Bye bye Ddl Zan, una sconfitta politica per Pd e 5 Stelle
Si è concluso con il sì alla “tagliola” richiesta da Lega e Fratelli d’Italia (154 favorevoli, 131 contrari, 2 astenuti) il cammino in aula al Senato del Ddl Zan. Stop ora di almeno sei mesi prima di un eventuale nuovo testo in commissione, ma il pericolo dovrebbe essere scampato per l’intera legislatura. Decisivo lo scrutinio segreto, che ha ribaltato le dichiarazioni di voto e consentito ai senatori di esprimersi secondo coscienza.
Ddl Zan, tra il riciclo dello Scalfarotto e l’affossamento
Oggi torna in aula, a Palazzo Madama, il Ddl Zan, su cui pende la “tagliola” richiesta da FdI e Lega che potrebbe affossare il testo liberticida. Dopo la resa di Letta, i renziani rilanciano il Ddl Scalfarotto approvato alla Camera nel 2013, che però non piaceva né ai Cinque stelle e ai Dem più liberal né tantomeno, per opposti motivi, al centrodestra.
Próspera, la città dove il servizio precederà il diritto
In Honduras, nelle Islas de la Bahía, sta per sorgere Próspera, una città che sarà governata di fatto da investitori privati, con leggi e forze di polizia proprie. Un’entità extra-statale, per ricchi, figlia di un progressismo sincretico, “aperta” a chiunque rivendichi sostenibilità ambientale, digitalizzazione e (finto) egualitarismo.
Solo il positivo non vaccinato è un untore irresponsabile
Positivi al covid come Ed Sheeran e Martina Colombari vengono intervistati con tutti gli onori perché vaccinati, invece Mietta viene massacrata perché non ancora vaccinata. Eppure contagio, sintomi e condizioni di salute sono gli stessi.
Camilla, “morta di vaccino”. Dirlo non è più tabù
«Trombosi e diffusa emorragia, da riferirsi a effetti avversi da vaccino anti Covid». La perizia dei tecnici della Procura di Genova che indagano sulla morte della 18enne Camilla Canepa. La notizia "sparisce" dai siti dei principali quotidiani, i quali, quando la giovane morì si affrettarono a escludere qualunque correlazione. I giovani come Camilla sono stati ingannati, con la promessa di una falsa libertà. E alcuni di loro ci hanno rimesso la vita o la salute.
I numeri non mentono: quei morti Covid non erano Covid
Il rapporto ufficiale dell’ISS non fa che confermare che il Covid è una malattia pericolosa per la popolazione anziana e per le persone con gravi patologie concomitanti. Dei 130.468 decessi registrati dalle statistiche ufficiali al momento della preparazione del nuovo rapporto, solo 3.783 sarebbero dovuti al virus in sé. Una cifra che non giustifica il pandemonio scatenato tra lockdown e green pass. Le 126.000 persone morte nel corso degli ultimi 18 mesi sono morte perché il Covid ha destabilizzato equilibri di salute fragili, forse troppo fragili. Queste erano le persone che avrebbero potuto e dovuto essere messe in sicurezza.
- CAMILLA, MORTA DI VACCINO. IL TABÙ INFRANTO di Andrea Zambrano
La ruota gira: il PAT è assolto e Arcuri è indagato
Nel 2020, lo scandalo era costituito dalle Rsa lombarde, accusate di strage, soprattutto il Pio Albergo Trivulzio (PAT). Mentre il commissario straordinario Arcuri era "salvatore della patria". Oggi le parti si sono invertite. L'indagine sul PAT è archiviata. Arcuri è invece indagato per peculato e abuso d'ufficio sull'acquisto delle mascherine cinesi.
Colpire Notre-Dame, colpire il simbolo: attentato sventato
Uno squilibrato fermato mentre progettava di schiantarsi col suo aereo contro la cattedrale di Parigi, già devastata dal terribile incendio di due anni fa. Notre-Dame è un simbolo: per la fede e per la storia, ma anche per quanti nutrono un odio anticristiano e per il radicalismo islamico.
I fatti di Trieste e il sistema Green pass
«I fatti di Trieste sono il fenomeno di una volontà politica di ampio respiro che va respinta. Il nostro sostegno ai dimostranti triestini è motivato non solo dal trattamento che hanno subito, ma soprattutto dal fatto che la loro denuncia delle derive autoritarie su temi essenziali della vita civile ha fondamento reale». La nota dell'Osservatorio Van Thuan di sostegno ai portuali di Trieste.
L’Ue ricatta, ma la Polonia smaschera i giacobini europei
Con una lettera alle massime istituzioni comunitarie, Morawiecki spiega che il suo Paese non intende lasciare l’Ue ma nemmeno farsi schiacciare da un centralismo che calpesta le competenze nazionali, ignorando i trattati. Il premier polacco denuncia l’Europa dei «doppi standard», ricordando che le decisioni prese dalla Corte costituzionale in Polonia sono le stesse di molti tribunali supremi di Francia, Germania, Italia. Ma Bruxelles e Strasburgo confermano i loro pregiudizi: la von der Leyen dichiara che comunque la «Commissione agirà contro la Polonia». Macron e Merkel invitano al dialogo. Quale linea prevarrà al Consiglio Europeo?
- LA LETTERA DI MORAWIECKI (TESTO INTEGRALE)
La lettera di Morawiecki alle istituzioni dell’Ue
Il premier della Polonia ha scritto ai capi di governo e ai presidenti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento europei. Qui il testo integrale.
Non c'è emergenza fascismo. C'è un'emergenza giornalismo
Stime al rialzo per le piazze amiche e al ribasso per quelle ostili, fascismo pompato e anarchismo ignorato. Se poi parla qualche portuale di Trieste e dice parole di buonsenso, allora "fatelo tacere". E se poi pregano il Rosario, allora apriti cielo! Lo spettacolo del giornalismo italiano è questo.