Trump condanna l'Iran. Fuori dall'accordo, sì alle sanzioni
Fine di una breve storia: gli Usa si sono ritirati dall’accordo sul nucleare iraniano. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Donald Trump, in una conferenza stampa in cui ha rispolverato la sua più aspra retorica per condannare il trattato multilaterale, voluto dall’Ue, promosso da Obama.
Siria, il ritiro degli Usa: la vera posta in gioco
La vera posta in gioco è il prossimo ritiro delle truppe americane dalla Siria orientale. Trump lo ha promesso, parte dell'amministrazione non è d'accordo perché questa mossa regalerebbe più spazio a Turchia, Russia e Iran, a scapito dei curdi. Le crisi in Siria di queste settimane ruotano tutte attorno a questa singola vicenda.
Premi Pulitzer dati a due scandali più che ai giornalisti
Nato grazie alla donazione di József Pulitzer, editore di stampa scandalistica, il premio Pulitzer è ora considerato l'equivalente del Nobel per i giornalisti. Ma l'attuale edizione del premio non smentisce le sue origini: infatti sono stati premiati due scandali, il caso Weinstein e il Russiagate.
Siria, tanti i dubbi sull'attacco chimico a Douma
Nel conflitto siriano tornano protagoniste le “armi chimiche” dopo l’accusa al governo di Assad di aver ucciso a Douma, ultima sacca di resistenza dei ribelli jihadisti intorno Damasco, "ben oltre 100" persone. Le prove non ci sono, i dubbi sono molti.
Usa contro Cina, venti di guerra tariffaria e bluff
“Le guerre commerciali sono una buona cosa e le vinceremo facilmente”. Così Donald Trump spiegava a orecchie ancora incredule l’accettazione della nuova guerra tariffaria con la Cina. Che è puntualmente incominciata con dazi americani e contromisure cinesi. Ma è vera guerra?
Da quando c'è Trump, niente più trans nell'esercito
Venerdì 23 marzo l'amministrazione Trump ha posto fine alla lunga questione sull'ammissibilità dei transgender nelle forze armate. Salvo poche eccezioni, che riguardano persone già arruolate da tempo che hanno cambiato sesso successivamente, trans e persone con disforia di genere sono esenti dal servizio militare.
Quando vince Trump il marketing è un crimine
Quando Obama vinse grazie a una campagna marketing online, condotta dopo una "pesca a strascico" dei dati degli utenti dei social network, i commentatori, entusiasti parlarono di "rivoluzione". Oggi la campagna di Trump vince con metodi analoghi e Facebook finisce alla sbarra. E i sospetti ricadono anche sulla Lega, in Italia.
Afghanistan, la trattativa impossibile ora è probabile
Afghanistan, il negoziato impossibile sta diventando probabile, come conferma la visita a sorpresa del Segretario alla Difesa americano Jim Mattis. Almeno una parte dei Talebani si direbbe pronta a negoziare con gli Usa. In attesa degli sviluppi, tuttavia, i Talebani stanno moltiplicando i loro attacchi terroristici.
"Euroscettici" in Italia, stampa anglofona confusa
Come ci vedono. I media anglofoni non capiscono che il voto è stato vinto dai figli "bastardi" della sinistra internazionale. Perché sia la Lega di Salvini che, soprattutto, il Movimento 5 Stelle, sono figli dell'ideologia di sinistra predicata dagli stessi giornalisti che ora gridano all'allarme populismo ed euroscetticismo.
Corea denuclearizzata, l'offerta di Kim
Il dialogo fra le due Coree, aperto in occasione delle Olimpiadi di PyeongChang, prevede una nuova tappa il prossimo aprile, anche con un contatto diretto fra i due presidenti. La Corea del Nord propone la sua rinuncia al programma nucleare in cambio di garanzie di sicurezza. Sarà sincero Kim Jong-un? E cosa chiederà in cambio?
Trump e Putin si minacciano, ma pensano ai loro elettori
Putin rilancia sulla corsa agli armamenti. E' la sua risposta al riarmo nucleare di Trump e allo schieramento dei sistemi anti-missile in Europa. Sia Trump che Putin rilanciano così la Guerra Fredda, guadagnandoci in immagine di leader patriottici.
Afghanistan, un gasdotto può portare la pace
Per la prima volta dall'inizio del lungo conflitto afgano, i Talebani propongono negoziati diretti con gli Stati Uniti. A contribuire a questa decisione, non solo c'è l'impossibilità di vincere sul campo e la rivalità interna con l'Isis, ma soprattutto la prospettiva di arricchirsi grazie al nuovo gasdotto TAPI. La cui costruzione richiede la fine della guerra.