Siria: Russia e Occidente ai ferri corti
Con una dimostrazione di forza senza precedenti, i russi hanno iniziato a colpire obiettivi in Siria anche con missili lanciati dalla flotta nel Mar Caspio. E' un modo per rafforzare la loro coalizione: Iran, Iraq e governo di Damasco. La reazione stizzita delle diplomazie occidentali rivela il maggiore interesse a eliminare Assad piuttosto che l'ISIS.
Filippine, non c'è pace nella terra dei Moro
L'ex missionario del Pime Rolando Del Torchio è stato rapito da jihadisti o ai fini di un'estorsione? Probabilmente entrambe le cose, perché nella Mindanao musulmana i gruppi armati si finanziano con i sequestri. E' comunque la dimostrazione che l'accordo di pace del 2014 resta solo sulla carta.
Siria, l'illusione della vittoria risolutiva
I raid aerei sono solo propaganda, se si vuole davvero sconfiggere lo Stato islamico ci vogliono le truppe di terra. Lo continua a ripetere il patriarca caldeo Raphael Sako. E' una considerazione che vale anche per la Russia, oltre che per la Coalizione. I raid russi possono aprire la via all'offensiva di Assad. Ma credere in una vittoria di Damasco è un'illusione. La pace in Siria passa attraverso la sua divisione.
Israele, verso una terza Intifadah
Israele rischia una terza Intifadah, una terza guerra interna con i palestinesi, dopo quelle del 1987 e del 2000. La causa, come nel 2000, è sempre la Spianata delle Moschee, che per gli ebrei è il Monte del Tempio. Fra gli islamici palestinesi si è diffusa la voce e il sospetto che gli ebrei volessero accedere alla Spianata e ne precludessero l'accesso ai musulmani. Di qui è nata una nuova ondata di violenze tuttora in corso.
Obama alle corde dopo la strage dell'ospedale
Barack Obama aveva appena pronunciato parole dure per criticare i raid aerei russi sui jihadisti in Siria definiti «un disastro» che «rischia di provocare un’escalation militare in Siria», quando è giunta la notizia da Kunduz City. I caccia Usa hanno distrutto un ospedale provocando almeno 22 morti e decine di feriti.
Crisi libica, l'emarginazione politica dell'Italia
L'Italia continua ad essere assente dalla soluzione alla lunga crisi libica. Non siamo stati invitati al vertice di Parigi. E l'Onu, dopo il mediatore Leon, nomina un diplomatico tedesco, rappresentante di una nazione che ha meno contatti e interessi in loco rispetto a noi. Mancano i candidati, è un'esclusione voluta? O qualcuno, anche da noi, ha interesse a non risolvere la crisi?
Siria, bombardamenti russi e ambigue proteste Nato
I russi hanno iniziato a bombardare aree della Siria in cui l'Isis è assente, colpendo però altri gruppi jihadisti, fra cui Al Nusrah (qaedisti). La Nato protesta, a partire dal segretario della Difesa degli Usa Ashton Carter. Protestano per difendere chi? Al Qaeda in Siria?
Senza la Nato l'Afghanistan può crollare
I Talebani prendono Kunduz e infliggono una pesante umiliazione all'esercito regolare afghano. La caduta della città nel Nord dell'Afghanistan è paragonabile alla presa di Mosul, in Iraq, da parte dell'Isis: è un chiaro sintomo che, quando sarà completato il ritiro della Nato, esercito e istituzioni afghane cascheranno a pezzi. Si riapre il dibattito sull'intervento.
Boehner si dimette dopo il sogno realizzato dal Papa
Il presidente della Camera del Congresso statunitense, il repubblicano John Boehner, si è dimesso. Lo ha fatto per divergenze tattiche con la base del suo partito, su come levare i fondi pubblici a Planned Parenthood. Ma prima di dar le dimissioni ha realizzato il suo sogno di cattolico: accogliere il Papa in Congresso.
Delitto Tavella, la minaccia dell'Isis all'Italia
Un volontario italiano nel Bangladesh, il veterinario Cesare Tavella, 50 anni, è stato assassinato da un killer ignoto a Dacca, dove lavorava. L'Isis ha rivendicato subito l'attentato. Il ministero dell'Interno bengalese dubita che il colpevole sia lo Stato Islamico. Ma la minaccia rivolta dai jihadisti all'Italia è seria. Ed è l'ultima di una lunghissima serie.
Profanazione razzista della tomba di san Junípero Serra
Subito dopo la canonizzazione di Junípero Serra, l'evangelizzatore della California, la tomba del santo è stata vandalizzata. Nel nome di una ideologia indigenista che equipara la diffusione del cristianesimo nelle Americhe a un "genocidio". I movimenti indigenisti odiano ciò che è europeo e cristiano.
Siria, la carta che l'Italia potrebbe giocare
Barack Obama si ostina a voler combattere Assad, nonostante la crescita dell'Isis. La Russia approfitta del vuoto strategico per intervenire. E l'Ue appare ancora una volta assente, soprattutto l'Italia che non mostra di avere alcuna strategia. Eppure Renzi una carta l'avrebbe: proporre la fine dell'embargo alla Siria.