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Vaccino e tumori: l'allarme dell'oncologo "pentito"

Il professore britannico Angus Dalgleish è luminare nel campo dell'oncologia ed era favorevole allo sviluppo dei vaccini anti covid. Ma davanti alle evidenze degli effetti collaterali ha dovuto ricredersi, con grande onestà intellettuale. E ora denuncia una recrudescenza dei tumori.

Attualità 27_01_2023

Il professor Angus Dalgleish è professore di oncologia presso la St. Georges Hospital Medical School di Londra. Ha dato in passato un contributo eccezionale allo studio dell’HIV. E’  membro dell'Accademia delle scienze mediche, membro del Royal College of Physicians, del Royal College of Pathologists e membro del Royal Australasian College of Physicians. E’ stato inoltre direttore della ricerca di una società biotecnologica, Onyvax, dedita allo studio di vaccini contro il cancro.

Lo scienziato britannico ha recentemente lanciato un preoccupato allarme per gli effetti collaterali dei vaccini per il Covid, a partire proprio dalla sua attività di oncologo. Il professore infatti ha riscontrato un aumento del fenomeno di recidive di tumori in pazienti sottoposti alla vaccinazione. In particolare ha segnalato la recidiva del cancro in una percentuale dei suoi  pazienti con melanoma (un tumore maligno della pelle) che erano stati stabili per lunghi periodi, da cinque a diciotto anni, poi riesplosi. Dalgleish ha dichiarato che altri oncologi lo hanno contattato per segnalargli che stanno assistendo ad analoghi  fenomeni.

Dalgleish ha verificato quali altre condizioni potrebbero essere connesse a questi risvegli di tumori, ma alla fine ha verificato che tutti questi pazienti avevano in comune un unico fattore potenzialmente scatenante il fenomeno: le dosi vaccinali Covid, in particolare dopo la terza dose. Ha poi evidenziato che alcuni di questi pazienti avevano avuto una recidiva esplosiva, con metastasi che si sono verificate contemporaneamente in diversi siti. In un periodo di tre mesi Dalgleish è stato in grado di identificare otto persone che hanno sviluppato tumori maligni delle cellule B dopo il richiamo, con due di loro che hanno riferito di essersi sentiti immediatamente molto male dopo il richiamo, non avendo avuto problemi dopo i primi due vaccini, quindi descrivendo i sintomi di estrema stanchezza, diagnosticata come Long Covid prima di essere indagati e scoprire che avevano una leucemia a cellule B in due casi, linfoma non-Hodgkin in cinque e un mieloma molto aggressivo nell'altro caso.

L’ipotesi scientifica di Angus Dalgleish è che il richiamo potrebbe aver portato a un grande eccesso di anticorpi a spese della risposta delle cellule T; in pratica al sistema immunitario viene chiesta una risposta eccessiva attraverso la parte infiammatoria umorale della risposta immunitaria, oltretutto contro una variante del virus che non esiste più nella comunità, e questo sforzo porta all'esaurimento immunitario, motivo per cui questi pazienti vedono una ripresa dei timori silenti.

Dalgleish, che - come detto - ha lavorato per anni allo sviluppo di vaccini, all’inizio della pandemia era assolutamente favorevole alla ricerca di una soluzione vaccinale del Covid, ma davanti alle evidenze degli effetti collaterali ha dovuto ricredersi, con grande onestà intellettuale. Oltre alla recrudescenza dei tumori, ha infatti osservato e studiato altre manifestazioni di effetti collaterali gravi. In particolare, ha evidenziato i problemi nei vaccinati di piastrine e fattori della coagulazione, la miocardite e la pericardite, i problemi neurologici, come la mielite trasversa, entrambi ormai riconosciuti come effetti collaterali del vaccino anche dall'MHRA, l’agenzia britannica del farmaco.

Sebbene ci sia voluto del tempo per pubblicare questi risultati, sono stati consegnati e ampiamente diffusi al Governo di Londra e a varie commissioni mediche. «Alla fine del 2021 stava diventando anche palesemente evidente che i vaccini erano tutt'altro che sicuri ed efficaci e che la malattia non era così problematica come lo era all'inizio del 2020, quando veniva resa molto peggiore con quelle che all'epoca credevo fossero risposte ridicole» ha scritto lo scienziato. «Quando i fatti cambiano, o emergono nuovi fatti, la posizione di tutti coloro che hanno autorità che dirigono mandati dovrebbe cambiare, ma sfortunatamente non è stato così», ha aggiunto. Ma accanto all’amarezza e alla rabbia per quanto è accaduto, ora deve prevalere la determinazione a far emergere la verità e a non ripetere gli errori compiuti.