Ma quel funerale "laico" non è la vera risposta
A Venezia i funerali della giovane Valeria Solesin, la ragazza uccisa a Parigi dai terroristi islamici. Ma non è stato un funerale cattolico né di altra religione, è stato un funerale «aperto a tutte le fedi», come ha detto il padre della ragazza, compreso l'ateismo, che però non è una fede, ma l’assenza di fede. Ma basta questo a vincere l'odio?
Obama e l'Isis il momento della svolta
Nella capitale malese, Barack Obama annuncia una svolta nel conflitto contro l'Isis, affermando in termini perentori che lo Stato Islamico deve essere distrutto sul campo. Gli Usa non avrebbero alcun problema a vincere la guerra. Più difficile pensare a come potrebbero gestire e "vincere" la pace.
Isis, il terrorismo corre sul Web
I terroristi che hanno colpito a Parigi si sono coordinati grazie a Internet, usando comuni programmi di messaggistica che fanno proprio della crittografia il loro punto di forza. Il Web è poi diventato il principale campo di battaglia per la propaganda dell'Isis. Invece di demonizzare la rete, si devono scrivere nuove regole per una nuova guerra.
Se i musulmani scoprono che l'islam è violento
Mentre in Italia, a Roma e Milano, si sfila sotto gli hashtag #not inmyname, mescolando il no all’assimilazione tra musulmano moderato e musulmano terrorista, in Francia è la Conferenza degli imam, organismo che conta assai nel Paese transalpino, a prendere una posizione netta dinanzi alla mattanza di Parigi.
E noi quale vita offriamo contro i loro kalashnikov?
Quelli che vengono da noi, che cosa incontrano? Quelli che crescono con noi, quale confronto hanno per la loro vita? E noi stessi, di che cosa viviamo, a quale ideale ci attacchiamo? Di fronte agli attentati di Parigi ci sentiamo improvvisamente indifesi come una cittadella che vede le mura sgretolarsi e cadere. Basteranno la difesa aggressiva degli attacchi aerei o la blindatura delle nostre città?
Dialogo? Attenti agli interlocutori
Dialogo con l'islam necessario per isolare gli estremisti: è il tema del giorno. Ma perché il dialogo interreligioso istituzionale si limita soltanto a rappresentanti dell'UCOII, che ha chiari legami con la Fratellanza musulmana e con pensatori "pericolosi"? L'ultimo caso al Convegno della Chiesa italiana a Firenze.
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Perché il jihad colpisce anche i nostri missionari
Uno dei principali problemi dell'informazione di oggi è l'incapacità a far dialogare tra loro le notizie. Ed è precisamente quanto sta succedendo oggi, con l'agguato avvenuto in Bangladesh a padre Piero Parolari, missionario del Pime lecchese, colpito a Dinajpur, nel nord del Paese.
E BOKO HARAM TORNA A UCCIDERE di A. Bono
Un esame di coscienza che l'Occidente deve ancora fare
Di fronte alle cose orrende che accadono, provocate da questo islam radicale e fuori controllo, non si può far passare la paura per virtù civile e il silenzio connivente per saggezza strategica.E dialogo, apertura, confronto diventano parole senza sostanza. Per l'Occidente, laico e cattolico, urge un ripensamento.
La Francia torna cristiana Suo malgrado
Nonostante la sua cultura ufficiale sia sempre un laicismo molto autoritario, la Francia è più cattolica di quanto non si creda. Ne è una dimostrazione anche la cattedrale di Notre Dame gremita di fedeli in preghiera per le vittime degli attentati. E questo i terroristi lo sanno bene.
L'OMELIA A NOTRE DAME di Lorenzo Bertocchi
Le mani dell'Is sul traffico dei rifugiati
Uno dei jihadisti autori degli attentati di Parigi, rivendicati dall’Isis, lo Stato Islamico, era entrato in Europa presentandosi come profugo siriano. Le autorità greche hanno infatti confermato che il passaporto siriano trovato vicino al cadavere di uno dei terroristi era stato usato il 3 ottobre da un uomo accolto in Grecia.
Una coalizione insieme anche ai musulmani
Mettiamoci d’accordo sulle parole. Se quanto accaduto a Parigi è unanimemente qualificato un atto di guerra - e lo è davvero - chi lo subisce ha il dovere in prima battuta di riconoscerne la natura; quindi, di regolarsi di conseguenza. E chi lo subisce non sono soltanto il Comune di Parigi o la Nazione francese: sono l’Europa e l’intero Occidente.
Chiesa italiana e poveri, se Bagnasco "corregge" il Papa
Concluso a Firenze il V Convegno ecclesiale italiano, passato perlopiù inosservato, a parte l'intervento del Papa. Ma il presidente della Cei alla fine prende le distanze da chi fa credere che l'attenzione ai poveri sia nata con papa Francesco e da chi dipinge i vescovi come assetati solo di potere e soldi.