Cattedra di Pietro, il culto del Magistero di Cristo
La rocambolesca e affascinante storia della Cattedra di Pietro che la tradizione identitifica con quella utilizzata dal vicario di Cristo. E le parole che utilizzò per essa San Paolo VI per incentivare il "culto amoroso, fiducioso e filiale al magistero ecclesiastico stabilito da Cristo; e sia a noi propizio l’Apostolo, che primo ne ebbe il mandato".
La condanna di Formigoni è un avvertimento
La Cassazione conferma la condanna per l'ex governatore della Lombardia: 5 anni e 10 mesi di reclusione, un piccolo sconto - causa prescrizione di un capo d'imputazione - rispetto ai 7 anni e sei mesi decisi in appello. Un chiaro avvertimento a un certo mondo cattolico.
Giussani e il fascino originale del cristianesimo
Il volume Luigi Giussani, Il percorso teologico e l’apertura ecumenica, raccoglie gli atti del primo convegno internazionale sulla figura del fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, svoltosi a Lugano tra l’11 e il 13 dicembre del 2017. La centralità dell’avvenimento di Cristo è il cuore della riflessione.
La Promessa, il film per non dimenticare il genocidio armeno
Il genocidio armeno è stato narrato non molte volte dal cinema. L’ultima in ordine di tempo è la pellicola americana The Promise del 2016, che schiera un cast di tutto rispetto. Il film ha attirato su di sé operazioni di trolling, forse da parte di nazionalisti turchi, schierati in accordo alla linea negazionista del presidente Erdogan.
La fede, una risorsa preziosa anche per lo psicoterapeuta
Nel recente saggio Religione, spiritualità e senso della vita lo psicoterapeuta Domenico Bellantoni indaga l’esperienza religiosa non solo da un punto di vista fenomenologico ma anche clinico, sulla scia dello psichiatra e filosofo austriaco Viktor Frankl, evidenziando l’importanza della fede quale risorsa preziosa cui attingere nella pratica terapeutica per la maturazione umana del paziente.
Cesare vs Pompeo, la brama del successo oscura il bene
Nella sua Pharsalia, Lucano canta la guerra fratricida che contrappose Cesare e Pompeo dopo l’uccisione di Crasso per mano dei Parti. Il poeta latino non ci dice se fu un bellum iustum ma spiega che fu una guerra impari, perché si fronteggiarono un capo (Pompeo) che ha ormai disimparato «l’arte del condottiero» e un uomo (Cesare) «incapace di riposo», «aspro e indomabile».
Dalla bellezza del Paradiso all’orrore del peccato
La chiesa fiorentina di Santa Maria del Carmine custodisce due capolavori dell’arte, uno di Masolino e l’altro di Masaccio. Aulico e cortese sembra essere il mondo da cui emergono le figure slanciate e armoniche dei nostri progenitori nella versione che ci restituisce Masolino. Intensa e drammatica, invece, è la scena dipinta sul lato opposto da Masaccio, che raffigura il dramma del peccato originale.
Giulio Verne e il romanzo sulla Vandea che l’editore rifiutò
Nel 1863, Verne pubblicò a puntate su una rivista parigina un romanzo di guerra. Quando, da lì a poco, divenne celebre, volle raccogliere quelle puntate in volume. Ma l’editore rifiutò. Perché? Perché Verne aveva ambientato quel suo lavoro nella guerra di Vandea e, per giunta, aveva tifato per i vandeani. Cioè per i cattolici, invisi alla Francia che si sentiva figlia della Rivoluzione.
Lucano, cantore della distruzione delle guerre civili
La lotta tra Cesare e Pompeo non è soltanto civile, ma addirittura tra consanguinei. I due erano uniti da un vincolo reale di parentela. Cesare era, infatti, suocero di Pompeo, avendo quest’ultimo sposato Giulia, figlia di Cesare.
Foibe, la verità prevarrà sui negazionisti
Foibe, oggi è la Giornata del Ricordo. Ma l’Anpi di Rovigo sostiene che le foibe siano una pura invenzione. Gli Antifascisti di Parma mettono in relazione quei massacri con l’occupazione italiana. Serve una legge Mancino anche per chi nega i crimini del comunismo? No, solo la verità
"Non temere, pesca". È l'inizio della sequela
“Non temere”, si sente dire Pietro da Gesù, che Raffaello immagina solido e composto: “D’ora in poi sarai pescatore di uomini”. È la consegna di una specifica missione e, da parte di Pietro e dei suoi amici, l’inizio della sequela.
Clint Eastwood narra l'inesorabile scorrere del tempo
Un corriere della droga lavorò per un decennio per il cartello di Sinaloa, sfuggendo a tutti i controlli. Segni particolari: 90 anni di età. A questa storia incredibile si ispira l'ultimo film di Clint Eastwood, The Mule (Il Corriere). Soggetto controverso che viene però usato come espediente narrativo per raccontare qualcosa di molto più importante: lo scorrere inesorabile del tempo.