• DA UNA STORIA VERA

    Squadra Swat vs Isis, ecco il film Mosul

    Tra il 2016 e il 2017 in Iraq operò una squadra di ex poliziotti superaddestrati, impiegati soprattutto contro l’Isis, in operazioni ad alto rischio. Erano temutissimi, tanto che, se catturati, venivano passati subito per le armi. Il film Mosul, con attori iracheni e musulmani, parla di questa vicenda e avvisa che si tratta di una storia vera.

    • CINEMA

    Due film sul tema del perdono, per tornare a vivere

    Non odiare, ben interpretato da Alessandro Gassman, sembra volerci consegnare un nuovo comandamento. In realtà ci offre una coraggiosa riflessione sul tema del perdono. La stessa tesi è proposta, con ironia, dalla commedia francese di Tristan Séguéla Chiamate un dottore, dove compassione e solidarietà rendono più umana anche una cinica e quasi disperata Parigi notturna.

    • IL FILM DI MUCCINO

    Un ritratto impietoso degli attuali cinquantenni

    Torniamo al cinema in tempo di Covid, meglio nelle arene estive all’aperto, per goderci la visione più rilassati. Tra le sparute proposte di film recenti c’è l’ultima opera di Gabriele Muccino, Gli anni più belli, ritratto impietoso della generazione dei cinquantenni: quella che oggi è al potere, ma anche quella dei sogni infranti e del tradimento degli ideali della giovinezza. È ciò che è accaduto a chi ha voluto vivere l’amore ignorando Dio. 

    • PAR CONDICIO

    AgCom-Rai, la tempistica sospetta di uno scontro

    Multa di 1,5 milioni di euro inflitta la scorsa settimana dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) alla Rai per violazione degli obblighi di pluralismo. Stupisce però la tempistica. Proprio in una fase in cui l’amministratore delegato, Fabrizio Salini, è in bilico e il Pd ha messo gli occhi sulla direzione del Tg2.

    • FILM DA OSCAR

    Parasite, i poveri non sono senza peccato

    Candidato all'Oscar come miglior pellicola straniera, il film Parasite, coreano, è un ritratto spietato di una lotta fra poveri e poi dei poveri contro i ricchi. Un film politicamente scorretto, che merita il premio, se non altro perché ci mostra la povertà senza poesia e senza sensi di colpa. Perché anche i poveri non sono senza peccato

    • IL REGISTA E LA FEDE

    Scorsese e il rimorso di aver voltato le spalle a Cristo

    Nell’ultimo film del regista americano, The Irishman, si ritrova la sua costante autobiografica già vista in Silence e L’ultima tentazione di Cristo: Il rimorso di aver voltato le spalle a Cristo per seguire la lussuria. Non è un caso che il suo consigliere sia il gesuita James Martin, per il quale si può vivere nel peccato e salvarsi lo stesso.

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    • IL FILM DI CLINT EASTWOOD

    Richard Jewell, l'anti-eroe salvato da uno sguardo

    Richard Jewell è l’ultimo film, da poco nelle sale, diretto da Clint Eastwood, che ancora una volta fa centro. La pellicola racconta la drammatica storia vera di un eroe  osannato, ma ben presto trasformato in mostro, sia dagli stessi media che dall'FBI. Si salva solo grazie a un avvocato che sa guardare un uomo oltre le apparenze

    • LA SERIE TV

    Il bergoglismo sbuca dal Papa nascosto di Sorrentino

    Appena 30 minuti in scena, ma Papa Francesco II, protagonista del I episodio di The New Pope di Sorrentino, emerge per pauperismo, migrazionismo, modi spicci fatti di purghe e per una mediatizzazione ostentata dove la povertà diventa obbligo e «lussuria». Troppi indizi per non identificarvi una caricatura del bergoglismo come narrazione. Curioso che nessuno se ne sia accorto. 

    • IL CASO IN RAI

    Rula e gli italiani stanchi delle litanie sull'integrazione

    Il modello di donna di origine e cultura arabo-islamica promosso da una certa sinistra in Italia, con il velo o senza, sembra voltare lo sguardo di fronte alle immigrate vittime di violenza, alle bambine e alle giovani maghrebine che non vanno più a scuola. Riflessioni sul caso Rula a Sanremo. 

    • IL FILM

    Zalone, il flop di voler piacere a chi non lo amava

    Tolo Tolo vuole mettere d’accordo tutti, ma sconta la presenza ingombrante di Virzì. È un film che cerca l’equilibrio su un tema drammatico come l’immigrazione, ma dalla posizione di chi vuole insegnare agli italiani i loro errori. E alla fine ci si accoda al pensiero unico e lo sberleffo irriverente non arriva.

    • LA CAMPAGNA

    Se Netflix attacca Gesù e la Chiesa è libertà di espressione

    Dopo il Gesù gay, arriva il papa Benedetto XVI versione caricaturale e pure un simil Gesù possibile truffatore. Quella in corso è una vera e propria escalation cristianofobica e cristofobica ad opera di Netflix. Spacciata per libertà di espressione. Cattolici nel mondo mobilitati per boicottare. 

    • DA CANNES ALLE SALE

    Parasite e La Belle Époque, due film dalle prospettive opposte

    Sono due film critici dei valori ingannevoli della società contemporanea, sia orientale che occidentale. Ma con sguardi molto diversi. Il primo, il sudcoreano “Parasite”, vincitore della Palma d’oro, ha nel cinismo il suo filo conduttore. Il secondo, il francese “La Belle Époque”, è un’originale riflessione sul bisogno di dare un senso al tempo che tutto consuma, comunque aprendo alla speranza.