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VOTO RELIGIOSO

Cattolici e Trump: da democratici a repubblicani

Sei elettori cristiani su dieci oggi voterebbero per Trump. I sondaggi del Pew Research Center fanno poi emergere che l'attuale presidente è riuscito a spostare l'elettorato cattolico dal partito dei dem al Gop. Nonostante le proteste e il Covid i numeri rimangono simili al 2016, non solo "perché difende le nostre idee" ma perché "ha coraggio, fa quello che promette".

Esteri 23_09_2020 English Español

Il Washington Times lo definisce come “uno spostamento drammatico”, fatto sta che si tratta di un fenomeno che dice di Trump molto più di mille analisi sul fatto se sia la risposta al bisogno di quanti cercano una rappresentanza politica tradita per anni.

Il quotidiano americano riporta l’andamento del voto cattolico a partire dai dati del Pew Research Center e dalle analisi di CatholicVote (che monitora appunto il voto cattolico negli Stati Uniti). L’immagine che ne esce è quella di un elettorato religioso che emigra sempre di più dal Partito democratico a quello repubblicano (tanto che oggi l’insieme dei cristiani a favore del presidente in carica è il 55 per cento contro il 43).

Specificamente il sondaggio del Pew Research Center rilevava che il 51 per cento degli elettori cattolici ha intenzione di votare per Trump, mentre il 49 sostiene Biden. Il dato è significativo se si pensa che nelle elezioni precedenti alla candidatura di Trump i cattolici democratici erano sempre stati la maggioranza (solo nel 2004 nelle elezioni successive all’11 settembre 2001 i cattolici che votarono repubblicano superarono i democratici).

Il presidente di CatholicVote, Brian Burch, ha chiarito che "tra i cattolici che praticano la fede in modo sostanziale, certamente c’è stato un cambiamento drastico negli ultimi decenni, lontano dal Partito Democratico e verso il Partito Repubblicano”, un cambiamento però “particolarmente pronunciato sotto il presidente Trump". Infatti, già nel 2016, emerse che Trump è il presidente repubblicano che più era riuscito ad attirare il voto sia cattolico (appunto il 52 per cento contro il 45 dei cattolici lo votò) sia religioso verso il partito repubblicano (fu votato dal 48 per cento di tutti cristiani contro il 39 per cento che appoggiò la Clinton). E’ interessante comunque che i cattolici continueranno a supportare in maggioranza il presidente protestante: “Non basta dire semplicemente che sei cattolico” per ottenere il voto dei cattolici, ha continuato Bruce. Perciò si può arrivare al paradosso per cui la maggioranza dei cattolici praticanti sosterranno ancora il presidente presbiteriano e non un cattolico democratico.

La conferma del voto cattolico per Trump, secondo Burch, non si spiega solo con le posizioni del presidente repubblicano in materia di aborto e libertà religiosa, ma anche con il fatto che tutto quanto ha promesso di fare lo ha fatto, a differenza di altri che pur sostenendo le stesse posizioni non sono andati fino in fondo: “L’idea dell'importanza delle radici, del paese, del patriottismo, della famiglia...", ma anche “la sua forza e il suo coraggio”, sono un fattore determinante, perché "molte amministrazioni repubblicane in passato hanno sposato a parole la causa... ma quando le cose si sono fatte difficili hanno abbandonato la nave". Ad esempio, oltre alla lotta sui fondi all'aborto e contro il politicamente corretto, è stato decisivo il fatto che quando gli Stati a guida dem hanno deciso di chiudere le chiese durante il Covid (ma non i centri commerciali) e diversi leader religiosi hanno scritto in protesta a Trump, la sua amministrazione ha combattuto contro il divieto.

Ma già a marzo emergeva che oltre i due terzi dei cattolici affermavano che il presidente “combatte per ciò in cui credo”. E, "più si va a Messa e ci si autodescrive come seguaci degli insegnamenti della Chiesa, più è probabile che si voterà per Trump", ha aggiunto Matthew Bunson, capo redattore della EWTN al Washington Times: "Se vai a Messa meno spesso e non sei d'accordo con gli insegnamenti fondamentali (della Chiesa, ndr) è più probabile che tu sostenga Biden". Il quale va appunto a Messa regolarmente ma sostiene politiche in netto contrasto con gli insegnamenti della Chiesa sulla legge naturale.

Lo stesso sondaggio del Pew Reasearch Center rileva che se le elezioni presidenziali del 2020 si tenessero oggi, l'82 per cento degli elettori evangelici bianchi voterebbe per Trump mentre solo il 17 afferma che sosterrebbe Biden. Anche qui, il favore verso Trump è in crescita: il sondaggio del Pew Research Center condotto subito dopo le elezioni presidenziali del 2016 rilevava che il 77 per cento degli elettori evangelici bianchi aveva votato repubblicano, mentre il 16 scelse la Clinton. Infine, più della metà (56%) dei protestanti bianchi che non si identificano come evangelici afferma di approvare il lavoro svolto da Trump, così come il 54% dei cattolici bianchi. Emerge così che "circa sei elettori su dieci di questi gruppi (cristiani, ndr) affermano che voterebbero per lui se le elezioni si tenessero oggi".

È interessante anche che, nonostante le proteste dei Black Lives Matter, il voto dei protestanti neri non sia cambiato di molto: “D'altra parte, un'ampia maggioranza di protestanti neri (83 per cento) affermano di disapprovare Trump" con livelli minori rispetto a gennaio, quando prima delle proteste "il 10 per cento approvava Trump e l'87 per cento lo disapprovava".

Giustamente il Washington Times ha fatto notare che “sono finiti i giorni in cui quasi l'80 per cento degli elettori cattolici si univa in supporto del democratico irlandese-cattolico John F. Kennedy alla Casa Bianca nel 1960. Gli elettori cattolici oggi sono divisi sui candidati 2020, anche se il signor Biden è un cattolico che frequenta la Messa da tutta la vita e il signor Trump è un presbiteriano”.