Trump, una politica estera fragorosa ma indecisa
Un raid missilistico sulla Siria, una portaerei in Corea, lo sgancio di una super-bomba MOAB in Afghanistan. Tutto per ottenere un forte impatto mediatico, ma risultati militarmente irrilevanti. Dove vuole andare a parare Trump? Forse vuole mostrare i muscoli per coprire un preoccupante vuoto di strategia.
Corea del Nord, il costo umano di un intervento
Una portaerei americana è diretta in acque coreane. E l'attacco missilistico che Trump ha lanciato contro la Siria può essere letto come un avvertimento anche a Kim Jong-un, il dittatore nordcoreano, contro le sue numerose provocazioni. Ma quanto costerebbe, in termini umani, un eventuale intervento in Corea del Nord? A causa delle armi di distruzione di massa del regime comunista, il costo sarebbe inaccettabile.
Gorsuch, il custode conservatore della Costituzione
Nominato da Trump e confermato dopo una lunga battaglia al Senato, il giudice Neil Gorsuch è il nuovo giudice della Corte Suprema. Nella secolare battaglia fra giusnaturalisti (è legge ciò che è giusto) e positivisti (è legge ciò che viene ordinato), Gorsuch si annovera fra i primi. Eredita l'opera del cattolico Scalia.
Terrorismo a Stoccolma, nella Svezia pacifista
Ormai è una scena consueta, rischiamo l’assuefazione. Un altro camion contro la folla, questa volta a Stoccolma. Perché proprio la Svezia, dopo che sono state colpite la Russia e il Regno Unito? L'Europa è tutta un unico bersaglio, ma gli attentati riescono solo lì dove i terroristi nuotano in un mare di estremisti.
Trump, la Cina e la Siria: quale politica estera?
Quale effettivamente sarà la politica estera del presidente Trump? La domanda è urgente dopo quanto che è accaduto in questi giorni. Mentre infatti in politica interna Trump dà segno di voler attuare per filo e per segno ciò che aveva promesso in campagna elettorale, in politica estera sembra fare tutt’altro.
Raid in Siria prima di capire se Assad è colpevole
Alle 4.40 di stamane gli Stati Uniti hanno lanciato una pioggia di 59 missili Tomahawk contro una base militare siriana a Shayrat, vicino ad Homs. L’attacco – secondo le parole del presidente Donald Trump – è avvenuto in risposta al bombardamento con armi chimiche a Khan Sheikhun, vicino a Idlib tre giorni fa. Ma non c'è ancora alcuna certezza che sia stato Assad a lanciare l'attacco chimico. Il raid dimostra piuttosto la debolezza dell'amministrazione Trump.
Bannon, cosa pensa davvero l'ideologo "nero" di Trump
Martedì 5 aprile, Steve Bannon ha lasciato il suo incarico al Consiglio di Sicurezza Nazionale (Nsc). Per i nostri giornali è ancora lui, l'ideologo "nero" dell'amministrazione Trump. Cosa pensa veramente? Vi proponiamo il suo intervento alla conferenza dello Human Dignity Institute, in Vaticano, del 27 giugno 2014, dove espone per filo e per segno il suo pensiero.
Così parlò Steve Bannon in Vaticano
La crisi del capitalismo e della cultura occidentale, la guerra con il nuovo fascismo islamico jihadista e la sfida nazionalista di Vladimir Putin, i movimenti populisti europei e il Tea Party nelle parole di Steve Bannon, il più odiato consigliere di Donald Trump. Che è anche quello che caratterizza ideologicamente la nuova amministrazione repubblicana.
Fra Trump e Xi c'è di mezzo la Corea del Nord
Oggi è il gran giorno del primo incontro del presidente statunitense Donald Trump con la sua controparte cinese, Xi Jinping. Ma ora c’è un convitato di pietra, non invitato a Mar a Lago, ma ugualmente incombente: Kim Jong-un ha appena ordinato un test missilistico nord coreano, la sua ennesima minaccia.
Attacco chimico in Siria, di certo ci sono solo i morti
Un allarme di attacco chimico, il terzo di una settimana in Siria. I morti sono decine, un bilancio provvisorio parla di almeno 58 morti, di cui almeno 11 sono bambini. Stavolta, nel caos siriano, le ripercussioni politiche sono immediate e pesanti: tutti puntano il dito contro Assad. Sul terreno ci sono però meno certezze che nelle cancellerie.
Terrore a San Pietroburgo, avvertimento a Putin
Il terrorismo colpisce la seconda città della Russia con una bomba nella metropolitana, in un vagone della linea blu, fra la stazione dell’Istituto Tecnologico e quella di Piazza Sennaja, in pieno centro. Decine di morti e feriti. Pur mancando una rivendicazione, gli indizi portano allo Stato Islamico.
Albini, i veri rifugiati di cui nessuno vuol parlare
Ong specializzate assicurano le cure necessarie agli albini, che in Africa vengono sottoposti ad una caccia feroce frutto delle superstizioni dei guaritori. Vengono mutilati per farne con gli organi dei talismani. Dopo le cure in Occidente dovranno tornare in Africa. Ma con un carico di sofferenze e di rischi elevatissimo. Nel loro caso bisogna ammettere che vivrebbero meglio lontani dal loro Paese.