Elezioni in Germania: dopo la Merkel, l'indecisione
La Germania non sa scegliere il suo futuro dopo la fine dell’era Merkel. È sostanzialmente questo il risultato delle elezioni generali che si sono tenute ieri. Vince, in teoria, la Spd (socialdemocratici), ma con una maggioranza talmente risicata che non le consentirà di formare un governo, se non con coalizioni eterogenee.
Fine dell'era Merkel, cristiana ma col cuore a sinistra
Oggi è l’ultimo giorno di cancellierato di Angela Merkel. Comunque vadano le elezioni generali di domani, la cancelliera, giunta al termine del suo quarto mandato consecutivo, ha già annunciato il suo ritiro. Il più lungo cancellierato della storia tedesca repubblicana, con coalizioni guidate dai democristiani, ha traghettato la Germania a sinistra.
I Democratici temono di perdere e cambiano le regole
Se Biden crolla nei sondaggi e il Partito Democratico teme di perdere le prossime elezioni di Medio Termine, che si terranno l'anno prossimo, allora... si cambiano le regole del gioco democratico. E' questo il senso del For the People Act, presentato dai Dems in Congresso che mira a ridisegnare il processo elettorale da cima a fondo.
Fratelli musulmani, svelato il bluff. Ma non in Europa
Dopo un decennio denso di governi islamisti, il mondo arabo manifesta tutta la sua diffidenza per la Fratellanza musulmana: corruzione, incompetenza e sconfitte nelle urne dal Marocco al Golfo Persico passando per l'Egitto. Invece in Europa l’islamismo della Fratellanza musulmana viene esaltato e sponsorizzato.
Il comunismo si sta risvegliando in Russia
Il fantasma del comunismo, oltre che in Europa, si aggira per la Russia, dove ha governato con pugno di ferro. Le elezioni sono solo l'ultima parziale dimostrazione di questa tendenza inquietante quanto sottovalutata. Non cresce solo per la tattica del "voto intelligente" contro Putin, ma anche per una cultura stalinista di ritorno.
- IL NEMICO RUSSO di Rino Cammilleri
Guerra fredda della Francia contro le potenze anglofone
Il Trattato Aukus fra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, per la cooperazione tecnologica delle tre potenze nel Pacifico, fa infuriare la Francia. Parigi, infatti, ha assistito, senza essere informata, alla cancellazione del mega-contratto per la fornitura di sommergibili all'Australia. E il nuovo trattato ridisegna le alleanze, emarginando la Nato.
La Bielorussia esporta emigranti per destabilizzarci
Per rispondere alle sanzioni europee, dovute alla repressione in Bielorussia, il presidente Alexander Lukashenko accoglie emigranti da tutto il Medio Oriente e dall'Africa, permettendo poi loro di attraversare illegalmente i confini con l'Ue. Lo Stato bielorusso sarebbe direttamente coinvolto in questo traffico di esseri umani.
Il sogno impossibile di un esercito comune europeo
Torna il dibattito sull'esercito comune europeo, dopo il ritiro disastroso dall'Afghanistan, voluto, unilateralmente, dagli Stati Uniti. Ma la forza di 5mila uomini annunciata in questi giorni non è neppure l'embrione di un esercito comune. E se non sopportiamo l'idea della guerra, inclusi i suoi costi umani, resterà un progetto irrealizzabile.
La Corea del Nord muore di fame, ma lancia missili
Due lanci di missili in tre giorni. La Corea del Nord sta di nuovo alzando il livello di tensione in Estremo Oriente. Il problema è capire il perché. Soprattutto perché proprio durante una pesante crisi economica, denunciata dagli stessi vertici dello Stato nel “regno eremita” e dovuta alla completa chiusura della frontiera con la Cina.
Guinea, l'ennesimo golpe militare africano
In Guinea Conakry, Paese dell'Africa occidentale, i militari delle forze speciali hanno preso il potere con la forza, deponendo il presidente Alpha Condé, che si era fatto rieleggere per la terza volta di fila. I militari denunciano la corruzione e promettono il ritorno della democrazia. Dal 1960 ad oggi si contano 200 golpe in Africa, riusciti o meno.
Venti anni per perdere la guerra contro il jihad
Venti anni dopo l’11 settembre la guerra tra Occidente e jihad si conclude, con la nostra sconfitta più o meno là dove era cominciata: negli Usa e in Afghanistan. A Kabul tornano al potere gli stessi Talebani che avevano ospitato bin Laden. E negli Usa, da Obama in avanti, ha vinto la tendenza a non sostenere il lungo conflitto.
Fuga da Kabul, alcune ragioni del disastro militare
Più ci si addentra nello scandalo della ritirata americana dall’Afghanistan, più emergono dettagli raccapriccianti. Secondo una stima del Dipartimento di Stato è stata lasciata a terra la maggioranza degli afgani che, avendo lavorato per gli americani, avevano diritto d’asilo negli Usa. Alla radice del disastro: errori di intelligence e fratture nel governo.