La battaglia per il Donbass, una carneficina che si può evitare
La concentrazione delle forze russe nel Donbass prelude alla battaglia decisiva contro i reparti migliori dell'esercito ucraino: in tutto 200mila soldati schierati da una parte e dall'altra del fronte. C'è il rischio di una carneficina, a meno che la strategia di Mosca sia quella di completare l'accerchiamento delle truppe nemiche, costringendo Kiev alla trattativa.
- DIRITTI UMANI, IL CASO RUSSIA E L'IPOCRISIA DELL'ONU, di Anna Bono
Immobili contesi e preghiere "contestate", si riaccende la Terrasanta
Un attentato tra la folla a Tel Aviv è l'episodio più clamoroso di una nuova ondata di violenze che sta infiammando la Terrasanta. Epicentro, come solito, Gerusalemme Est. L'appello dei Patriarchi e dei capi delle Chiese locali a Gerusalemme.
Occhi puntati sulla Francia, inizia la sfida Macron-Le Pen
Emmanuel Macron, sarà di nuovo eletto presidente? Forse sì, sempre che riesca a passare il primo turno. Paga lo scotto di un quinquennio molto difficile e nell'ultima settimana anche lo scandalo delle società di consulenza strapagate e forse evasori. Sfidato da vicino dalla Le Pen e Mélenchon.
“Diversa” e senza storia, è la scuola voluta da Sanchez
Procede a tappe forzate la riforma scolastica del Governo spagnolo. Si prevede l’abolizione formale della filosofia e lo svuotamento della storia, che verrà raccontata secondo tre “gruppi tematici” contenenti tutti i dogmi del politicamente corretto. La solita strategia del Potere.
Il Pakistan invischiato nella nuova guerra fredda
Il parlamento del Pakistan potrebbe defenestrare ben presto il primo ministro Imran Khan. L’ex campione di cricket, eletto a pieni voti nelle elezioni del 2018, nel pieno dell’ondata “populista”, ora è privo dell’appoggio dell’esercito che lo aveva aiutato a vincere. Accusa gli Usa di cospirazione e viene sostenuto ancora da Mosca e Pechino.
Ruanda, un genocidio che produce ancora guai
Il 7 aprile 1994 iniziava lo sterminio dei Tutsi, etnia minoritaria, ad opera degli Hutu. A fomentare l’odio etnico e dare il segnale di inizio dei massacri fu Radio Mille Colline. In cento giorni furono uccise quasi un milione di persone. Oggi il Ruanda gode di relativa stabilità, ma il genocidio produce ancora rifugiati, tensioni, scontri etnici e altri problemi.
La guerra di Bruxelles contro Ungheria e Polonia. E contro ogni buon senso
L'Ungheria rinnova la fiducia ad Orban rieleggendolo. E Bruxelles ha pronta la rappresaglia: niente fondi del Recovery, congelati in nome del rispetto dello stato di diritto. Risposta prevista e prevedibile, che però dimostra quanto l'Ue sia diventata un super-Stato che punisce o premia, a seconda della fedeltà dei membri ai "suoi" valori. Ed anche il Recovery per la Polonia è ancora in sospeso, in attesa di approvazione, perché Bruxelles pretende che il governo smantelli la sua riforma della giustizia. Nonostante la Polonia accolga milioni di profughi di guerra dall'Ucraina, Bruxelles continua a combattere la sua guerra interna.

Irlanda del Nord, elezioni senza voto “cattolico”
Il prossimo 5 maggio sarà rinnovato il Parlamento di Belfast, ma i due principali partiti nazionalisti, Sinn Féin e SDLP, hanno ormai voltato le spalle ai cattolici: non solo sostengono aborto e matrimoni gay, ma ora sono anche a favore di una legge che promuove le scuole statali con la penalizzazione delle scuole cattoliche. E cresce il numero di quanti non andranno a votare.


Orban è stato scelto di nuovo dal popolo ungherese
I risultati parlano chiaro, la coalizione dei partiti di Orban, avversata da tutti, ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, i risultati referendari confermano, con ben oltre il 90% dei consensi, le politiche che tutelano i bambini e ragazzi dall’indottrinamento LGBTI. La grancassa della propaganda europeista non ha spostato i risultati: il popolo ha scelto.
Orbán favorito, nonostante i ricatti dell’Ue e delle lobby
Domenica in Ungheria si elegge il nuovo Parlamento. I sondaggi danno in vantaggio la coalizione Fidesz-Kdnp (cristiano-democratici) del premier Orbán. Si vota anche per i referendum con i quali il Governo chiede di confermare la legge anti-pedofilia e anti-gender. Ma sinistra, Ue, stampa e lobby internazionali continuano a giocare sporco.
Ucraina, il cessate il fuoco può attendere
Negoziati ancora lontani dalla possibilità di un accordo, ma sul terreno l'esercito russo continua ad avanzare, seppur lentamente, secondo i propri obiettivi di raggiungere il completo controllo del Donbass congiungendolo alla Crimea.
- RITORNO AL NUCLEARE E TERRORISMO MEDIATICO di Stefano Magni
Accogliere la marea di profughi. Italia in difficoltà
È salito a quattro milioni il numero delle persone che hanno lasciato l’Ucraina riversandosi nei paesi vicini. L'Unhcr si complimenta con i paesi europei che li stanno accogliendo. L'Italia è in condizioni peggiori perché ha già le sue strutture sature di immigrati illegali che non respingeva più.