Le Damas de blanco che il Papa non potrà vedere
Scendono ogni domenica in piazza in silenzio, vestite di bianco, e puntualmente vengono arrestate per essere rilasciate dopo qualche ora. Sono le cattoliche Damas de Blanco: mogli, figlie e sorelle di detenuti rei solo di non essere comunisti. E che ci ricordano che a Cuba sui diritti umani non si fa un passo avanti.
I russi intervengono in Siria pensando al Caucaso
I russi stanno aumentando la loro presenza nella Siria occidentale, anche con mezzi di terra. Potrebbe essere il preludio di un intervento più ampio. L'obiettivo principale di Mosca è quello di proteggere le basi nel Mediterraneo e salvare il regime di Assad. Ma c'è un altro motivo: la crescita della jihad caucasica.
Yemen, la tragedia che non si vede
La guerra civile yemenita è entrata nel suo settimo mese, ha già provocato 4500 morti, di cui la metà civili. Al Qaeda rialza la testa e a farne le spese è la piccola comunità cristiana. Ma nessuno ne parla. Perché è il "cortile di casa" dell'Arabia Saudita e Riad, nel suo braccio di ferro con l'Iran e le milizie sciite locali, ha l'autorizzazione a fare tutto ciò che vuole.
Rohingya, il popolo dei profughi che nessuno vuole
Nel momento in cui il tema “immigrazione” e “profughi” è all’attenzione internazionale la situazione dei boat people rohingya è davvero paradossale. Sono una minoranza musulmana di un Paese ufficialmente buddista (Myanmar) sono sempre stati oggetto di pogrom e persecuzioni da parte del regime.
Il presepe non è reato. Sconfitta (per ora) la laicité
Il Presepe raffigura quanto di più innocuo e inoffensivo ci sia al mondo. Eppure, la cronaca dice il contrario. Il tribunale di Montpellier, ad esempio, ha recentemente assolto il sindaco di Béziers, Robert Ménard. E di quale reato era accusato? Tenetevi: per Natale aveva fatto il presepe nell’ingresso del Comune. Appunto.
La Moldova scende in piazza sognando l'Ue
Decine di migliaia di persone accampate in piazza a Chisinau per chiedere le dimissioni di governo e presidente. La causa è un gigantesco furto: 1 miliardo di dollari sparito dalle tre principali banche del paese. I manifestanti chiedono trasparenza e garanzia dei diritti. Sognano l'Ue, ancora vista come una terra di diritti e opportunità.
I sauditi usano i Fratelli Musulmani per entrare in Europa
Il Kaiciid è un ente saudita presente a Vienna che, teoricamente, intende promuovere il dialogo interreligioso. Dialogo e tolleranza... dei sauditi? Soprattutto emerge la collaborazione con il centro dei Fratelli Musulmani, teoricamente banditi da Riad, ma evidentemente utili per parlare agli europei.
Il futuro di Israele dopo il ritiro degli Stati Uniti
Gli Usa stanno lanciando chiari segnali di volersi ritirare dall'area euro-mediterranea, come dimostra anche il recente accordo con l'Iran sul suo programma nucleare. Quale sarà il futuro per Israele senza la protezione di Washington? Il muro-contro-muro potrebbe portare alla sua estinzione, quindi deve cambiare strategia, verso una riconciliazione con i vicini. L'Ue dovrebbe lavorare su questo percorso.
Anche il Regno Unito sceglie il suo Tsipras
Accoglienza degli immigrati, pacifismo, dialogo con l’islam radicale, ecologismo e nuovi diritti. E tanto vecchio statalismo. Non manca nulla nel programma di Jeremy Corbyn, il nuovo leader eletto del Labour Party britannico, l’uomo che ha già sepolto l'eredità di Tony Blair e sfiderà il premier Cameron nel 2020.
L'Isis è il primo gruppo terrorista con armi chimiche
A indagine non ancora ultimata, funzionari statunitensi confermano alla Bbc che l'Isis è dotato di armi chimiche e le sta già usando contro i curdi. La notizia conferma una serie di sospetti, emersi dall'estate del 2014 in poi. L'Isis sarebbe così il primo gruppo terrorista dotato di armi di distruzione di massa. La guerra lenta contro il Califfato registrerà una svolta?
Le ragioni dell'Est Europa che dice "no" al piano profughi
L'esortazione di Juncker ad “accettare le persone in fuga”, non è facile da accogliere per tutti allo stesso modo. Per l'Europa dell'Est soprattutto. C'è l'Ungheria che si vede vittima dei trafficanti di esseri umani e la Polonia che assegna la priorità ai profughi "dimenticati", quelli che arrivano dall'Ucraina.
UCRAINA, GUERRA DIMENTICATA di S. Magni
Ucraina, guerra dimenticata
C'è una guerra alle porte d'Europa, che ha già provocato 7000 morti e più di due milioni di profughi: è il conflitto nell'Ucraina orientale. Domani, a Berlino, si terrà un mini-vertice di Germania, Francia, Russia e Ucraina per discutere del futuro della tregua in armi. Ma nessuna soluzione è a portata di mano.