Howard insegna: nella preghiera la forma aiuta la sostanza
La libertà dello Spirito non è spontaneità e confusione, al contrario: lo Spirito Santo crea ordine e in questo ordine la creatività e la libertà fioriscono. Per questo le forme della preghiera sono importanti: la preghiera della Chiesa ci educa, ci purifica, allarga i nostri orizzonti
La tentazione di Dio e lo spergiuro - IL VIDEO
Due tra i principali vizi contrari alla virtù di religione per difetto sono: la tentazione di Dio e lo spergiuro. Tentare Dio è un peccato grave, perché significa sfidare Dio, dubitando di Lui. Ed è un peccato contrario alla virtù di religione per difetto perché si rifiuta a Dio quel culto interno che gli è dovuto. Lo spergiuro invece è una menzogna confermata con giuramento, attraverso la quale si disonora Dio.
La superstizione divinatoria - Il testo del video
Negromanzia, àuguri, sortilegi, cartomanzia, astrologia, sogni, pratiche superstiziose: sono le principali pratiche che cercano di prevedere il futuro con l'aiuto evocato o inconsapevole dei demoni. Tutto questo va sotto il nome di superstizione divinatoria.
Il cammino verso la Chiesa cattolica, secondo Howard
Thomas Howard è un grande convertito dall'evangelicalism alla fede cattolica, e rileggere le sue ragioni ci aiuta a comprendere ed apprezzare quegli elementi della nostra fede che stiamo ignorando o apertamente disprezzando.
La superstizione
La superstizione divinatoria è quell'insieme di pratiche che cercano di prevedere il futuro, con modalità che non si avvalgono di elementi leciti. San Tommaso ricorda che nella divinazione si verifica sempre l'intervento dei demoni. O perché vengono esplicitamente evocati (es. negromanzia); oppure perché essi stessi hanno la facoltà di intromettersi (es. cartomanzia). Vi sono poi le cosiddette pratiche superstiziose delle quali viene chiarito l’elemento essenziale.
Chesterton: l'idolatria è idiozia
Nel mese di agosto sospendiamo le video-lezioni di catechismo, ma proponiamo alcune letture che approfondiscono alcuni dei temi già trattati in questi mesi. Dopo il cardinale Newman sul rapporto fede-mondo, Josef Pieper su otium e culto, e l'allora cardinale Joseph Ratzinger sul significato del culto nella vita cristiana, oggi concludiamo con G.K. Chesterton sull'idolatria.
Ratzinger: l'essenziale della liturgia è il Mistero
Nel mese di agosto sospendiamo le video-lezioni di catechismo, ma proponiamo alcune letture che approfondiscono alcuni dei temi già trattati in questi mesi. Dopo quella del cardinale Newman sul rapporto fede-mondo, e quella di Josef Pieper su otium e culto, oggi proponiamo due scritti dell'allora cardinale Joseph Ratzinger sul significato del culto nella vita cristiana.
Pieper: non c'è festa senza divinità
Nel mese di agosto sospendiamo le video-lezioni di catechismo, ma proponiamo alcune letture che approfondiscono alcuni dei temi già trattati in questi mesi. Dopo quella del cardinale Newman sul rapporto fede-mondo, proponiamo un brano del filosofo Josef Pieper sul rapporto tra Otium e culto.
Newman: Distacchiamoci dal mondo, volgiamoci al Dio vero
Nel mese di agosto sospendiamo le video-lezioni di catechismo, ma proponiamo alcune letture di santi, dottori e padri della Chiesa che approfondiscono alcuni dei temi già trattati in questi mesi. Cominciamo oggi con un brano di san John Henry Newman, che spiega come siano inconciliabili la logica della fede e la logica del mondo.
L'idolatria - Il testo del video
L'idolatria - IL VIDEO
L'idolatria, all'interno della superstizione, è uno di quei peccati che si volgono verso colui che Dio non è. L'idolatria è essenzialmente prestare il culto divino mediante atti esterni di culto che manifestano una incredulità. Attenzione, però, l'idolatria non è direttamente contraria alla fede, ma alla virtù di religione. L'uomo è incline all'idolatria per tre ragioni: disordine affettivo, necessità di una rappresentazione e scarsa conoscenza di Dio. Insieme all'idolatria c'è un altro peccato simile: la divinazione.
Quel "verbo" che colloca il quarto Vangelo
Diverse correnti interpretative del quarto Vangelo, escludono che il verbo presente usato nel racconto della piscina di Betsaida sia un indicatore di una data di composizione dello scritto anteriore all’anno 70 d.C. Ciò viene escluso per diverse ragioni: alcuni lo considerano un presente storico, altri non gli attribuiscono "troppo peso", secondo altri ancora è un presente di consuetudine. Eppure quel verbo presente continua a resistere ai tentativi di “squalificarlo", ecco perché...