Massacro di sufi nel Sinai, il venerdì nero dell'Egitto
gli jihadisti hanno colpito i musulmani sufi in preghiera nella moschea di al Rawda, nella città di Bir al Abed, nella penisola del Sinai. Centinaia i morti. E' l'attentato più sanguinoso della storia recente dell'Egitto. La rivendicazione non c'è ancora, ma gli indizi portano a pensare allo Stato Islamico.
Libano, paese a sovranità limitata
Non basta che l’indipendenza di uno Stato sia dichiarata e celebrata ad ogni anniversario. La vicenda delle dimissioni forzate di Hariri in Libano, la sua "confessione" alla Tv saudita dopo la sua convocazione a Riad sono cose che non accadevano nemmeno in Unione Sovietica. E' il prodotto della politica aggressiva di Salman.
Siria, è ora di ammetterlo: ha vinto Assad
Restano ormai poche sacche di resistenza, la guerra in Siria volge al termine con la vittoria di Assad e dei suoi alleati: Russia, Iran e Turchia (che però aveva cominciato sull'altro fronte). Usa sconfitti ma pronti a giocarsi la carta curda. L'Europa è invece la grande sconfitta: ha subito immani flussi di migranti e profughi e incassato la più alta minaccia terroristica della storia europea senza trarne alcun vantaggio.
Mladic condannato per ripulire la nostra coscienza
Ratko Mladic è stato condannato per i crimini commessi in Bosnia, in particolare per l'eccidio di Srebrenica nel 1995. Ma sono dimenticati i crimini commessi in precedenza contro i croati. Perché passano certe storie e sono puniti certi crimini, mentre altri sono dimenticati, per realpolitik. E tanti altri criminali serbi fanno carriera.
Zimbawe, fine di una lunga dittatura africana
L’era di Robert Mugabe è davvero finita. Il 21 novembre al presidente dell’assemblea (parlamento) dello Zimbabwe è stata recapitata la lettera con cui il presidente africano più longevo annunciava le proprie dimissioni. E' la fine di 37 anni di dittatura e di dura repressione, che hanno ridotto il paese alla fame.
Oppio record, ecco il tesoro dei talebani
Incremento dell'87% nella produzione di oppio in Afghanistan, effetto del consolidamento dei territori conquistati dai taleban. Ma è anche il segno del fallimento della politica di aiuti economici e militari al governo di Kabul.
Corea del Nord, fuga dalla disperazione
Un militare nordcoreano diserta e fugge al Sud. Gravemente ferito, curato, appare ai medici come malnutrito e infestato da parassiti. E' la testimonianza vivente di come si vive oltre l'ultima cortina di ferro. Con un'ampia inchiesta il Washington Post ha sentito 25 fuggiaschi. Ne è uscito uno spaccato di vita materialista portata all'estremo.
L'ultima trovata: togliere a Trump il comando nucleare
La Commissione di politica estera del Senato, guidata dal repubblicano Bob Corker, sta tenendo un’audizione molto particolare. Si discute sul sistema di comando delle armi nucleari. Un tema taboo, mai discusso da almeno 40 anni. Ma la ragione è meno seria di quanto si creda.
La fine di Mugabe, simbolo dell'Africa che si vuole male
Al potere ininterrottamente dal 1980, Mugabe, il dittatore dello Zimbabwe, è stato destituito da un golpe militare, prima che potesse passare lo scettro alla moglie Grace. In 37 anni di dittatura, nel nome della lotta a un colonialismo che non c'è, ha distrutto l'economia del suo paese, ha espropriato le terre dei bianchi ed è diventato miliardario.
Fuga dell'Isis. Lo sporco segreto di Raqqa
Lo sporco segreto di Raqqa è la ritirata concordata di migliaia di combattenti dell'Isis e delle loro famiglie. Concordata dopo regolare trattativa con i curdo-siriani appoggiati dagli Usa e dalla Coalizione. C'era il dubbio, ma ora è una certezza. E dove andranno tutti questi terroristi, armati e a piede libero? In Europa, molto probabilmente.
Polonia e Ungheria, così si resiste allo strapotere UE
La manifestazione nazionalista in Polonia di sabato scorso è stata il pretesto per riproporre l'immagine di paesi dell'Est dominati da forze reazionarie. Ma le cose stanno diversamente: i governi di destra godono del favore popolare sia per la difesa dell'identità nazionale sia per le politiche economiche che stanno dando buoni risultati.
La Nato guarda a Est e si dimentica del fronte Sud
La riunione dei ministri della Difesa della Nato, la scorsa settimana, dimostra ancora una volta che la Nato torna a guardare a Est, ritenendo la Russia l'unica vera minaccia. Mentre il fronte Sud viene trascurato e i previsti rinforzi per l'Afghanistan, in missione addestrativa, non cambieranno nulla.