Nel dramma del Venezuela l'Italia non prende posizione
La repressione scatenata da Nicolas Maduro contro la protesta dei democratici si è intensificata dopo la proclamazione di Juan Guaidò alla presidenza ad interim. Si contano 6 morti al giorno in media e quasi mille arresti in una sola settimana, il tasso di incarcerazioni più alto da quando i chavisti sono al potere. Di fronte a questo crimine, gran parte degli Stati americani sostengono Guaidò, così come hanno fatto le maggiori democrazie nel resto del mondo. E l'Italia? Resta ambigua la posizione del governo italiano che (come il Vaticano) esprime prudentemente preoccupazione per l'escalation, ma senza prendere una posizione chiara con Guaidò o con Maduro.
Immigrazione Usa: niente muro, se non è "intelligente"
Perdono tutti, Democratici e Repubblicani, per la sospensione delle funzioni del governo federale durata 35 giorni e provocata dal mancato accordo sul finanziamento del muro, al confine con il Messico. Ora i Democratici sveleranno il loro piano di muro "intelligente".
Venezuela, ecco chi fa il tifo per Maduro e chi per Guaidó
Il Venezuela è ancora spaccato in due: Guaidó contro Maduro, parlamento contro presidenza. Usa, paesi sudamericani e Regno Unito sono con Guaidó. Russia, Turchia, Cina (e la Cgil in Italia) sono con Maduro. Il Papa prega per le vittime. L'Ue diplomaticamente si limita a invitare al rispetto dei diritti. E dalle favelas e dall'esercito potrebbero esserci sorprese.
Juan Guaidó si proclama presidente del Venezuela
Juan Guaidó è il presidente ad interim del Venezuela. Non è solo una dichiarazione unilaterale dell’opposizione democratica al presidente Nicolas Maduro. Ormai è un presidente riconosciuto dalla maggioranza degli Stati americani, a partire dagli Usa. I vescovi venezuelani si schierano al fianco dei democratici. Maduro comunque non molla
Non dar la colpa alla Francia per gli errori dell'Africa
Mezza Italia si è convinta che le ex colonie francesi in Africa non sono affatto indipendenti. Un grave errore concettuale. Il problema è che la contestazione anti-francese è arrivata al governo e ha provocato un incidente internazionale. Meglio spiegare cosa è realmente il franco CFA e come sono organizzate le ex colonie francesi in Africa.
Afghanistan, i Talebani attaccano prima di trattare
Attentato talebano contro una base dell’intelligence di Kabul nella provincia centrale di Maidan Wardak. Almeno 65 i militari uccisi. Gli attacchi talebani aumentano dopo l'annuncio del parziale ritiro degli Usa dall'Afghanistan e della trattativa di pace fra insorti e statunitensi. Colpiscono duro per avere una posizione di forza nel negoziato.
Irlanda del Nord: sotto l'Ue i nazionalismi non crepano
Un’autobomba a Derry (Londonderry) in Irlanda del Nord. Nessun morto, ma tanta paura per un conflitto che potrebbe scoppiare di nuovo, se non venisse raggiunto un accordo sulla Brexit. La dimostrazione che solo l'appartenenza all'Ue porta la pace? Niente affatto: è una delle tante crisi nazionali che continuano, sotto la coltre dell'Ue.
Qatar generoso coi profughi, ma per addestrare jihadisti
50 milioni di dollari stanno per giungere dal Qatar sotto forma di aiuti umanitari per i rifugiati nei campi di accoglienza basati in Turchia, Libano e Giordania, e gli sfollati in territorio siriano. Ma attenzione, il pericolo è che il regime di Doha utilizzi la donazione per formare una nuova generazione di jihadisti e militanti della Fratellanza Musulmana.
Il prossimo ritorno della tensione nucleare in Europa
La diplomazia di Usa e Russia ci ha portato con la macchina del tempo indietro di almeno 31 anni. Era l’8 dicembre 1987 quando si chiudeva, con il Trattato Inf, l'epoca della minaccia di distruzione nucleare reciproca in Europa. Oggi i russi sono accusati di violare il Trattato e gli Usa minacciano di ritirarsi, già dal 2 febbraio.
L'isola degli indesiderati, una soluzione danese
Nota per essere progressista e molto tollerante, la Danimarca, sotto la guida del governo Rasmussen, ha adottato una politica molto dura sull'immigrazione. Gli stranieri condannati sul suolo danese, ma che non possono essere rimpatriati, verranno relegati sull'isola di Lindholm, in attesa di trovare un nuovo accordo per il rimpatrio.
Attacco in Kenya, è la stessa jihad che sfida l'Europa
L’attacco terroristico al Dusit Hotel di Nairobi del 15 gennaio è già stato quasi dimenticato. L'attenzione è maggiore quando i terroristi attaccano in Europa o negli Usa, dunque non ci si rende conto che è la stessa guerra dichiarata dall'islam jihadista. Quello del 15 gennaio è l'ultimo di una serie di attentati del jihadismo somalo.
Rotterdam, la truffa dell'università islamica
Doppia truffa: culturale e fiscale. Così è finita l'università (che università non era) islamica di Rotterdam, progetto multiculturale del 2001. E il suo rettore, Nedim Bahçekapılı, è sparito, ricercato dalla polizia con accuse pesantissime. Ancor peggio della frode fiscale, resta quella culturale, perché a lezione si faceva propaganda.