Inglesi e francesi in Siria, sull'onda dell'emotività
Sull'onda dell'emotività, generata dalla crisi dei profughi di guerra, Francia e Gran Bretagna annunciano nuovi raid aerei in Siria. Le magre forze in campo non mutano e il risultato sarà dunque, molto probabilmente, ininfluente. In compenso, nella lista dei bersagli, non ci sarà solo l'Isis, ma anche il suo principale nemico: Assad. Guai in vista, per la Siria e per noi.
Siria, l'errore del regime change
E' solo ipocrisia fare sfoggio di compassione per i profughi siriani, mentre si continua ad attizzare la guerra civile in Siria. L'amministrazione Obama dimostra ancora una volta di voler rimuovere Assad dal potere. E così non fa altro che prolungare la guerra in corso. Si dovrebbe cambiare corso, a partire dalla rimozione delle sanzioni a Damasco.
Non si risolve la crisi dei profughi se si destabilizza la Siria
La crisi dei profughi ha provocato tante lacrime di coccodrillo, un'accoglienza frettolosa dei fuggitivi e una rinnovata voglia di intervento militare in Siria, soprattutto di Gran Bretagna e Francia. Ma contro chi si dovrebbe combattere? Si continua con l'errore di voler abbattere il regime di Bashar al Assad, l'unico elemento di stabilità nel paese.
«Aleppo, i martiri di una guerra che è artificiale»
«Migliaia di persone sono state assassinate in Siria. La convivenza tra esseri umani infestata con odio, sfiducia e violenza. Ho visto con i miei occhi azioni spaventose Ma davanti a questa tragedia, ho visto anche il carattere del popolo siriano e particolarmente dei cristiani. Una fede infrangibile, una testimonianza chiara e diretta di Gesù Cristo». Padre Rodrigo Miranda, sacerdote cattolico dell'Istituto del Verbo Incarnato, dal 2011 è stato parroco ad Aleppo.
Tanto azzardo per nulla. Tsipras rischia la dèbâcle
Tsipras scioglie il Parlamento greco e va alle elezioni nella speranza di guadagnare la maggioranza assoluta e, con questa, fare il bello e il cattivo tempo. Scelta davvero ardita e coraggiosa, peccato abbia fatto male i conti, o li abbia fatti troppo presto. Lo dicono i sondaggi, ma non solo.
Grande parata per nascondere guai più grandi
In una Cina minacciata dal fantasma del tracollo finanziario con 5 mila miliardi di dollari bruciati in pochi giorni nelle Borse e con una dirigenza sospettata di aver falsato per anni i dati reali su Pil e produzione industriale non c’è nulla di meglio di una gigantesca parata militare per flettere i muscoli e mostrare al mondo orgoglio e potenza.
L'avanzata dell'Isis verso l'Italia e il Vaticano
Boko Haram manda uomini e mezzi in Libia, a rafforzare gli uomini dell'Isis, grazie al controllo delle rotte del Sahara. La Libia, come viene sbandierato ai quattro venti dai jihadisti, è intesa solo come la porta del vero attacco: quello in Europa, specialmente quello contro il Vaticano.
Il voto "etnico" sulla corsa alla Casa Bianca
Il calendario delle primarie per designare gli sfidanti che l’8 novembre si contenderanno la Casa Bianca è ancora provvisorio (dovrebbero iniziare il 1° febbraio in Iowa), ma il clima politico è già rovente. Lo ha dimostrato il primo confronto televisivo tra i candidati repubblicani organizzato il 6 agosto scorso e soprattutto lo strascico di polemiche seguito al battibecco tra il misogino Donald Trump e la giornalista Megyn Kelly.
Padre Justyn: "Ucraina, non è guerra di religione"
“La Chiesa ha il duro compito di mettere la luce della fede in una situazione in cui l'uomo diventa facilmente una bestia". Parla padre Justyn Voyko, prete in prima linea nel conflitto ucraino. Un lungo conflitto che non è una guerra di religione, fra ortodossi russi e ucraini, o fra ortodossi e cattolici. Piuttosto la libertà di religione, in Crimea soprattutto, rischia di essere soppressa.
Adesso anche Petraeus vuole allearsi con Al Qaeda
Un ex generale statunitense propone di allearsi con il Fronte al Nusra (affiliato ad Al Qaeda) per combattere contro l'Isis in Siria. E' David Petraeus, il vincitore del conflitto iracheno ai tempi di George W. Bush, nonché ex direttore della Cia. L'idea è impresentabile. Ma è quello che gli americani, di fatto, stanno già facendo.
Onda migratoria sull'Ungheria Ue divisa sulla frontiera
L'Ungheria è la nuova prima linea dell'Europa di fronte all'ultima ondata migratoria. Lasciata sola dall'Ue, ha costruito un muro al confine con la Serbia e trattiene e Budapest gli emigranti che vorrebbero andare in Germania. Perché al paese centro-europeo mancano le risorse per sistemare i richiedenti asilo e soprattutto perché all'Ue manca una politica comune per gestire l'onda umana.
Il Pakistan produce armi nucleari anche per i sauditi
Il Pakistan, unica potenza nucleare musulmana, continua a produrre armi atomiche a ritmo sostenuto. Non solo ha superato l'India, ma sta accreditandosi come quarta potenza mondiale. Un numero così elevato di ordigni fa sorgere un sospetto: che stia lavorando su commissione dell'Arabia Saudita, sua finanziatrice.