Tumulti razziali, il volto oscuro dell'America
I disordini a Baltimora dimostrano che la questione razziale è tutt'altro che superata negli Stati Uniti. Ma la vera discriminazione non è contro gli afro-americani in generale bensì contro i poveri. La prima causa è demografica: in città come Baltimora i bianchi sono una minoranza e hanno paura. Poi c'è il problema del "razzismo al contrario"...
Burundi, torna l'incubo della guerra tra Tutsi e Hutu
Tutsi e Hutu di nuovo in guerra in Burundi dopo la decisione del presidente Hutu in carica, Pierre Nkurunziza, di candidarsi per un terzo mandato alle prossime elezioni generali di giugno. Migliaia di persone nella capitale Bujumbura sono scesi in piazza, le forze dell’ordine hanno sparato. Si contano già morti e feriti.
Libia, anche l'Onu lascia l'Italia da sola
L'Italia è sola nella lotta ai trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. Anche l'incontro del premier Matteo Renzi con Ban Ki-moon è finito con un nulla di fatto: il segretario generale dell'Onu auspica che gli emigranti siano accolti in Italia. A questo punto può essere presa in considerazione un'azione autonoma.
Libia, all'origine della crisi nel Mediterraneo
Il centro dei nostri pensieri è sempre occupato dalla gigantesca tratta degli esseri umani nel Mediterraneo. A volte, scorrendo le notizie, si dimentica quale sia la sua origine: la Libia lacerata da una nuova guerra civile. La Nuova Bussola Quotidiana ne ha parlato con Michela Mercuri.
Genocidio armeno, la memoria della diaspora
La caratteristica più importante delle celebrazioni della memoria del genocidio armeno, è la sua dimensione globale. Non è stata solo la giornata dei discorsi ufficiali (e delle nuove polemiche) a Erevan, è stato il momento della diaspora armena, che non ha affatto reciso le sue radici, ora chiede di ricordare il suo passato e di riconoscerlo per quello che fu: un genocidio.
Da pornodivo gay a testimone della fede
Napa, capoluogo dell’omonima valle della California, ha dato i natali, 45 anni fa, a Joseph C. Sciambra, uno dei più noti porno-attori della galassia omosessuale. Oggi però è un ex, pentito e attivissimo sul fronte opposto, un vero apostolo della fede da che, nel 1999 si è convertito, anzi riconvertito al cattolicesimo.
L'Armenia ricorda il genocidio, la Turchia la boicotta
La Chiesa Apostolica Armena ha canonizzato le vittime del genocidio del 1915. E oggi sono attesi a Erevan numerosi capi di Stato, fra cui Putin e Hollande, per la memoria del "Grande Male". Ma la Turchia ha adottato una raffinata strategia di boicottaggio, celebrando lo stesso giorno la sua vittoria a Gallipoli.
Volete aiutare l’Africa? Non cancellate il suo debito
«Urge la globalizzazione della solidarietà al posto della globalizzazione della discriminazione e dell’indifferenza». Lo ha detto tempo fa papa Francesco, ma è frequente il caso che gli aiuti internazionali continuino a essere erogati ai Paesi dove regnano malgoverno e corruzione. In Africa, soprattutto.
Emigrazione, gli africani contestano i loro leader
Emigranti africani due volte vittime: del malgoverno dei loro paesi d'origine e poi di scafisti senza scrupoli. L'Ue deve ricorrere a un piano d'emergenza. Ma l'Unione Africana resta indifferente alla tragedia. La stampa locale sta iniziando ad accorgersene, a giudicare da alcuni ultimi editoriali molto forti, come quello di Le Quotidien, del Senegal.
E in Sudafrica scoppia la rivolta contro gli immigrati
Sette morti, decine di feriti, centinaia di case distrutte e saccheggiate. È il primo bilancio dei gravi attacchi contro i lavoratori stranieri, accusati di togliere il lavoro agli autoctoni. Una violenza appoggiata da molti politici, che così distolgono l'attenzione dalla corruzione di cui sono responsabili.
La Turchia ricorda gli armeni, ma nega il genocidio
Il premier Davutoglu parla di "condivisione delle sofferenze degli armeni" e annuncia la celebrazione delle vittime, il prossimo 24 aprile, anche a Istanbul. La Turchia ammette l'esistenza storica del genocidio? Niente affatto. E intanto il Gran Muftì riprende gli attacchi contro Papa Francesco.
Il tragico dilemma degli etiopi cristiani in Libia
Il filmato dell'esecuzione dei trenta etiopi cristiani, diffuso domenica, è un vero e proprio documentario con cui si spiega che c'è un'unica possibilità per sopravvivere nello Stato islamico: pagare la tassa islamica di protezione. Una grave minaccia, facilitata dall'indifferenza della comunità internazionale.