre che la guerra). La guerra si può concludere, come in Siria, con un accordo fra Turchia e Russia. Occidente escluso.