Dopo la Brexit e Trump, l'altro 4 dicembre in Austria
Se è vero il detto popolare che “Non c’è il due senza il tre”, dopo la Brexit e la vittoria di Donald Trump, l’Ue aspetta di subire un terzo colpo. Il 4 dicembre, lo stesso giorno del nostro referendum costituzionale, Norbert Hofer potrebbe diventare presidente. E già parla di referendum per uscire dall'Unione.
Trump lancia la riconciliazione e nomina donne forti
Trump nomina due donne importanti: Nikki Haley andrà all'Onu. Governatrice, imprenditrice, figlia di immigrati indiani, è simbolo dell'integrazione riuscita. Betsy DeVos, paladina della libertà di educazione, è segretaria all'Istruzione e promette una svolta. Al commercio forse andrà Wilbur Ross, figura chiave per la visione economica di Trump.
Ue, cambia il vento linea dura sull'immigrazione
Con molte elezioni importanti in vista, anche in Europa (dopo l'America) cambia il vento sull'immigrazione. Se non altro per impedire l'ascesa dei rivali a destra, i conservatori in Francia e Germania svoltano verso la linea dura. Malta ha sempre chiuso e la Bulgaria inizia i respingimenti, pur avendo risorse esigue. L'Italia resta l'unica con le porte aperte?
Panzer, ma col sorriso: nasce il Trump style
Media americani ancora incapaci di capire che a votare il tycoon sono stati anche ispanici, neri e bianchi della upperclass. E credono che il presidente sarà diverso dal candidato "matto". Dalle prime mosse si sbagliano di grosso. Intanto lui va a trovare il New York Times, che lo ha osteggiato e dispensa sorrisi da gran signore.
Turchia: spose bambine, nella legge e nella realtà
Spose bambine: in Turchia sono mezzo milione dal 2002 ad oggi. I matrimoni precoci sono il 14% del totale, nelle aree rurali addirittura un quarto di tutte le coppie. E basta il "consenso" della famiglia. Una legge che voleva legalizzare questa pratica è stata rinviata, ma questa triste realtà è comunque in crescita.
Rwanda, un atto di dolore per chiarire le responsabilità
Alla conclusione del Giubileo, la Conferenza Episcopale del Rwanda pronuncia un atto di dolore per tutti i sacerdoti che, dimentichi del patto con Dio e in violazione dei Comandamenti, presero parte al genocidio dei tutsi nel 1994. E scagiona la Chiesa che "non ha indotto nessuno ad agire male".
Venezuela, un cardinale scomodo (a Maduro)
In un momento di alta tensione politica e di crisi umanitaria in Venezuela, Papa Francesco ha reso cardinale quell’arcivescovo “scomodo” al presidente Nicolas Maduro, Baltazar Enrique Porras Cardozo. Molto conosciuto per la sua voce critica contro un governo cieco di fronte all’emergenza che vivono i venezuelani. Ecco cosa intende fare.
L'Iran ricomincia ad armarsi
Il nuovo direttore della Cia, Mike Pompeo, annuncia subito di voler cestinare l'accordo sul programma nucleare iraniano. Sebbene sia difficile che venga del tutto annullato, la tensione ricomincia a montare. L'Iran riprende i test missilistici e avvia un programma di ammodernamento delle sue forze convenzionali.
Obamacare, crollerà uno dei pilastri del presidente
L'Obamacare è uno dei pilastri della politica del presidente uscente Barack Obama. Ora verrà in gran parte smantellata dalla maggioranza repubblicana al congresso, assieme al neopresidente Donald Trump (che però promette di conservarla in parte). Il peggior difetto di quella legge? I costi, che stanno lievitando. E l'aborto, che rientra nelle assicurazioni.
Trump alle prese con le prime nomine E con i narcos
Donald Trump annuncia le prime nomine dell'amministrazione di transizione, fra cui conservatori veterani del Tea Party quali Reince Priebus ed esponenti della "Alt Right" come Bannon (di Breitbart News). Conferma le sue intenzioni sul muro con il Messico. E il narcos El Chapo gli dichiara guerra. Sarà arruolato pure lui nella crociata liberal contro Trump?
Bulgaria e Moldova virano verso la Russia
Elezioni in Bulgaria e in Moldova. In entrambi i casi vincono i candidati socialisti che guardano a Mosca. In Bulgaria vince l'ex generale Radev, in Moldova il candidato russofilo Igor Dodon. La Bulgaria non ha intenzione di rompere con la NATO e con l'UE, ma vuol fare da ponte col Cremlino. La Moldova potrebbe invece entrare nell'unione doganale russa.
Con Trump, tira brutta aria per i jihadisti siriani
Le milizie jihadiste siriane, non solo quelle affiliate al Califfato, iniziano ad essere in seria difficoltà. Trump, appena eletto, ha fatto sapere che la priorità è quella di combattere l'Isis, non Assad. Verrà a mancare l'appoggio americano alle milizie ribelli, in cui i jihadisti sguazzano. Intanto l'esercito di Assad contrattacca.