Cardinale Re, lei non sa di cosa parla. Firmato: Zen
San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non hanno mai condiviso l'atteggiamento remissivo nei confronti dei regimi comunisti, lo prova il libro di Benedetto XVI "Ultime conversazioni". Sull'Accordo Cina-Santa Sede, il cardinale Zen risponde all'attacco del cardinale Re, decano del Sacro Collegio.

Leone XIII, un restauratore della musica liturgica
Leone XIII non fu solo il grande autore della Rerum Novarum, la nota enciclica che sta alla base dell’insegnamento cristiano in campo sociale. E non fu soltanto quell’ottimo pastore che forse pochi conoscono. Leone XIII fu un Papa «assai dilettante di musica» che difese la musica liturgica dagli abusi pubblicando un Regolamento per la musica sacra, in latino e in italiano.
Alle tentazioni si risponde con la fede. Imitando Gesù
Il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto è al centro della prima domenica di Quaresima. E stimola una domanda sulla nostra vita quotidiana: chi è che tenta? Satana ci tenta per farci cadere e strappare all’amore divino, mentre Dio ci mette alla prova per scrutare il nostro cuore e irrobustirci nel bene. Gesù offre l’immagine autentica dell’uomo che combatte e rifiuta le false gioie offerte da Satana. Credere significa relativizzare i bisogni mondani, ricordando che è l’obbedienza a Dio la fonte della vera felicità.
- IL SACRO MANTO, LA PREGHIERA CHE ONORA SAN GIUSEPPE, di Ermes Dovico
Il Sacro Manto, la preghiera che onora san Giuseppe
Inizia oggi il mese dedicato al capo della Santa Famiglia. Tra le devozioni in suo onore, il Sacro Manto, una preghiera da recitare per 30 giorni consecutivi e che trae ispirazione dall’omonima reliquia di san Giuseppe custodita nella basilica romana di Santa Anastasia. Foriera di grazie per chi la recita con devozione, perché Gesù e Maria nulla possono negare a colui che fu il loro Custode in terra. E di cui perciò Pio XI definiva «onnipotente» l’intercessione.
La Comunione spirituale, un tesoro da scoprire
Decine di santi ci hanno lasciato meditazioni sulla Comunione spirituale, che a differenza di quella sacramentale si può fare ovunque e più volte al giorno. San Leonardo da Porto Maurizio assicurava ai fedeli di vedere «il vostro cuore tutto cambiato» con un mese di devoto esercizio. E Gesù rivelò a santa Caterina di custodire le sue Comunioni sacramentali in un calice d’oro e quelle spirituali in uno d’argento. Sia chiaro: per goderne i frutti, l’anima deve trovarsi in grazia di Dio.
Il Vaticano dichiara guerra al cardinale Zen
Una esplosiva lettera firmata dal Decano del Collegio cardinalizio, cardinale Giovanni Battista Re - che la Nuova Bussola Quotidiana ha potuto consultare - attacca duramente il vescovo emerito di Hong Kong, cardinale Zen, reo di criticare l'Accordo segreto tra Cina e Santa Sede che sta costando l'aumento della persecuzione nei confronti dei cattolici. Nella lettera si mescolano giudizi fuorvianti - affermando una inesistente continuità tra la linea di questo pontificato e quella dei precedenti pontefici - a dichiarazioni gravissime: si attribuisce a Benedetto XVI la paternità dell'Accordo attuale e si afferma un cambiamento dottrinale riguardo alla possibilità di Chiese indipendenti.
- IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA
- DOSSIER: LA CHIESA IN CINA
- HONG KONG: ARRESTATI TRE CAMPIONI DELLA CAUSA DEMOCRATICA di S. Magni


La processione di Padre Giambattista, novello San Carlo
In una MIlano in pieno coprifuoco da Coronavirus, con tutte le chiese chiuse, un cappuccino si aggira per le strade del centro con un Rosario in mano e l'ostensorio. Bizzarro? Non proprio: è padre Giambattista che percorre la città per portare la benedizione di Gesù e Maria in questi giorni di digiuno eucaristico. Come un San Carlo tra i grattacieli e gli store. La Nuova BQ ha fatto un pezzetto di strada con lui.
Le epidemie e l’opera dei santi, quella fede da recuperare
Mentre il Coronavirus porta alla sospensione di molte Messe pubbliche, quali esempi ci vengono da uomini di Chiesa del passato? Da san Gregorio Magno alla peste milanese del 1576-77 (quando san Carlo moltiplicò processioni e Messe all’aperto), fino al colera che seminò morte nella Torino di san Giovanni Bosco: i santi hanno affrontato e placato le epidemie accrescendo le preghiere e confidando nell’aiuto di Dio.
Coronavirus e fedeli senza Messa, spunto per meditare sull’Eucaristia
La sospensione delle celebrazioni liturgiche “con concorso di popolo” interroga i fedeli sul come vivere questo periodo. Non è una situazione nuova nella storia della Chiesa. Oggi è scontato poter fare la comunione ogni giorno, ma non sempre è stato così, e non solo in tempo di persecuzioni. Anche i venerdì aliturgici della Quaresima ambrosiana hanno il significato di far prendere coscienza «della perdita del Dio vivo» (san Paolo VI). Questo tempo di privazione diventi allora l’occasione per combattere distrazioni e superficialità verso il Santissimo, meditando sul dono infinito dell’Eucaristia.
- LE EPIDEMIE E I SANTI, QUELLA FEDE DA RECUPERARE, di Ermes Dovico
- QUARANTENA? CI VORREBBE PER CONTE, di Romano l'Osservatore
- IL DOSSIER SUL CORONAVIRUS
Woelki anziché Marx? Possibile svolta della Chiesa tedesca
Il cammino sinodale tedesco, portato avanti nonostante gli avvertimenti arrivati da Roma e l'esortazione post-sinodale, rischia di arenarsi sul nascere e con il ritiro di Marx perde ulteriormente d'importanza. Ciò potrebbe significare l'elezione a inizio marzo di un vescovo più ortodosso, come quello di Colonia, Rainer Maria Woelki.
Contemplare il Volto Santo, via per salvare le anime
Oggi, nel giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri, ricorre la festa del Volto Santo, ancora poco diffusa e tuttavia richiesta da Gesù e dalla Madonna nelle rivelazioni alla beata Maria Pierina de Micheli. «Chi mi contempla, mi consola», le disse il Signore, rivelandole che così molte anime si salveranno. Perché tale devozione infonde amore in chi la pratica, riparando gli oltraggi che Gesù subì nel Suo Volto Santo durante la Passione e che oggi continua a subire nell'Eucaristia.
Un'invettiva antipopulista per la teologia dell'accoglienza
Papa Francesco a Bari per la chiusura dell'incontro sul Mediterraneo si è spinto nuovamente nel parallelo tra le nuove forme di populismo e i discorsi che seminavano paura negli anni '30. Un'invettiva che è parte integrante della sua teologia dell'accoglienza.